Premetto che ritengo assolutamente condivisibile e sacrosanto che ci debbano essere delle linee guida nazionali per evitare la corruzione commerciale di una funzione di pubblica utilità.

Quindi, sì a una normativa che impedisca di usare un canale di comunicazione di dati importanti per vendere servizi commerciali.

Però non capisco davvero perché il registro elettronico di una scuola dovrebbe essere unico in tutta Italia e il sito web della stessa scuola invece no.

Certo, il registro elettronico potrebbe essere realizzato a livello centrale, uguale per tutte le scuole, o potrebbe essere realizzato da fornitori diversi, come è attualmente. Ma - se ci sono delle linee guida rigorose come quelle descritte nella petizione - non riesco a vedere motivi stringenti per scegliere l'una o l'altra soluzione.

Chi mi fornisce degli elementi sostanziali per capire?

La petizione cita i seguenti:

1. risparmio economico, ma non fornisce stime precise del costo di gestione di un sistema centralizzato con tutti quelle utenze.

2. assenza di contenuti inappropriati: bastano delle linee guida, non serve un registro unico

3. sicurezza nella gestione dei dati: certo è un problema, ma a me sembra un problema molto più grave che i dati di studenti e docenti siano nelle mani delle big tech. Forse intervenire su questo è più importante.

4. semplificazione della vita delle famiglie: mi pare si applichi anche al sito web della scuola che è l'altro canale di comunicazione standard: come chiedevo prima perché uno deve essere unico e l'altro no?

Concludo dicendo che, se fosse per me, il registro elettronico lo abolirei per tornare a far scrivere i compiti ai ragazzi sul diario.

Infatti, il punto che secondo me nella petizione è quello più importante da un punto di vista sociale è l'ultimo: la necessità di una riflessione collettiva sulla reale necessità di uno strumento di questo genere che determina comportamenti non proprio sempre positivi.

Ciao, Enrico


Il 14/03/2025 07:32, J.C. DE MARTIN ha scritto:
E' un settore che è assurdo che sia liberalizzato.
Il registro elettronico per le scuole non è il pane.

ciao,
jc

On 13/03/25 23:35, Stefano Quintarelli via nexa wrote:
e' un settore liberalizzato, come i panettieri.
se lo stato si mette a fare il pane, deve farlo  alle condizioni degli altri, senza aiuti di stato.

ce ne sono un certo numero open source
https://duckduckgo.com/?t=ffab&q=registro+elettronico+open+source&ia=web

valgono art. 68 e art. 69 del CAD

se non rispettato, c'e' sempre la corte dei conti

ciao, s.

On 13/03/25 11:06, Giorgio Ventre wrote:
Perdonate la mia ignoranza ma non sapevo di questa assurdità della molteplicità dei fornitori.

Grazie Juan Carlos per averla portato in evidenza.

Un caro saluto a tutti

Giorgio

Il 13/03/25 07:05, J.C. DE MARTIN ha scritto:


  Registro elettronico: vogliamo una piattaforma pubblica per le scuole


    Perché questa petizione è importante

Lanciata il 10 marzo 2025 da Comitato Registro Elettronico Pubblico <https://www.change.org/u/1367592587>

https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una- piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9 <https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una- piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9>

Dall’anno scolastico 2012/2013 *il Registro Elettronico è obbligatorio per legge* anche come strumento di comunicazione ufficiale con le famiglie.

Oggi però *non è un servizio pubblico* ed è fornito da aziende private a cui *le singole autonomie scolastiche pagano un canone annual*e; quindi il Registro Elettronico cambia da una scuola all’altra.

Inoltre "La Stampa <https://www.lastampa.it/politica/2025/03/07/news/ registro_scolastico_elettronico_pubblicita_valditara-15039415/? ref=LSHA-BH-P1-S1-T1>" negli scorsi giorni ha fatto emergere una deriva preoccupante data dalla natura privata, frammentata e non regolamentata del Registro Elettronico: l’inserimento in una delle app, di una singola azienda, per la gestione del registro, di contenuti extra comprendenti giochi (visualizzati in forma di feed a imitazione dei social network) e presentazione di servizi commerciali quali tutoraggio online, consulenze psicoterapeutiche, corsi di lingua, prestiti studenteschi.

Alla luce di questi elementi, *chiediamo che il Ministero dell’Istruzione e del Merito sviluppi un Registro Elettronico unico che possa essere messo a disposizione delle scuole gratuitamente* in modo uniforme sul territorio nazionale, come già avviene in altri Paesi europei.

Un Registro Elettronico pubblico presenta diversi vantaggi:

  * Innanzi tutto consente un *risparmio per i bilanci delle scuole*
    sui quali attualmente grava il canone annuale di noleggio (con una
    stima approssimativa di circa 5.000 euro annui per circa 7500
    autonomie scolastiche, oggi si spendono oltre 37 milioni di euro)
  * Garantisce l’*assenza di contenuti inappropriati* e non coerenti
    la funzione
  * Garantisce *sicurezza nella gestione dei dati* che rimarrebbero
    esclusivamente in mano pubblica
  * *Semplifica la vita* alle famiglie, ai docenti e alle segreterie
    didattiche, evitando di dover familiarizzare e imparare a usare
    strumenti anche molto diversi
  * Facilita una riflessione collettiva e necessaria sulla
    regolamentazione dell’uso del Registro Elettronico che tenga conto
    anche degli ultimi studi nazionali e internazionali sul *Benessere
    Digitale* (per evitare che venga consultato in modo compulsivo in
    attesa di compiti e voti) e della coerenza con le Indicazioni
    Nazionali sulla valutazione.

In attesa che venga realizzato un Registro Elettronico unico per tutte le autonomie scolastiche, *chiediamo* *altresì* *al Ministro Giuseppe Valditara che vengano immediatamente elaborate delle linee guida* alle quali le singole aziende private debbano attenersi.

Giovanna Garrone, genitore

Federica Patti, genitore e insegnante

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Prof. Ing. Giorgio Ventre
Scientific Director, Apple Developer Academy
Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell'Informazione
Università degli Studi di Napoli Federico II
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Prof. Enrico Nardelli
Past President di "Informatics Europe"
Direttore del Laboratorio Nazionale "Informatica e Scuola" del CINI
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