Colgo l'occasione del messaggio di Stefano, che saluto, per osservare
che dopo 40 anni di movimento del software libero credo sia davvero ora
di prendere atto che la strategia di perseguire il "bene" contando sulla
lungimiranza, l'attivismo e persino la propensione al sacrificio (parola
esplicitamente usata da Richard Stallman nel suo recente incontro a
Torino) dei singoli non ha funzionato.
O, per essere più precisi, ha ottenuto risultati di certo lodevoli ma
molto limitati, ovvero, che toccano una ristrettissima percentuale della
popolazione.
Chi appartiene alla ristretta cerchia degli "happy few" è - giustamente
- orgoglioso delle sue scelte e di quello che ha costruito/ottenuto, e
tende quindi a invitare tutti gli altri (il 95%? il 99%?) a fare come
lui/lei.
Questo approccio basato su una sorta di proselitismo, ovvero,
"illuminiamo le persone e incoraggiamole a fare la cosa giusta", era un
approccio comprensibile nel 1995. Anche nel 2005. Forse persino ancora
nel 2010.
Ma oggi, nel 2025, mi sembra assolutamente ora di essere realisti e
ammettere che se si ha a cuore la collettività nel suo complesso (e non
solo gli "happy few") questo approccio non ha funzionato, non funziona e
non potrà mai funzionare.
Occorre, invece, puntare su azioni collettive per chiedere che sia lo
Stato (che il movimento del software libero, col suo orientamento
ideologico anarchico, vede con sospetto, se non con ostilità) a, in
alcuni casi, intervenire direttamente (andando contro l'ideologia
neoliberale di questi ultimi 45 anni) e, più in generale, a fare regole
molto più stringenti.
Scusate la leggera divagazione rispetto al tema della petizione, ma era
un po' che volevo condividere con voi queste riflessioni...
jc
On 14/03/25 08:57, Stefano Borroni Barale wrote:
Buongiorno lista,
giustissimo opporsi all'invasione "militare" dell'interesse privato in
un "luogo virtuale" che dovrebbe essere pubblico e rispettato come
tale (come anche la scuola, e il ministero dell'istruzione, ma
tant'è). Purtroppo è solo l'ultimo atto di una lunga catena di eventi
demolitivi della scuola portati avanti negli ultimi 30 anni da
politici di tutti gli schieramenti.
Quello che mi fa specie, però, è la richiesta di una maggiore
centralizzazione nelle mani dello Stato e -soprattutto- l'idea che per
fermare questa deriva si possa contare sullo stesso ministero che, da
diversi decenni, persegue la privatizzazione della scuola a
prescindere da chi ne occupi il più altro scranno. Mi pare tanto
wishful thinking, soprattutto in questo 2025 segnato dalla presa
diretta del potere da parte di Silicon Valley (e qui siamo nella prima
delle sue colonie).
Non sarebbe forse meglio che la petizione si facesse ai Consigli
d'Istituto e delle nostre 8574 scuole d'Italia? Questi organi, in cui
siamo rappresentati tutte e tutti noi (studenti, genitori, docenti)
hanno già il potere di acquistare il servizio da fornitori che lo
offrono come software libero (sono già circolati in lista esempi, la
mia lista completa la fornisco qui in fondo). Trovo davvero che
sarebbe più educativo che noi cittadini si prenda in mano le redini
della vita scolastica dei nostri figli, senza aspettare che qualche
Potere Magico e Supremo metta le cose a posto: rimboccarsi le maniche
e giù a far Politica con la P maiuscola :-)
Ecco quello che ho trovato confrontandomi anche con i ragazzi del FUSS:
https://gibbonedu.org/
https://www.scuola247.org/
https://github.com/iisgiua/giuaschool
https://github.com/scaforchio/LAMPSchool (attualmente non in sviluppo)
My 5 cents
Stefano
Inviato con l'email sicura Proton Mail <https://proton.me/mail/home>.
giovedì 13 marzo 2025 07:05, J.C. DE MARTIN
<juancarlos.demar...@polito.it> ha scritto:
Registro elettronico: vogliamo una piattaforma pubblica per le scuole
Perché questa petizione è importante
Lanciata il 10 marzo 2025 da Comitato Registro Elettronico Pubblico
<https://www.change.org/u/1367592587>
https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una-piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9
<https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una-piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9>
Dall’anno scolastico 2012/2013 *il Registro Elettronico è
obbligatorio per legge* anche come strumento di comunicazione
ufficiale con le famiglie.
Oggi però *non è un servizio pubblico* ed è fornito da aziende
private a cui *le singole autonomie scolastiche pagano un canone
annual*e; quindi il Registro Elettronico cambia da una scuola all’altra.
Inoltre "La Stampa
<https://www.lastampa.it/politica/2025/03/07/news/registro_scolastico_elettronico_pubblicita_valditara-15039415/?ref=LSHA-BH-P1-S1-T1>"
negli scorsi giorni ha fatto emergere una deriva preoccupante data
dalla natura privata, frammentata e non regolamentata del Registro
Elettronico: l’inserimento in una delle app, di una singola azienda,
per la gestione del registro, di contenuti extra comprendenti giochi
(visualizzati in forma di feed a imitazione dei social network) e
presentazione di servizi commerciali quali tutoraggio online,
consulenze psicoterapeutiche, corsi di lingua, prestiti studenteschi.
Alla luce di questi elementi, *chiediamo che il Ministero
dell’Istruzione e del Merito sviluppi un Registro Elettronico unico
che possa essere messo a disposizione delle scuole gratuitamente* in
modo uniforme sul territorio nazionale, come già avviene in altri
Paesi europei.
Un Registro Elettronico pubblico presenta diversi vantaggi:
* Innanzi tutto consente un *risparmio per i bilanci delle scuole*
sui quali attualmente grava il canone annuale di noleggio (con
una stima approssimativa di circa 5.000 euro annui per circa 7500
autonomie scolastiche, oggi si spendono oltre 37 milioni di euro)
* Garantisce l’*assenza di contenuti inappropriati* e non coerenti
la funzione
* Garantisce *sicurezza nella gestione dei dati* che rimarrebbero
esclusivamente in mano pubblica
* *Semplifica la vita* alle famiglie, ai docenti e alle segreterie
didattiche, evitando di dover familiarizzare e imparare a usare
strumenti anche molto diversi
* Facilita una riflessione collettiva e necessaria sulla
regolamentazione dell’uso del Registro Elettronico che tenga
conto anche degli ultimi studi nazionali e internazionali sul
*Benessere Digitale* (per evitare che venga consultato in modo
compulsivo in attesa di compiti e voti) e della coerenza con le
Indicazioni Nazionali sulla valutazione.
In attesa che venga realizzato un Registro Elettronico unico per
tutte le autonomie scolastiche, *chiediamo* *altresì* *al Ministro
Giuseppe Valditara che vengano immediatamente elaborate delle linee
guida* alle quali le singole aziende private debbano attenersi.
Giovanna Garrone, genitore
Federica Patti, genitore e insegnante