Lungi da me il tentativo di attribuirti niente. Le mie parole sono solo mie.
Spesso è difficile seminare un po' di umorismo od una "reductio ad absurdum" in una mail, quindi passo ad una modalità più diretta, che non vuole essere scortese ma solo semplice e precisa. Il punto è che la descrizione che dai degli "happy few" mi coinvolge personalmente, perché la tua tesi è solo un "aggiornamento" a critiche (senz'altro legittime) che sono prive di fondamento, nella misura in cui affermano che chi si occupa di software libero si limita a fare il predicatore, e non agisce anche in altri modi nei confronti della società. Di converso, gli "happy few" vivono circondati da una "happy crowd" di persone che non sanno rinunciare nemmeno ad un grammo della loro autolesionista vita digitale, e che tuttavia espongono esattamente lo stesso concetto di base che hai fatto tuo, ridicolizzando chi paga anche un prezzo quotidiano per certe scelte. Gli "happy few" che conosco oggi scrivono proposte di legge, vanno a Bruxelles a fare lobbying, ed tanto altro, ma in questo sono sostanzialmente soli, esattamente come lo erano quando si "limitavano" a tentare di spiegare perbene le cose. Per concludere, sulla assoluta necessità anche di azioni collettive siamo d'accordo. Buon fine settimana a tutti. On Fri, 2025-03-14 at 11:32 +0100, J.C. DE MARTIN wrote: > Per favore restiamo aderenti alle parole che vengono condivise in > questa sede. > Non è difficile, basta leggere con un po' di attenzione. > > Nello specifico, io ho forse scritto che RMS rifiuta le azioni > collettive? No. > > Inoltre, ho forse scritto che auspico "un voto parlamentare che > all'unanimità renda il software libero obbligatorio"? Neanche. > > Invece di attribuirmi - immagino per fretta o distrazione - cose mai > scritte, chiedi chiarimenti, approfondimenti, ecc. Io, se potrò, > proverò volentieri a rispondere. > > jc > > On 14/03/25 10:53, Marco A. Calamari wrote: > > > > > On Fri, 2025-03-14 at 10:30 +0100, J.C. DE MARTIN wrote: > > > > > > > > Colgo l'occasione del messaggio di Stefano, che saluto, per > > > osservare che dopo 40 anni di movimento del software libero > > > credo sia davvero ora di prendere atto che la strategia di > > > perseguire il "bene" contando sulla lungimiranza, l'attivismo e > > > persino la propensione al sacrificio (parola esplicitamente > > > usata da Richard Stallman nel suo recente incontro a Torino) dei > > > singoli non ha funzionato. > > > > > > O, per essere più precisi, ha ottenuto risultati di certo > > > lodevoli ma molto limitati, ovvero, che toccano una > > > ristrettissima percentuale della popolazione. > > > > > > Chi appartiene alla ristretta cerchia degli "happy few" è - > > > giustamente - orgoglioso delle sue scelte e di quello che ha > > > costruito/ottenuto, e tende quindi a invitare tutti gli altri > > > (il 95%? il 99%?) a fare come lui/lei. > > > > > > Questo approccio basato su una sorta di proselitismo, ovvero, > > > "illuminiamo le persone e incoraggiamole a fare la cosa giusta", > > > era un approccio comprensibile nel 1995. Anche nel 2005. Forse > > > persino ancora nel 2010. > > > > > > Ma oggi, nel 2025, mi sembra assolutamente ora di essere > > > realisti e ammettere che se si ha a cuore la collettività nel > > > suo complesso (e non solo gli "happy few") questo approccio non > > > ha funzionato, non funziona e non potrà mai funzionare. > > > > > > Occorre, invece, puntare su azioni collettive per chiedere che > > > sia lo Stato (che il movimento del software libero, col suo > > > orientamento ideologico anarchico, vede con sospetto, se non con > > > ostilità) a, in alcuni casi, intervenire direttamente (andando > > > contro l'ideologia neoliberale di questi ultimi 45 anni) e, più > > > in generale, a fare regole molto più stringenti. > > > > > > > > > > > > > Buongiorno tutti, > > > > > > > > > > non ho mai percepito (ma forse è un limite mio) in quello che > > porta avanti RMS un rifiuto