Buongiorno,

in realtà non reputo la discussione strana né inquietante, quantomeno non
per i motivi sottolineati. Il registro elettronico (o, meglio "i" registri
elettronici, perché ne esistono più di uno) sono strumenti di profilazione
dei nostri figli. Dicono su quali materie sono più bravi, in quali lo sono
meno, quali sono state le tendenze negli anni (migliorati? peggiorati?
stabili?) e coniugando i voti con il contesto (scuola, docenti...) è
possibile profilare ("renderizzare", per usare un termine usato dalla
Dott.ssa Zuboff) i nostri ragazzi con maggiore precisione.

L'aspetto che reputo onestamente inquietante è che, come purtroppo avviene
anche per altre questioni, ottemperare agli obblighi di legge significa
mettere i propri dati (in questo caso, i dati degli studenti) in pancia a
realtà private. Vuoi per incapacità del pubblico o per una mancanza di
consapevolezza del problema (e propendo per la seconda, purtroppo), questa
costante e inesorabile perdita di sovranità dei dati strategici che
rappresentano il nostro Paese a favore di realtà commerciali private spesso
neanche Europee, temo non avrà conseguenze positive.

Proprio nell'ottica di un ReArm EU, oltre a fucili e bombe a mano, mi
chiedo se la strategia può essere valida anche in ambito
cybersecurity: cyber-riarmare l'EU significa, per me, anche investire
pesantemente in soluzioni pubbliche per togliere al privato queste enormi
leve politiche, oltre che commerciali, che gentilmente gli Stati
sovrani gli hanno regalato. Registro elettronico incluso.

Buon venerdì.
MP


Il giorno ven 14 mar 2025 alle ore 11:05 Andrea Bolioli <
andrea.boli...@gmail.com> ha scritto:

