Non credo per nulla che siamo off-topic.

Mi scuso per voler precisare per come li vedo i termini del dibattito attorno a tecnologia, capitale, industria e lavoro, sono sicuro che ci sono ingenuità e semplificazioni.

L'industria richiede il capitale: privato o pubblico (come nel sistema produttivo del comunismo reale), ma non viceversa.

Infatti vi sono capitalismi non industriali: mercantile, immobiliare, fondiario, finanziario (tutti modi per convertire capitale in profitto e poi in altro capitale) , ma che sappia non vi sono industrie che non richiedano capitale...

La fabbrica è filogeneticamente capitalista perché l'industria manifatturiera sia a capitale pubblico che privato richiedeva la fabbrica come luogo di trasformazione: cambia il suo ruolo nel riprodurre il capitale o garantire lavoro; automatizzando tutto esistono fabbriche senza lavoratori (lights-out factory).

Questo non esclude che possano esservi fabbriche non capitaliste, solo che non se ne sono mai viste, ad eccezione di casi come l'esempio fatto da Giacomo. Olivetti non perseguiva il profitto per convertirlo in capitale, requisito del capitalismo, ma per scopi ideali e sociali. Il capitale pubblico del comunismo reale teoricamente rinunciava al profitto per garantire oltre alla produzione anche occupazione.

I processi industriali hanno bisogno del lavoro solo quando non possono farne a meno, cioè quando non può essere sostituito dalla macchina. Se fornire lavoro fa parte degli obiettivi del detentore del capitale iniziale, fornirà lavoro, se l'obiettivo è generare profitto, preferirà le macchine; anche se costano più del lavoro, basta che rendano il processo più prevedibile e standardizzabile.

Ecco perché questa discussione non è off topic, in quanto l'informatizzazione del mondo mette alla portata dei processi industriali (e quindi della realizzazione di profitto) tutta una serie di produzioni (di beni e servizi) e riproduzioni (come quella della sfera relazionale o della lingua) che prima erano assolutamente fuori dai processi automatizzabili e competevano agli individui della società, cioè erano capitale collettivo. Per la lingua ad esempio, ogni parlante era potenzialmente un lavoratore linguistico, usando il termine di Rossi-Landi.

Anche uno stato totalitario può essere interessato agli stessi processi industriali per i propri scopi oltre al profitto, come abbiamo visto in altri thread.

Nuove tecnologie offrono nuove macchine, che rendono automatizzabili (e quindi industrializzabili) processi che prima non lo erano.

Se il capitale (o lo stato) riesce a sfruttare industrialmente le nuove macchine, queste impatteranno sulla società: ecco perché l'introduzione di macchine sfruttabili industrialmente incorpora almeno una politica: il semplice fatto di rendere accessibile al capitale qualcosa che prima non lo era.

A pensar bene alle macchine, anche l'agitatore di coda per cani pigri di Munari ha una sua politica, ma molto diversa seppur molto attuale...

Alberto


On 21/01/25 11:36, de petra giulio wrote:
Per quanto mi riguarda mi accontenterei, come base comune di discussione, della stracitata (anche a sproposito) legge di Kranzberg  (La tecnologia non è nè buona nè cattiva; non è neanche neutrale), salvo poi accapigliarci sulle sue implicazioni. Per il resto, (critica del capitalismo etc.), soprattutto per responsabilità mia, sento che siamo (o stiamo andando) off topic rispetto alla lista Nexa. Su questo sarò felice di continuare fuori lista la discussione con voi (con qualcuno di voi la stiamo facendo con reciproca soddisfazione da più di vent’anni…).
Giulio
Giulio

Il giorno mar 21 gen 2025 alle 10:55 Guido Vetere <vetere.gu...@gmail.com> ha scritto:

    Giulio, io mi permetto un'osservazione sulla seguente tua
    proposizione:

    > Chi vuole ‘criticare’ il capitalismo, per farlo con qualche
    probabilità di successo deve ‘criticare’ anche la macchina (il
    sistema di produzione) che viene utilizzato, proprio perché non è
    neutrale.

    A mio avviso questa è una 'petizione di principio': una
    affermazione che si presenta come deduttiva (derivata da premesse
    certe e condivise) ma che in realtà è assiomatica, cioè afferma
    quelle stesse premesse senza tuttavia dimostrarle.

    Si può infatti criticare il capitalismo (così come il socialismo
    reale) senza criticare le macchine, ad esempio focalizzandosi sui
    guasti della cultura del profitto (vs i guasti della c.d.
    dittatura del proletariato) un po' 'a prescindere' come diceva
    Totò. Riproporre in salsa marxista la supercazzola heideggeriana
    sulle /techné/ mi sembrerebbe una cosa discutibile, ma francamente
    non so se fosse questo l'intento di Napoleoni e non vorrei dare
    giudizi infondati.

