On Sat, 21 Jan 2023 22:30:36 +0100 Damiano Verzulli wrote:

> Il 21/01/23 10:38, Daniela Tafani ha scritto:
> > [...]
> > L'automazione del lavoro ha luogo comunque, semplicemente perché
> > costa meno, e dunque genera maggior profitto, non perché funzioni;
> > [...]  
> 
> Fra le righe dell'interessantissima discussione su ChatGPT, intravedo 
> una certo rifiuto preconcetto, e "a prescindere", nei confronti del 
> mondo del business.
> 
> La frase qui sopra ne è un esempio: se la interpreto correttamente, 
> parrebbe sostenere che "il profitto è il male"

In generale il problema non è il profitto, ma la sua massimizzazione.
Come ogni altro algoritmo di ottimizzazione, il capitalismo sputtana
tutte le dimensioni non vincolate del problema pur di aumentare la
ricchezza dei più ricchi.


Per questo personalmente ritengo che un limite superiore alla 
ricchezza individuale (e dunque all'utilità del profitto) vincolato
proporzionalmente al limite inferiore, sia l'unico modo di far
funzionare il capitalismo.

Se l'uomo più ricco del pianeta può possedere al massimo 10 volte di
più del più povero, una volta raggiunta quella soglia ha un solo modo
per poter diventare più ricco: rendere più ricchi anche i più poveri.


In un sistema del genere, il profitto non è un problema sia che si
parli di trattori sia che si parli di software.


Giacomo

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