> Aggiungo un contributo: secondo me, il fatto stesso che in lista Nexa
> discutiamo del problema del registro elettronico delle scuole, ha qualcosa
> di strano e un po' inquietante (perché ci sono problemi più importanti in
> questo momento, come sappiamo).
> C'era una volta il registro di carta che funzionava, uguale per tutti,
> ecc.
> L'abbiamo portato in digitale, era necessario per lo spirito del tempo.
> Bene.
> Potevamo farne uno uguale per tutti che funzionasse correttamente, non
> facesse perdere tempo agli insegnanti (tutte le volte che un insegnante
> cambia scuola, ha un registro diverso), ai dirigenti (l'acquisto e la
> gestione del fornitore del registro elettronico moltiplicata per tutti i
> dirigenti), studenti, genitori (che controllano ansiosi), ecc
> Per quanto riguarda il liberismo, per favore basta grazie: non ci sta
> portando nella direzione migliore possibile...
> Le aziende che si sono messe a fare registri elettronici alcuni anni fa se
> ne faranno una ragione e si metteranno a fare qualcosa di più utile. C'è
> molto bisogno di cose utili.
>
> Una cosa divertente dei registri elettronici diversi sono gli studenti che
> cercano di hackerarli (avevo assistito ad un bel dialogo tra studenti che
> ci provavano seriamente).
>
> Andrea
>
> On Fri, Mar 14, 2025 at 11:00 AM Enrico Nardelli <narde...@mat.uniroma2.it>
> wrote:
>
>> Grazie Giorgio, per far sì che i dati sensibili siano gestiti
>> adeguatamente esiste il GDPR e l'Autorità, non penso sia necessario farli
>> gestire a un soggetto pubblico.
>>
>> Come dici tu, basta rispettare questi requisiti.
>>
>> Come ho scritto nella mia altra mail di commento a quella di Juan Carlos,
>> il punto è come gestire la situazione attuale.
>>
>> Ciao, Enrico
>>
>>
>> Il 14/03/2025 09:30, Giorgio ha scritto:
>>
>> Caro Enrico,
>> la questione è semplice: i dati della formazione di tutti gli studenti
>> credo
>> siano dati sensibili. Al pari dei dati sanitari.
>> Come sai non sono un patito delle soluzioni “pubbliche” ma
>> direi che questi dati meritano di essere trattati con cautela e forti
>> garanzie: di privacy, di continuità, di interoperabilità, di non
>> commerciabilità…
>> Qualsiasi soluzione che rispetti questi requisiti, per me andrebbe bene.
>> Di sicuro questa situazione non rispetta alcuno di questi punti.
>> Un abbraccio
>> Giorgio
>>
>> Inviato da iPhone
>>
>> Il giorno 14 mar 2025, alle ore 08:30, Enrico Nardelli
>> <narde...@mat.uniroma2.it> <narde...@mat.uniroma2.it> ha scritto:
>>
>> 
>>
>> Premetto che ritengo assolutamente condivisibile e sacrosanto che ci
>> debbano essere delle linee guida nazionali per evitare la corruzione
>> commerciale di una funzione di pubblica utilità.
>>
>> Quindi, sì a una normativa che impedisca di usare un canale di
>> comunicazione di dati importanti per vendere servizi commerciali.
>>
>> Però non capisco davvero perché il registro elettronico di una scuola
>> dovrebbe essere unico in tutta Italia e il sito web della stessa scuola
>> invece no.
>>
>> Certo, il registro elettronico potrebbe essere realizzato a livello
>> centrale, uguale per tutte le scuole, o potrebbe essere realizzato da
>> fornitori diversi, come è attualmente. Ma - se ci sono delle linee guida
>> rigorose come quelle descritte nella petizione - non riesco a vedere motivi
>> stringenti per scegliere l'una o l'altra soluzione.
>>
>> Chi mi fornisce degli elementi sostanziali per capire?
>>
>> La petizione cita i seguenti:
>>
>> 1. risparmio economico, ma non fornisce stime precise del costo di
>> gestione di un sistema centralizzato con tutti quelle utenze.
>>
>> 2. assenza di contenuti inappropriati: bastano delle linee guida, non
>> serve un registro unico
>>
>> 3. sicurezza nella gestione dei dati: certo è un problema, ma a me sembra
>> un problema molto più grave che i dati di studenti e docenti siano nelle
>> mani delle big tech. Forse intervenire su questo è più importante.
>>
>> 4. semplificazione della vita delle famiglie: mi pare si applichi anche
>> al sito web della scuola che è l'altro canale di comunicazione standard:
>> come chiedevo prima perché uno deve essere unico e l'altro no?
>>
>> Concludo dicendo che, se fosse per me, il registro elettronico lo
>> abolirei per tornare a far scrivere i compiti ai ragazzi sul diario.
>>
>> Infatti, il punto che secondo me nella petizione è quello più importante
>> da un punto di vista sociale è l'ultimo: la necessità di una riflessione
>> collettiva sulla reale necessità di uno strumento di questo genere che
>> determina comportamenti non proprio sempre positivi.
>>
>> Ciao, Enrico
>>
>>
>> Il 14/03/2025 07:32, J.C. DE MARTIN ha scritto:
>>
>> E' un settore che è assurdo che sia liberalizzato.
>> Il registro elettronico per le scuole non è il pane.