    Ma al di là di questo, la conclusione di tutta questa polemica
    antitecnologica quale sarebbe? Atteso che anche l'aratro è una
    tecnologia, dovremmo tornare a fare i raccoglitori-cacciatori? (a
    mani nude, s'intende, che l'arco potrebbe alienarci, e poi ci si
    fa la guerra..). Insomma: dove si vuole andare a parare?

    G.

    On Tue, 21 Jan 2025 at 08:50, de petra giulio
    <giulio.depe...@gmail.com> wrote:

        Mi permetto solo di chiarire il testo.

        E’ appunto questa la critica che Napoleoni nel suo scritto fa
        a Marx.
        La macchina (più in generale il sistema di produzione) che
        Stakanov usava era la stessa macchina (lo stesso modo di
        produzione) che veniva usata nel mondo non comunista.
        E infatti (anche) per questo quel comunismo  ha fallito.
        Chi vuole ‘criticare’ il capitalismo, per farlo con qualche
        probabilità di successo deve ‘criticare’ anche la macchina (il
        sistema di produzione) che viene utilizzato, proprio perché
        non è neutrale.
        Per chi non vuole o non sente la necessità di ‘criticare’ il
        capitalismo, punto di vista che è del tutto consapevolmente un
        ‘presupposto politico con una forte connotazione ideologica’,
        non c’è problema.


        Il giorno lun 20 gen 2025 alle 19:06 Guido Vetere
        <vetere.gu...@gmail.com> ha scritto:

            Buon punto, Alessandro
            /
            /
            /Se con la macchina si compie fino in fondo il processo
            della sottomissione reale del lavoro al capitale […] una
            macchina non capitalisticamente usata dovrebbe essere una
            macchina diversada quella usata capitalisticamente
            /
            ma siccome la macchina che usava il compagno Stakanov era
            identica a quella che usava l'operaio sfruttato, la
            premessa è falsificata (modus tollens), dunque non è vero
            che /con la macchina si compie fino in fondo il processo
            della sottomissione reale del lavoro al capitale. /QED


            G./
            /

            On Mon, 20 Jan 2025 at 18:20, abregni <abre...@iperv.it>
            wrote:

                Ciao, Giulio.
                Come ho già risposto ad Alberto, posso essere
                d'accordo in generale, ma
                ci sono dei punti "cruciali" che continuo a contestare.

                >> Se con la macchina si compie fino in fondo il
                processo della
                >> sottomissione reale del lavoro al capitale...

                Questo è un presupposto già "politico" (con forte
                connotazione
                ideologica)...

                >> ...una macchina non capitalisticamente usata
                dovrebbe essere una
                >> macchina diversa da quella usata capitalisticamente.

                Io sono invece convinto che il laminatoio "del
                padrone" e quello "della
                cooperativa di lavoratori" (che ha rilevato
                l'acciaieria dal padrone
                fallito) siano tecnicamente identici.
                E, come ho detto altrove (per gli eventuali luddisti),
                a fabbri e forge
                non ritengo si possa tornare.

                >> In altri termini, le macchine, così come noi le
                conosciamo, sono il
                >> frutto di una tecnologia (e fors’anche di una
                scienza) che è stata
                >> pensata tutta sulla base del presupposto del lavoro
                alienato.

                Questa è la conclusione (sbagliata) che viene
                direttamente dal
                presupposto politico-ideologico di cui sopra.
                Scienza e tecnologia, come conoscenza e know-how, per
                me sono sempre
                buoni in sé.
                Se poi i denari per la ricerca vengono dai militari o
                dai ricchi (che,
                quest'ultimi, io continuo a vedere divisi fra ladri e
                onesti, a
                differenza di chi li eguaglia ai primi), questo è un
                problema diverso, a
                monte ...e molto generale (parte buona: accumulazione
                di capitale; parte
                cattiva: predazione / sfruttamento), che non può
                essere trattato come
                "facente parte del tema tecnologico".

                >> In una situazione diversa, il mutamento dovrebbe
                interessare lo stesso
                >> processo di conoscenza e di realizzazione
                tecnologica al cui termine
                >> la macchina si trova”.

                Invece io penso che debba cambiare tutt'altro.

                [Ho fatto per oltre vent'anni il consulente di
                business, e dovevo essere
                "convincente". A parte dire il vero, e avere evidenze
                a supporto, età
                importante anche costruire discorsi inappuntabili sul
                piano logico,
                ...non che "sembrassero solo tali", per cui mi nasce
                un'irritazione
                automatica, di fronte a logiche non stringenti e provate.]