delle azioni collettive. > > > > > > > > > > Forse mi potresti chiarire questo punto. > > > > > > > > > > Invece, se si vuole predicare bene, razzolare bene è un filino più > > convincente, non tanto da un punto di vista morale, ma da quello > > della comunicazione. > > > > > > > > > > Mi verrebbe da dire un prerequisito. > > > > > > > > > > Poi si possono finanziare organizzazioni tipo Noyb, FSF, etc. > > > > > > > > > > Oppure hai in mente iniziative volte ad ottenere un voto > > parlamentare che all'unanimità renda il software libero > > obbligatorio, mentre tutti continuano tranquillamente a comunicare > > con facebook e Whatsapp? > > > > > > > > > > Perché su questo ho serissimi dubbi. > > > > > > > > > > JM2C. Buon fine settimana a tutti. Marco > > > > > > > > > > > > > > > > > Scusate la leggera divagazione rispetto al tema della petizione, > > > ma era un po' che volevo condividere con voi queste > > > riflessioni... > > > > > > jc > > > > > > > > > On 14/03/25 08:57, Stefano Borroni Barale wrote: > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Buongiorno lista, > > > > > > > > > > > > > > > > giustissimo opporsi all'invasione "militare" dell'interesse > > > > privato in un "luogo virtuale" che dovrebbe essere pubblico e > > > > rispettato come tale (come anche la scuola, e il ministero > > > > dell'istruzione, ma tant'è). Purtroppo è solo l'ultimo atto di > > > > una lunga catena di eventi demolitivi della scuola portati > > > > avanti negli ultimi 30 anni da politici di tutti gli > > > > schieramenti. > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Quello che mi fa specie, però, è la richiesta di una maggiore > > > > centralizzazione nelle mani dello Stato e -soprattutto- l'idea > > > > che per fermare questa deriva si possa contare sullo stesso > > > > ministero che, da diversi decenni, persegue la privatizzazione > > > > della scuola a prescindere da chi ne occupi il più altro > > > > scranno. Mi pare tanto wishful thinking, soprattutto in questo > > > > 2025 segnato dalla presa diretta del potere da parte di > > > > Silicon Valley (e qui siamo nella prima delle sue colonie). > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Non sarebbe forse meglio che la petizione si facesse ai > > > > Consigli d'Istituto e delle nostre 8574 scuole d'Italia? > > > > Questi organi, in cui siamo rappresentati tutte e tutti noi > > > > (studenti, genitori, docenti) hanno già il potere di > > > > acquistare il servizio da fornitori che lo offrono come > > > > software libero (sono già circolati in lista esempi, la mia > > > > lista completa la fornisco qui in fondo). Trovo davvero che > > > > sarebbe più educativo che noi cittadini si prenda in mano le > > > > redini della vita scolastica dei nostri figli, senza aspettare > > > > che qualche Potere Magico e Supremo metta le cose a posto: > > > > rimboccarsi le maniche e giù a far Politica con la P maiuscola > > > > :-) > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Ecco quello che ho trovato confrontandomi anche con i ragazzi > > > > del FUSS: > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > https://gibbonedu.org/ > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > https://www.scuola247.org/ > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > https://github.com/iisgiua/giuaschool > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > https://github.com/scaforchio/LAMPSchool (attualmente non in > > > > sviluppo) > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > My 5 cents > > > > > > > > > > > > > > > > Stefano > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Inviato con l'email sicura Proton Mail [1]. > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > giovedì 13 marzo 2025 07:05, J.C. DE MARTIN > > > > <juancarlos.demar...