Buongiorno,


Premesso che concordo al 100% sulle definizioni che avete dato (io non
avrei saputo fare di meglio di sicuro).



Su questo l’articolo, con tutti i suoi limiti (in primis il titolo,
orribile!), chiarisce bene nella prefazione che *“ChatGPT ci dimostra che
l’IA è in grado di fornire indicazioni sulla base di una domanda,
restituendo un quadro coerente, ma è privo della capacità di
contestualizzazione quindi non ci fornisce un testo che apra prospettive
che non siano puramente descrittive. Questo sa farlo solo l’uomo, se
conosce la testologia semiotica”*



Ma propongo una cosa: proviamo a muovere la discussione da una sfida
“macchina vs uomo” a queste domanda: *può l’uso di tool come Chat Gbt
aiutare insegnanti e studenti ad avere un’esperienza di apprendimento
migliore (dinamiche, coinvolgimento ecc.) o migliorare i risultati di
apprendimento (ad es. pensiero critico) in classe (virtuale o reale o
ibrida che sia)?*



Penso che il lavoro dell’accademico Jànos S.Petöfi, citato nell’articolo,
offre degli spunti molto interessanti per rispondere a questa domanda.



Penso che un insegnante potrebbe applicare concetti quali “apprendimento
basato su domande e ricerca”, “attivazione degli studenti”, “aula
capovolta” ecc., attraverso l’uso di Chat Gbt, proprio per i LIMITI di
questo strumenti, che dovranno essere scovati dagli stessi studenti
attraverso *una esperienza soggettiva* diretta ed applicata, in un ambiente
competente garantito dalla scuola e dal loro insegnante che modera e fa
domande dirette agli studenti per far scoprire, da loro, i limiti oggettivi
delle risposte fornite.



Penso che sia utile spiegare cosa sia l’AI in modo semplice e chiaro,
usando le vs. parole.



Penso che una lezione preparata attorno all’uso di Chat Gbt richieda
insegnanti molto preparati sia in termini di competenze digitali e di
pedagogia (e ce ne sono).



E certamente non penso, anzi lo contesto con tutti i miei mezzi, ogni idea
di sostituire insegnati con questi tool, soprattutto nella fase iniziale
del percorso educativo.



Alessandro



On Sat, 21 Jan 2023 at 01:44, Giacomo Tesio <giac...@tesio.it> wrote:

> On Sat, 21 Jan 2023 01:34:31 +0100 Giacomo Tesio wrote:
>
> > > chatGPT produce testo 'finito' combinando chunks testuali del cui
> > > significato non sa nulla, in modo statisticamente coerente con l'uso
> > > di questi chunks nei testi da cui ha appreso.
> >
> > Credo che non avrei saputo dirlo meglio.
>
> Mi correggo: posso.
>
> ```
> chatGPT produce testo 'finito' combinando chunks testuali del cui
> significato non sa nulla, in modo statisticamente coerente con l'uso
> di questi chunks nei testi con cui è stato programmato.
> ```
>
> I software NON apprendono.
>
> La programmazione statistica NON è apprendimento.
> L'apprendimento è una esperienza umana.
>
> Non va proiettata sulle macchine, pena l'alienazione cibernetica,
> la riduzione ad ingranaggi nelle mani di chi controlla quelle macchine.
>
>
> L'informazione è un esperienza soggettiva di pensiero comunicabile,
> per cui il linguaggio utilizzato determina lo spazio delle
> interpretazioni possibili della realtà per ciascuna mente umana.
>
> Per questo le parole sono importanti...
>
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