                Il 2025-01-20 15:33 de petra giulio ha scritto:
                > _Non so in quale conversazione inserire le
                considerazioni che seguono,
                > considerato che in almeno tre conversazioni
                contemporaneamente attive
                > sulla lista si sta discutendo dello stesso tema. Lo
                faccio qui, come
                > segno di apprezzamento per il contributo di
                karlessi, ma le cose che
                > scriverò fanno riferimento anche ad argomentazioni
                comparse nelle
                > altre conversazioni._
                >
                > Sul tema della neutralità delle macchine (della
                tecnologia, della
                > scienza) per avere (forse) qualche ulteriore
                elemento di ragionamento,
                > può essere utile rileggere scritti del secolo corso,
                quando la
                > tecnologia prevalente non era ancora quella digitale
                (potremmo
                > chiamarla "l'età del coltello") , e quindi potevano
                sembrare più
                > forti gli argomenti a favore della neutralità della
                tecnica (e della
                > scienza), eppure...
                > Recentemente è stato ripubblicato un testo di
                Claudio Napoleoni, uno
                > dei più importanti economisti e filosofi italiani
                del 900, troppo
                > poco frequentato. Si tratta delle ‘Lezioni sul
                capitolo VI inedito
                > di Marx', (ed. Rogas), lezioni tenute da Napoleoni
                alla Facoltà di
                > Scienze politiche dell'Università di Torino nel
                1971. In questo testo
                > Marx descrive e analizza ellicacemente il rapporto
                tra il capitalismo
                > e le macchine giungendo alla conclusione che 'la
                pienezza della
                > produzione capitalistica si ha soltanto quando il
                capitale determina
                > la tecnologia'.
                >
                > _Il problema è che Marx distingueva tra macchine e
                loro uso
                > capitalistico - una “distinzione insostenibile”
                secondo Napoleoni
                > proponendo una critica della tecnica che svilupperà
                sempre di più
                > partendo proprio da Heidegger (per il quale la
                macchina esiste solo in
                > base all’impiego dell’impiegabile, cioè diviene
                produttiva e
                > impiegabile per uno scopo che tuttavia cessa
                progressivamente di
                > essere uno scopo umano e diventa lo scopo
                dell’impiegabilità della
                > macchina, dove soggetto e oggetto si confondono
                definitivamente):
                > “Se con la macchina si compie fino in fondo il
                processo della
                > sottomissione reale del lavoro al capitale […] una
                macchina non
                > capitalisticamente usata dovrebbe essere una
                macchina diversa da
                > quella usata capitalisticamente. In altri termini,
                le macchine, così
                > come noi le conosciamo, sono il frutto di una
                tecnologia (e
                > fors’anche di una scienza) che è stata pensata tutta
                sulla base del
                > presupposto del lavoro alienato. In una situazione
                diversa, il
                > mutamento dovrebbe interessare lo stesso processo di
                conoscenza e di
                > realizzazione tecnologica al cui termine la macchina
                si trova”._
                >
                > Il testo in corsivo è tratto da un articolo di Lelio
                Demichelis di
                > prossima pubblicazione sul sito del CRS
                >
                > Il giorno mar 14 gen 2025 alle 13:40 Alfredo Bregni
                <abre...@iperv.it>
                > ha scritto:
                >
                >> Ciao.
                >>
                >> Ritengo che in genere -- e soprattutto qui: "_Non
                dipende (solo)
                >> dall'uso che se ne fa perché le tecnologie
                incorporano ideologie,
                >> convinzioni, ecc. e questo è tanto più 
                verificabile per prodotti
                >> come gli smartphone equipaggiati con software
                proprietario,
                >> costruiti secondo logiche di obsolescenza
                programmata, assurdo
                >> spreco di risorse, ecc ecc._" -- tu tenda a
                confondere l'aspetto
                >> banalmente "di vendita" con quello di "impatto
                sociale".
                >>
                >> Se io (generico) vendo una tecnologia, e un altro
                la utilizza:
                >> - Io cercherò -- con mezzi leciti e illeciti -- di
                massimizzare il
                >> mio guadagno, indipendentemente dall'uso che ne
                verrà fatto (magari
                >> costruirò un fucile che piacerà tanto ai
                suprematisti bianchi, ma
                >> di loro come ideologia me ne frego, basta che
                comprino);
                >> - L'altro ne farà un uso benigno, maligno, idiota,
                perverso,
                >> benefico, ..., in funzione degli obiettivi e della
                fantasia
                >> (delicata o predatrice) che si ritrova ad avere.
