Caro Stefano,

grazie molte, direi che siamo su posizioni molto simili.

Osservo solo che - contrariamente alla retorica che lo Stato è superato, che lo Stato è il male, ecc. - il controllo dello Stato rimane un'obiettivo politico ambitissimo, anche e soprattutto da chi passa il tempo a denigrarlo. Come mai? Perché lo Stato conta ancora tantissimo, a molti livelli, anche se è sovranità limitata come il nostro. E questo i denigratori lo sanno benissimo. E', quindi, cruciale presidiarlo, occuparlo, o quando meno influenzarlo, in quanti più ambiti possibile, con particolare attenzione per quelli che toccano/regolano interessi economici.

Quindi - in linea teorica - occorrebbe lavorare, da una parte, per recuperare quanta più sovranità possibile (obiettivo che dovrebbe trovare il consenso di tutti coloro che ancora credono nella Repubblica Italiana, a prescindere dal colore politico), e dall'altra lavorare per riuscire, prima o poi, a diventare maggioranza in Parlamento.

/Vaste programme/, lo so....

jc



On 14/03/25 15:00, Stefano Borroni Barale wrote:
Caro JC,
trovo bello avere occasione di confrontarsi su questioni importanti attraversando qualche decennio. Invecchiando se ne comincia a soppesare l'importanza rispetto ai furiosi "flame" degli anni '90 ("quando ero giovane e fuori c'erano ancora i dinosauri" come dico a mia figlia e ai miei allievi).

[...]
Stefano


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