Ma l’uso del RE (da chiunque sia fornito) è obbligatorio o facoltativo? In altri termini chi non vuole (o non può) usarlo come può fare? Domande che riguardano tutte le interazioni indispensabili con una amministrazione pubblica (e i servizi indispensabili da loro forniti).
Il giorno mar 18 mar 2025 alle 07:54 M. Fioretti <mfiore...@nexaima.net> ha scritto: > On Mon, Mar 17, 2025 21:42:05 PM +0100, Paolo Del Romano wrote: > > > Caro Marco, se il problema è solo l’uso del RE da parte dei genitori > > e studenti allora è sufficiente non ritirare le credenziali del > > RE... > > 1) si', *io* sono interessato solo a quel punto della petizione > originale e qui sto parlando solo di quello fin dall'inizio, l'ho gia' > scritto piu' volte > > 2) "allora e' sufficiente..." Certo. Esattamente cosi' come, poiche' > il 90% dei problemi online di bambini e adolescenti derivano NON > dall'accesso a Internet in quanto tale, ma solo dal farlo in maniera > incontrollabile via smartphone, e' sufficiente che i genitori diano ai > figli, diciamo fino ai 14 anni, NON uno smartphone, ma un desktop o > laptop da usarsi solo a casa. > > Certo che sarebbe sufficiente questo. Ne stiamo parlando proprio > perche' NESSUNO lo fa. > > > La cosa importante è dare la possibilità a quelli che la pensano > > diversamente di godere dei vantaggi del RE. Sono contro ogni > > dittatura sia quella della maggioranza che quella della minoranza. > > Paolo nel mondo reale fuori da questa mailing list di famiglie capaci > di godere solo dei vantaggi evitando i danni ce ne sta una su mille, > vogliamo ancora negare questo? > > > 2) sull’uso dello smartphone è vero che è una causa di distrazione e > > che è giusto ritardarne l’uso alle nuove generazioni. Per gli > > adolescenti si deve trovare un modo per regolarne (con intelligenza) > > la modalità di utilizzo. Però sono anche dell’idea di affrontare il > > problema senza legarsi a posizioni radicali. > > Le uniche posizioni che funzionerebbero nel mondo REALE sono quelle > semplici che non costano niente, a parte il coraggio di andare contro > corrente: > https://mfioretti.substack.com/p/honestly-the-problem-with-children > > > 3) il problema dei genitori di oggi (non generalizziamo!!…..di una > > parte di essi) penso che sia la loro scarsissima autorevolezza, la > > non educazione al sacrificio (scolastico), l’aver insegnato ai figli > > a dare sempre la colpa agli altri (ad esempio ai docenti)... > > Vero. Leggere in tempo reale i voti sul RE, invece di alzare il sedere > per andare a parlare con i docenti dei figli, come aiuta queste > persone? Non e' molto piu' probabile che quasi sempre generera' solo > ansie da prestazione, o compiacimento di essere al passo coi tempi > pure se non si sa come, e con che conseguenze? > > > 4) non amo la separazione dicotomica casa/lavoro e all’insegnante > > viene naturale mescolare questi due aspetti della vita. > > Nulla di male in quanto scrivi, anzi. Ma che c'entra la vocazione > dell'insegnante con la realta' palese che quasi tutte le famiglie di > oggi non sono in grado di gestire in maniera sana il "diluvio" di una > connettivita' e datificazione di ogni aspetto della vita, in ogni > momento? Di che abbiamo paura nel dire che si dovrebbe fare un passo > indietro e andare piu' piano? Che i poveri smartphone comincino a > piangere? > > Gira gira, sempre a quello torniamo: questo e' un campo che per il 99% > della popolazione politici in testa e' ancora magia nera, piu', per > dire, della chirurgia o delle esplorazioni spaziali. Ragionare come se > tutti potessero e volessero reagire come noi, anche quando e' > penosamente evidente che stan facendo da decenni il contrario, non e' > produttivo. > > Marco >