                >>
                >> Voglio dire:
                >> 1.
                >> La scienza / tecnologia / tecnica / anche
                ingegneria direi -- intese
                >> come conoscenza / know-how, e relativa possibilità
                di farne
                >> qualcosa in pratica -- IN SE' ritengo siano sempre
                cosa buona;
                >> 2.
                >> La progettazione concreta, produzione e vendita di
                artefatti ha due
                >> componenti DIVERSE:
                >> a. L'aspetto economico, con le relative pratiche
                commerciali;
                >> b. L'EVENTUALE contenuto EX ANTE di intenzione
                d'uso / applicazione
                >> (es. bomba).
                >> 3.
                >> L'utilizzo è quello che ha un contenuto "morale" /
                "non neutrale"
                >> (e con esso l'eventuale contenuto ex ante di
                intenzione d'uso di cui
                >> al punto precedente).
                >>
                >> Ne consegue che:
                >> - Quanto indicato al punto 1 dovrebbe essere
                "totalmente libero";
                >> es. nella ricerca scientifica i cc.dd. "comitati
                etici" non
                >> dovrebbero mettere becco (e invece lo fanno: troppo
                difficile
                >> mettere becco in 3 e 2a, ma questo dovrebbero fare)
                >> - Il punto 2a ha già i suoi presìdi (inefficaci);
                >> - Il punto 2b e 3 sono quelli che -- appunto
                rivenienti dall'uso /
                >> applicazione -- dovrebbero essere più monitorati.
                >>
                >> INVECE si insiste a colpevolizzare a monte. E io
                INSISTO a non
                >> comprenderne il motivo (magari perché insisto anche
                a distinguere
                >> pere e patate...).
                >>
                >> Saluti.
                >>
                >>> ----- Original Message -----
                >>> From: karlessi
                >>> To: nexa@server-nexa.polito.it
                >>> Sent: Monday, January 13, 2025 11:52 AM
                >>> Subject: Re: [nexa] In a mirror (Alfredo Bregni)
                >>>
                >>>> Message: 2
                >>>> Date: Mon, 13 Jan 2025 10:04:38 +0100
                >>>> From: "Alfredo Bregni" <abre...@iperv.it>
                >>>> To: "Giuseppe Attardi" <atta...@di.unipi.it>
                >>>> Cc: <nexa@server-nexa.polito.it>
                >>>> Subject: Re: [nexa] In a mirror
                >>>> Message-ID:
                <66C5B22CA7AD43A9A87D9EA18F885D48@Bregnip2>
                >>>> Content-Type: text/plain; charset="utf-8"
                >>>>
                >>>> Ciao, Giuseppe.
                >>>>
                >>>>
                >>>>
                >>>> Sto continuando a "litigare" (bonariamente) con
                Giacomo in
                >>> privato sulla faccenda:
                >>>>
                >>>> - Lui insiste ad es. che Ethernet aumenta la
                velocità delle
                >>> telecomunicazioni (e questo è un effetto
                "politico"), che ogni
                >>> tecnologia ha certe "capacità"
                >>>>
                >>>>
                >>>> - Io insisto che:
                >>>>
                >>>> a) ogni evoluzione -- culturale (filosofia,
                letteratura, ...)
                >>> oltre che scientifica / tecnica / tecnologica --
                ha impatti sulla
                >>> società;
                >>>>
                >>>> b) le tecnologie non "hanno", ma "danno" certe
                capacità /
                >>> sono fatte apposta per dare un qualche potere
                (altrimenti, a che
                >>> servono?);
                >>>
                >>>>
                >>>> c) tutto dipende da come si usano / applicano;
                >>>>
                >>>> d) solo quando uso e applicazione sono
                predeterminati (es.
                >>> bombe), allora lo sviluppo della tecnologia è
                orientato a monte
                >>> (se vado in giro con C4 e detonatori, mi auguro
                che per una volta
                >>> ci sia presunzione di colpevolezza, invece che di
                innocenza, e sia
                >>> io a dover dmostrare che il tutto mi serve per
                stanare delle
                >>> talpe);
                >>>>
                >>>> e) ergo, sono l'uso e l'applicazione le cose che
                contano,
                >>> politicamente, economicamente, ..., per
                determinare cosa davvero
                >>> poi avviene.
                >>>
                >>> buongiorno
                >>>
                >>> convengo che ci sono intendimenti diversi dietro
                all'uso della
                >>> parola
                >>> "neutrale"
                >>>
                >>> personalmente ritengo disfunzionale l'insistenza
                sul "dipende
                >>> dall'uso
                >>> che se ne fa", e, anzi, colpevolizzante nei
                confronti delle
                >>> persone. Se
                >>> poi si arriva all'impersonale del "si usano",
                diventa impossibile
                >>> distinguere chi fa cosa e perché: ammesso che sia
                possibile!
                >>>
                >>> Non dipende (solo) dall'uso che se ne fa perché le
                tecnologie
