Ciao, Giacomo.

A proposito di falsa dicotomia, "...la necessità di sottrare il controllo 
sull'evoluzione [della tecnologia] a pochi plutocrati che si nascondono dietro 
la favola del libero mercato" è una connotazione diretta (neanche tanto 
implicita) del ricco come ladro, quando ci sono anche gli onesti.
E un onesto che costruisce macchine da scrivere, per scomodare di nuovo Adriano 
Olivetti, non ha certo bisogno che gli sia sottratto il controllo 
dell'evoluzione della sua tecnologia (gliel'hanno poi sottratto gli americani, 
quando si è messo a fare computer).

E "...la progettazione, lo sviluppo e l'adozione di ogni tecnologia deve avere 
obiettivi politici esplicitamente dichiarati, pubblicamente discussi e 
concordati" è una simpatica utopia (neanche nel senso buono, solo follia).
L'adozione e l'utilizzo (in una parola, "applicazione") dovranno essere 
controllati, ...ma la legge arriva sempre dopo (per definizione). La ricerca e 
sviluppo, per piacere no! E' l'idiozia dei cc.dd. "comitati etici", che 
vogliono mettere becco, e porre lacci, lacciuoli, e bastoni fra le ruote, alla 
ricerca scientifica, perché se la fanno troppo sotto all'ipotesi di occuparsi 
delle applicazioni.

Mi diverte pensare al garage -- di Hewlett e Packard prima, e di Jobs e Wozniak 
dopo -- che viene controllato da un gruppo di "saggi" ...che non ci capiscono 
un tubo.

BY THE WAY, la UE fa la cazzata immonda e infinita di microspecificare 
preliminarmente l'innovazione per poi scegliere a chi dare dei denari. Io a uno 
di loro ho detto che il 40% dei fondi dovrebbe essere destinato a "unexpected 
innovation" (che è l'UNICA VERA), con appunto tre saggi (veri) che senza tante 
storie danno denaro a chi cambia il mondo, invece di innovare ...in modo 
prevedibile e previsto.

Aloha


  ----- Original Message ----- 
  From: Giacomo Tesio 
  To: nexa@server-nexa.polito.it ; Guido Vetere ; de petra giulio 
  Cc: nexa 
  Sent: Tuesday, January 21, 2025 12:07 PM
  Subject: Re: [nexa] In a mirror (Alfredo Bregni)


  Caro Guido,

  lo sai che le fallacie sono come le ciliege? una tira l'altra!

  Ad esempio questo è un argomento fantoccio:

  Il 21 Gennaio 2025 09:55:16 UTC, Guido Vetere ha scritto:
  > 
  > Ma al di là di questo, la conclusione di tutta questa polemica
  > antitecnologica quale sarebbe? 

  Qui nessuno porta avanti una "polemica antitecnologica".

  Stiamo invece discutendo una (scomoda) questione politica.


  Riconoscere che una tecnologia non è politicamente neutrale, non significa
  sostenere che sia deleterea o che non possa essere benefica.

  Significa invece sostenere la necessità di sottrare il controllo sulla sua 
evoluzione
  a pochi plutocrati che si nascondono dietro la favola del libero mercato.

  Significa sostenere che la progettazione, lo sviluppo e l'adozione di ogni 
tecnologia
  deve avere obiettivi politici esplicitamente dichiarati, pubblicamente 
discussi 
  e concordati.


  Ridurla ad una "polemica antitecnologica" può essere utile a confondere il
  lettore poco attento, ma priva i tuoi contributi di attinenza al tema,
  costringendoti ad adottare argomenti fallaci come

  > Atteso che anche l'aratro è una tecnologia,
  > dovremmo tornare a fare i raccoglitori-cacciatori? (a mani nude, s'intende,
  > che l'arco potrebbe alienarci, e poi ci si fa la guerra..).

  esempio da manuale di falsa dicotomia:
  <https://it.m.wikipedia.org/wiki/Falsa_dicotomia>


  Giacomo

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