@polito.it> ha scritto: > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Registro elettronico: vogliamo una piattaforma pubblica per > > > > > le scuole > > > > > > > > > > > > > > > Perché questa petizione è importante Lanciata il 10 marzo > > > > > 2025 da Comitato Registro Elettronico > > > > > Pubblico [2] > > > > > > > > > > https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una- > > > > > piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6- > > > > > 8e897a6155a9 > > > > > [3] > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > Dall’anno scolastico 2012/2013 il Registro Elettronico è > > > > > obbligatorio per legge anche come strumento di comunicazione > > > > > ufficiale con le famiglie. > > > > > Oggi però non è un servizio pubblico ed è fornito da aziende > > > > > private a cui le singole autonomie scolastiche pagano un > > > > > canone annuale; quindi il Registro Elettronico cambia da una > > > > > scuola all’altra. > > > > > Inoltre "La Stampa [4]" negli scorsi giorni ha fatto > > > > > emergere una deriva preoccupante data dalla natura privata, > > > > > frammentata e non regolamentata del Registro Elettronico: > > > > > l’inserimento in una delle app, di una singola azienda, per > > > > > la gestione del registro, di contenuti extra comprendenti > > > > > giochi (visualizzati in forma di feed a imitazione dei > > > > > social network) e presentazione di servizi commerciali quali > > > > > tutoraggio online, consulenze psicoterapeutiche, corsi di > > > > > lingua, prestiti studenteschi. > > > > > Alla luce di questi elementi, chiediamo che il Ministero > > > > > dell’Istruzione e del Merito sviluppi un Registro > > > > > Elettronico unico che possa essere messo a disposizione > > > > > delle scuole gratuitamente in modo uniforme sul territorio > > > > > nazionale, come già avviene in altri Paesi europei. > > > > > Un Registro Elettronico pubblico presenta diversi vantaggi: > > > > > * Innanzi tutto consente un risparmio per i bilanci delle > > > > > scuole sui > > > > > quali attualmente grava il canone annuale di noleggio (con > > > > > una > > > > > stima approssimativa di circa 5.000 euro annui per circa > > > > > 7500 > > > > > autonomie scolastiche, oggi si spendono oltre 37 milioni di > > > > > euro) > > > > > * Garantisce l’assenza di contenuti inappropriati e non > > > > > coerenti la > > > > > funzione > > > > > * Garantisce sicurezza nella gestione dei dati che > > > > > rimarrebbero > > > > > esclusivamente in mano pubblica > > > > > * Semplifica la vita alle famiglie, ai docenti e alle > > > > > segreterie > > > > > didattiche, evitando di dover familiarizzare e imparare a > > > > > usare > > > > > strumenti anche molto diversi > > > > > * Facilita una riflessione collettiva e necessaria sulla > > > > > regolamentazione dell’uso del Registro Elettronico che tenga > > > > > conto > > > > > anche degli ultimi studi nazionali e internazionali sul > > > > > Benessere > > > > > Digitale (per evitare che venga consultato in modo > > > > > compulsivo in > > > > > attesa di compiti e voti) e della coerenza con le > > > > > Indicazioni > > > > > Nazionali sulla valutazione. > > > > > In attesa che venga realizzato un Registro Elettronico unico > > > > > per tutte le autonomie scolastiche, chiediamo altresì al > > > > > Ministro Giuseppe Valditara che vengano immediatamente > > > > > elaborate delle linee guida alle quali le singole aziende > > > > > private debbano attenersi. > > > > > Giovanna Garrone, genitore > > > > > Federica Patti, genitore e insegnante > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > > [1] Proton Mail https://proton.me/mail/home [2] Comitato Registro Elettronico Pubblico https://www.change.org/u/1367592587 [3] https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una-piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9 https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una-piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9 [4] La Stampa https://www.lastampa.it/politica/2025/03/07/news/registro_scolastico_elettronico_pubblicita_valditara-15039415/?ref=LSHA-BH-P1-S1-T1