                >>> incorporano ideologie, convinzioni, ecc. e questo
                è tanto più
                >>> verificabile per prodotti come gli smartphone
                equipaggiati con
                >>> software
                >>> proprietario, costruiti secondo logiche di
                obsolescenza
                >>> programmata,
                >>> assurdo spreco di risorse, ecc ecc.
                >>>
                >>> Inoltre mettere insieme nella stessa categoria tabelle
                >>> logaritmiche,
                >>> funzioni statistiche, coltelli, tecnologie
                cibernetiche in rete e
                >>> bombe
                >>> (ma può esserci una bomba innescata per far
                saltare in aria il
                >>> Furher e
                >>> il suo stato maggiore: è questo un uso che prevede
                presunzione di
                >>>
                >>> colpevolezza, errore, sbaglio? si tratta di una
                provocazione per
                >>> evidenziare che non si va lontano con la
                casistica, c'è sempre
                >>> almeno un
                >>> caso che eccede e a quel punto ci si perde in
                distinguo da
                >>> legulei) mi
                >>> sembra un'indebita semplificazione che fa di tutte
                le erbe un
                >>> fascio.
                >>> invece ogni cosa è diversa. per quanto si possano
                effettuare
                >>> delle macro
                >>> distinzioni.
                >>>
                >>> in particolare vorrei attirare l'attenzione sulla
                cruciale
                >>> differenza
                >>> fra utensile e "strumento cibernetico" (non dico
                "essere tecnico"
                >>> sennò
                >>> giacomo s'imbizzarrisce :D )
                >>>
                >>> la differenza è bene illustrata da Gilbert
                Simondon. un utensile
                >>> si può
                >>> portare con sé, e ha senso (senso tecnico) in
                connessione a un
                >>> corpo
                >>> umano che lo porta con sé e lo utilizza per
                relazionarsi con il
                >>> mondo.
                >>> Il coltello, il martello, ecc. sono utensili in
                questo senso
                >>>
                >>> gli strumenti cibernetici, come lo smartphone, non
                hanno senso
                >>> separati
                >>> dalla rete di retroazioni che le alimenta, che
                comprende i corpi
                >>> umani
                >>> (in rete), altri smartphone, reti, ecc ecc ecc
                quindi lo
                >>> smartphone non
                >>> è un utensile. Da solo, non ha senso (senso
                tecnico). E non
                >>> dipende solo
                >>> dall'uso che se ne fa: perché è progettato con
                determinate
                >>> finalità,
                >>> benché in maniera molto più sofisticata rispetto
                alle affordance
                >>> (inviti
                >>> all'uso, cf. Gibson) tipiche es. di coltelli,
                martelli, sedie ecc.
                >>>
                >>> (utensili). Tuttavia lo smartphone ha una
                materialità (è fatto
                >>> di cose
                >>> materiali), e questa materia è "neutra" nel senso
                che non è
                >>> orientata
                >>> dall'uso che ne verrà fatto; al contrario, però,
                lo influenza,
                >>> nel senso
                >>> che se è di metallo robusto magari non si spacca
                alla prima
                >>> caduta, cosa
                >>> che invece accade se è fatto di plastichina:
                quindi anche qui, la
                >>>
                >>> materialità influenza l'uso, la plastichina invita
                alla
                >>> protezione
                >>> dell'oggetto più del metallo; ma la materialità
                non determina in
                >>> toto
                >>> l'uso, perché se mi va (in quanto es. artista
                "controcorrente", o
                >>> comune
                >>> umano esasperato) con lo smartphone pesto i chiodi
                nel muro, e
                >>> vabbè,
                >>> non avevo il martello, mi sento libero di scassare
                l'ennesimo
                >>> smartphone. Questa "neutralità" per cui dipende da
                me e dall'uso
                >>> che ne
                >>> faccio è quindi più teorica che pratica.
                >>>
                >>> oltre a utensili e strumenti cibernetici, vi sono
                anche le
                >>> macchine,
                >>> come posizione "intermedia" fra i due precedenti. Es.
                >>> un'automobile, o
                >>> un telefono analogico, senza software, non ha
                senso senza
                >>> l'infrastruttura (strade/autostrade; rete
                elettrica, rete
                >>> telefonica),
                >>> ma non ha quella caratteristica cibernetica spinta
                tipica del
                >>> digitale
                >>> di massa.
                >>>
                >>> G. Simondon, "Sulla Tecnica", Orthotes riporta in
                diversi articoli
                >>>
                >>> questa tripartizione, da prendere come
                categorizzazione lasca,
                >>> come
                >>> descrizione operativa
                >>>
                