>>
>> ciao,
>> jc
>>
>> On 13/03/25 23:35, Stefano Quintarelli via nexa wrote:
>>
>> e' un settore liberalizzato, come i panettieri.
>> se lo stato si mette a fare il pane, deve farlo  alle condizioni degli
>> altri, senza aiuti di stato.
>>
>> ce ne sono un certo numero open source
>> https://duckduckgo.com/?t=ffab&q=registro+elettronico+open+source&ia=web
>>
>> valgono art. 68 e art. 69 del CAD
>>
>> se non rispettato, c'e' sempre la corte dei conti
>>
>> ciao, s.
>>
>> On 13/03/25 11:06, Giorgio Ventre wrote:
>>
>> Perdonate la mia ignoranza ma non sapevo di questa assurdità della
>> molteplicità dei fornitori.
>>
>> Grazie Juan Carlos per averla portato in evidenza.
>>
>> Un caro saluto a tutti
>>
>> Giorgio
>>
>> Il 13/03/25 07:05, J.C. DE MARTIN ha scritto:
>>
>>
>>
>>   Registro elettronico: vogliamo una piattaforma pubblica per le scuole
>>
>>
>>     Perché questa petizione è importante
>>
>> Lanciata il 10 marzo 2025 da Comitato Registro Elettronico Pubblico
>> <https://www.change.org/u/1367592587>
>> <https://www.change.org/u/1367592587>
>>
>> https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una-
>> piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9
>> <https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una-
>> piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9>
>> <https://www.change.org/p/registro-elettronico-vogliamo-una-piattaforma-pubblica-per-le-scuole-5d33ab9a-c0f9-46ca-89e6-8e897a6155a9>
>>
>> Dall’anno scolastico 2012/2013 *il Registro Elettronico è obbligatorio
>> per legge* anche come strumento di comunicazione ufficiale con le famiglie.
>>
>> Oggi però *non è un servizio pubblico* ed è fornito da aziende private a
>> cui *le singole autonomie scolastiche pagano un canone annual*e; quindi il
>> Registro Elettronico cambia da una scuola all’altra.
>>
>> Inoltre "La Stampa <https://www.lastampa.it/politica/2025/03/07/news/
>> registro_scolastico_elettronico_pubblicita_valditara-15039415/?
>> ref=LSHA-BH-P1-S1-T1>
>> <https://www.lastampa.it/politica/2025/03/07/news/registro_scolastico_elettronico_pubblicita_valditara-15039415/?ref=LSHA-BH-P1-S1-T1>"
>> negli scorsi giorni ha fatto emergere una deriva preoccupante data dalla
>> natura privata, frammentata e non regolamentata del Registro Elettronico:
>> l’inserimento in una delle app, di una singola azienda, per la gestione del
>> registro, di contenuti extra comprendenti giochi (visualizzati in forma di
>> feed a imitazione dei social network) e presentazione di servizi
>> commerciali quali tutoraggio online, consulenze psicoterapeutiche, corsi di
>> lingua, prestiti studenteschi.
>>
>> Alla luce di questi elementi, *chiediamo che il Ministero dell’Istruzione
>> e del Merito sviluppi un Registro Elettronico unico che possa essere messo
>> a disposizione delle scuole gratuitamente* in modo uniforme sul territorio
>> nazionale, come già avviene in altri Paesi europei.
>>
>> Un Registro Elettronico pubblico presenta diversi vantaggi:
>>
>>   * Innanzi tutto consente un *risparmio per i bilanci delle scuole*
>>     sui quali attualmente grava il canone annuale di noleggio (con una
>>     stima approssimativa di circa 5.000 euro annui per circa 7500
>>     autonomie scolastiche, oggi si spendono oltre 37 milioni di euro)
>>   * Garantisce l’*assenza di contenuti inappropriati* e non coerenti
>>     la funzione
>>   * Garantisce *sicurezza nella gestione dei dati* che rimarrebbero
>>     esclusivamente in mano pubblica
>>   * *Semplifica la vita* alle famiglie, ai docenti e alle segreterie
>>     didattiche, evitando di dover familiarizzare e imparare a usare
>>     strumenti anche molto diversi
>>   * Facilita una riflessione collettiva e necessaria sulla
>>     regolamentazione dell’uso del Registro Elettronico che tenga conto
>>     anche degli ultimi studi nazionali e internazionali sul *Benessere
>>     Digitale* (per evitare che venga consultato in modo compulsivo in
>>     attesa di compiti e voti) e della coerenza con le Indicazioni
>>     Nazionali sulla valutazione.
>>
>> In attesa che venga realizzato un Registro Elettronico unico per tutte le
>> autonomie scolastiche, *chiediamo* *altresì* *al Ministro Giuseppe
>> Valditara che vengano immediatamente elaborate delle linee guida* alle
>> quali le singole aziende private debbano attenersi.
>>
>> Giovanna Garrone, genitore
>>
>> Federica Patti, genitore e insegnante
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>> Prof. Ing. Giorgio Ventre
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>> Past President di "Informatics Europe"
>> Direttore del Laboratorio Nazionale "Informatica e Scuola" del CINI
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Michele Pinassi
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