https://www.orthotes.com/prodotto/gilbert-simondon-sulla-tecnica/
                >>>
                >>> altra distinzione riguarda la tecnicità in quanto
                caratteristiche
                >>>
                >>> materiali degli oggetti tecnici (di cosa sono
                fatti) che non
                >>> coincide
                >>> con la "libera avventura" (sempre Simondon) degli
                oggetti tecnici
                >>> nel
                >>> mondo: sono quelli che sono stati descritti come
                effetti
                >>> psicosociali
                >>> nelle mail precedenti. Questo è l'aspetto
                evolutivo in senso
                >>> relazionale, in relazione con il mondo umano, in
                cui è chiaro che
                >>> la
                >>> fitness tecnica non è legata (solo) alle
                caratteristiche
                >>> materiali, ma a
                >>> un complesso coacervo di interazioni
                socio-psico-economiche. E,
                >>> quindi,
                >>> tanto più ideologico-politiche per tecnologie di
                massa e
                >>> cibernetiche.
                >>> Non sono (solo) le caratteristiche materiali
                dirimenti per il
                >>> "successo"
                >>> di una tecnologia: VHS si è imposto su Betamax;
                Explorer su tutti
                >>> gli
                >>> altri browser per parecchio tempo, e non era certo
                "meglio";
                >>> Windows su
                >>> altri OS aperti e liberi; i protocolli e le
                innovazioni che
                >>> passano
                >>> nell'uso sono relativamente indipendenti dalle
                caratteristiche
                >>> tecniche
                >>> materiali. Indipendente non significa neutrale.
                >>>
                >>> queste argomentazioni sono chiaramente
                non-antropologiche, nel
                >>> senso che
                >>> ricordano che l'uso umano delle tecnologie non
                dipende solo
                >>> dall'umano,
                >>> ma anche dalla complessa avventura sociotecnica.
                D'altra parte,
                >>> sono
                >>> argomentazioni non heideggeriane. Magari ai
                tecnici puri
                >>> (esistono? beh,
                >>> cmq hanno delle idee, delle convinzioni, dei
                desideri più o meno
                >>> inconsci, quindi mi permetto di considerarli
                soggetti filosofici
                >>> come
                >>> tutti noialtri...) interessa poco, ma la fanfaluca
                di Heidegger su
                >>>
                >>> "l'essenza della tecnica non è tecnica" che ha
                tanto influenzato
                >>> anche
                >>> pensatori che si ritengono progressisti, per non
                dire di sinistra,
                >>>
                >>> riguarda anche loro tecnici puri, perché
                l'argomento "la tecnica
                >>> è
                >>> neutrale, dipende da come la si usa" è in effetti
                avversato da
                >>> Heidegger
                >>> per sostenere, come è suo tipico, una posizione
                apolitica,
                >>> impolitica,
                >>> in cui la Tecnica s'impone come Spirito dei tempi
                ineluttabile...
                >>> quadro
                >>> e inquadramento del mondo, senza possibilità di
                scampo, senza
                >>> possibilità di articolare politiche personali e
                collettive.
                >>>
                >>> e invece la tecnica è politica, molto politica; se
                chiunque fosse
                >>> i
                >>> grado di maneggiare le tavole logaritmiche, se
                chiunque fosse
                >>> capace di
                >>> smontare uno smartphone perché lo strumento viene
                venduto con un
                >>> cacciavite che consente di smontare ogni sua parte
                e sostituirla
                >>> facilmente... se chiunque potesse gestire in
                maniera autonoma i
                >>> propri
                >>> dati e scegliere le tecnologie di cui si fida,
                decidendo in piena
                >>> libertà cosa sì e cosa no... la situazione
                politica sarebbe
                >>> diversa,
                >>> perché l'alienazione tecnica sarebbe un lontano
                ricordo, e le
                >>> persone
                >>> sarebbe singolarmente più forti, potenti, autonome
                e quindi più
                >>> libere,
                >>> individualmente e collettivamente.
                >>>
                >>> invece oggi non si può scegliere. solo in teoria.
                in pratica, i
                >>> genitori
                >>> si devono piegare ai gruppi whatsapp dei genitori,
                o quantomeno al
                >>>
                >>> registro elettronico, come gli studenti e gli
                insegnanti a google
                >>> classroom, gli accademici a microsoft suite, e
                tutti quanti allo
                >>> SPID.
                >>> tutte queste tecnologie non sono affatto neutrali,
                IMHO. di certo
                >>> non si
                >>> sono imposte perché migliori, frutto di un
                processo evolutivo di
                >>> selezione delle tecnologie più adatte e regolate
                dal mutuo
                >>> appoggio, il
                >>> secondo fattore più importante dell'evoluzione
                naturale che
                >>> potrebbe
                >>> senz'altro essere posto come linea guida anche
                nell'evoluzione
                >>> tecnica.
                >>>
                >>> peggio ancora, ci sono evidenti contraddizioni nel
                ricorso a
                >>> tecnologie
                >>> in situazioni limite. le navi che salvano le
                persone nel
                >>> mediterraneo
                >>> nonostante i governi sempre più autoritari in
                Europa e altrove,
                >>> non
                >>> possono scegliere: devono usare Starlink. perché
                grazie al fatto
                >>> che il
                >>> governo USA ha foraggiato Musk da anni, Starlink è
                l'unica
                >>> opzione a
                >>> "basso costo" per comunicazioni su satelliti LEO.
                vedremo se il
                >>> governo
                >>> italiano chiederà di togliere Starlink a queste
                navi, perché
                >>> no... è
                >>> logico, sta nella logica della tecnocrazia.
                >>>
                >>> no, non dipende da come le usi. Starlink è un
                problema comunque
                >>> si
                >>> voglia vedere: per la sua genesi, per come è
                gestito, manutenuto,
                >>> e
                >>> immagino che sia software proprietario, security
                by obscurity,
                >>> nonché
                >>> gestito da un miliardario bianco dispotico senza
                alcun controllo
                >>> democratico, che viene considerato un genio, non
                si sa perché se
                >>> non
                >>> perché le persone desiderano essere come lui.
                >>>
                >>> mi spiace la divagazione, spero non vi abbia
                troppo annoiato, a
                >>> mia
                >>> parziale discolpa ho approfittato di quest'ora di
                ritardo per
                >>> leggere e
                >>> scrivere, perché i treni sono stranamente in
                ritardo di 60-120
                >>> minuti
                >>> oggi per un guasto fra Napoli e Roma (se il
                ministro "competente"
                >>> non
                >>> darà nuovamente la colpa ai lavoratori inetti,
                forse riconoscerà
                >>> di
                >>> esser troppo impegnato a buttare risorse nel
                necessarissimo ponte
                >>> fra
                >>> Scilla e Cariddi, per entrare nella storia delle
                idiozie più
                >>> nocive, per
                >>> poter badare ai treni di linea)
                >>>
                >>> buona giornata
                >>>
                >>> k.
                >>>
                >>> PS: filosofia e tecnica nell'approfondimento a
                tecnologie
                >>> conviviali:
                >>>
                https://www.eleuthera.it/materiale.php?op=2585#FilosofiaETecnica
                >>>
                >>>>
                >>>>
                >>>>
                >>>> A presto,
                >>>>
                >>>> A
                >>>>
                >>>>
                >>>>
                >>>>
                >>>>
                >>>>
                >>>> ----- Original Message -----
                >>>> From: Giuseppe Attardi
                >>>> To: nexa@server-nexa.polito.it
                >>>> Cc: nexa@server-nexa.polito.it
                >>>> Sent: Monday, January 13, 2025 9:27 AM
                >>>> Subject: Re: [nexa] In a mirror
                >>>>
                >>>>
                >>>> Temo che non siamo d’accordo sul significato di
                >>> “neutrale” per una tecnologia.
                >>>> I LLM calcolano una funzione (la distribuzione di
                >>> probabilità della prossima parola), pertanto sono
                altrettanto
                >>> neutrali di una tabella di logaritmi.
                >>>>
                >>>> Non è neutrale l’uso che se ne fa, esattamente
                come una
                >>> tabella dei logaritmi usata per il calcolo delle
                traiettorie dei
                >>> proiettili non lo è.
                >>>>
                >>>> Quindi ribadisco che si deve distinguere tra la
                tecnologia
                >>> (LLM) e i suoi utilizzi (chatbot, Predictive AI,
                ecc.).
                >>>>
                >>>> Tutta la discussione su come vengono allenati e
                prodotti i
                >>> vari LLM non inficia la neutralità della
                tecnologia. Se le
                >>> tabelle dei logaritmi venissero fatte calcolare da
                degli schiavi
                >>> sottopagati o se usano per base 10, incorporando
                un bias
                >>> tradizionale sulla scelta della numerazione, le
                tabelle stesse
                >>> rimarrebbero neutrali.
                >>>>
                >>>> Tornando all’analogia di Alfredo, un coltello è
                neutrale e
                >>> può essere usato in tanti modi, più o meno utili o
                disdicevoli.
                >>> Ci sono varie fogge di coltelli, così come ci sono
                tanti diversi
                >>> LLM, ciascuno prodotto secondo i gusti di qualcuno.
                >>>> Il fatto che ad alcuni non piacciano certi
                modelli (di
                >>> coltello) o si critichi come il coltello è stato
                progettato e
                >>> realizzato, ancora non riguarda la tecnologia dei
                coltelli in sé.
                >>>>
                >>>> I primi LM che facevo costruire 15 anni fa ai
                miei studenti
                >>> erano ad esempio allenati sul corpus delle opere
                di Shakespeare:
                >>> serviva a dimostrare come fossero in grado di
                acquisire la lingua
                >>> e lo stile di Shakespeare. Poi lo si faceva sugli
                articoli del
                >>> WSJ, mostrando che imparavano un altro linguaggio.
                Era quindi una
                >>> tecnologia neutra rispetto al linguaggio.
                >>>>
                >>>> Che poi tutto sia condizionato dalle nostre
                esperienze e dal
                >>> contesto in cui operiamo è talmente ovvio che non
                serve
                >>> ribadirlo, né attribuirlo in particolare a un
                singolo aspetto
                >>> della nostra realtà.
                >>>>
                >>>> —
                >>>>
                >>>>> On 9 Jan 2025, at 18:56,
                nexa-requ...@server-nexa.polito.it
                >>> wrote:
                >>>>>
                >>>>> From: Giacomo Tesio <giac...@tesio.it>
                >>>>> To: nexa@server-nexa.polito.it, Giuseppe Attardi
                >>> <atta...@di.unipi.it>
                >>>>> Subject: Re: [nexa] In a mirror
                >>>>> Message-ID:
                <fded4eb6-b488-4e8e-8af7-2b0feb9ad...@tesio.it>
                >>>>> Content-Type: text/plain; charset=UTF-8
                >>>>>
                >>>>> Ciao Giuseppe,
                >>>>>
                >>>>> speravo davvero che intervenissi! :-)
                >>>>>
                >>>>> Il 9 Gennaio 2025 11:58:04 UTC, Giuseppe Attardi ha
                >>> scritto:
                >>>>>>
                >>>>>> 1. I LLM vanno distinti dai ChatBot, che sono
                una delle
                >>> loro tante
                >>>>>> possibili applicazioni.
                >>>>>
                >>>>> Vero, ma il "riassunto" dalla cui critica è
                partito questo
                >>> filone di
                >>>>> discussione è stato realizzato da un chatbot
                (chatgpt) cui
                >>> si è fatto
                >>>>> riferimento come un "chi". Non trovi allarmante
                tanta
                >>> alienazione?
                >>>>>
                >>>>> La distinzione fra chatbot e LLM rimane
                informaticamente
                >>> valida in
                >>>>> generale, ma non credo fosse rilevante per il
                dibattito
                >>> perché né
                >>>>> chatbot né LLM esprimono alcuna forma di
                intelligenza.
                >>>>>
                >>>>>> Gran parte delle critiche riguardano appunto i
                chatbot
                >>>>>> (allucinazioni, superficialità, ecc.).
                >>>>>
                >>>>> Perché costituiscono la base della narrazione
                allucinata
                >>> che domina
                >>>>> il dibattito informatico attuale, determinando
                scelte
                >>> politiche,
                >>>>> economiche ed educative altrettanto allucinate.
                >>>>>
                >>>>>
                >>>>>> I LM sono decisamente una tecnologia neutra
                >>>>>
                >>>>> Solo nel mondo della fantasia, Giuseppe.
                >>>>>
                >>>>>
                >>>>> Nella realtà, i LLM sono prodotti a partire da
                testi che
                >>> sono
                >>>>> culturalmente e storicamente situati.
                >>>>>
                >>>>> Già solo per questo semplice fatto, nessun LLM
                reale può
                >>> essere
                >>>>> "neutro". Ricorderai certamente le critiche
                pretestuose con
                >>> cui fu
                >>>>> accolto Minerva l'anno scorso. [1]
                >>>>>
                >>>>> Poi c'è l'attività di programmazione statistica
                che parte
                >>> dalla scelta,
                >>>>> fra tutti i testi disponibili, di quelli da
                utilizzare e di
                >>> quelli da
                >>>>> scartare.
                >>>>>
                >>>>> A valle di un'accurata attività di selezione e
                rinforzo, i
                >>> "modelli"
                >>>>> producono output "politicamente corretto", quale
                che siano
                >>> gli
                >>>>> obiettivi politici dei programmatori, dal
                legittimare il
                >>> proprio
                >>>>> software agli occhi dei moralisti statunitensi,
                difendere
                >>> il proprio
                >>>>> modello di business o cancellare piazza
                Tiananmen dalla
                >>> storia [2]
                >>>>>
                >>>>> E spero tu non creda davvero che i modelli di
                Google, Meta
                >>> o Open AI
                >>>>> siano in alcun modo "neutrali".
                >>>>>
                >>>>>
                >>>>> Dunque anche se l'idea di LLM non fosse
                intrinsecamente
                >>> orientata
                >>>>> politicamente (e lo è), lo sono tutti gli LLM reali.
                >>>>>
                >>>> -------------- next part --------------
                >>>> An HTML attachment was scrubbed...
                >>>> URL:
                >>>
                >>
                >
                
<http://server-nexa.polito.it/pipermail/nexa/attachments/20250113/4c26411b/attachment.htm>
                >>>>
                >>>> ------------------------------
                >>>>
                >>>> Subject: Digest Footer
                >>>>
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                >>>>
                >>>>
                >>>> ------------------------------
                >>>>
                >>>> End of nexa Digest, Vol 189, Issue 28
                >>>> *************************************
                >>>
                >>> --
                >>> "tecnologie conviviali - https://tc.eleuthera.it";
                >>>
                >>> "pedagogia hacker - https://circex.org";
                >>>
                >>> "tecnologie appropriate - https://alekos.net";

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