Che poi questa situazione di fatto possa venire cristallizzata in norme
che, supponi, riducono il suffragio (come Gramellini arrivava a
chiedere dalle sue colonne di La Stampa qualche tempo fa) può essere
più o meno probabile a seconda delle contingenze storiche.
Io provo con tutte le mie forze a scongiurare questa situazione.

Grazie della precisazione Giacomo. Non è infatti scontato, di questi tempi, non strizzare l'occhio all'epistocrazia. Tu citi Gramellini, io rispondo con Jason Brennan, il suo recente saggio "Contro la democrazia" e la proposta di governo per "oracolo simulato", funzionalizzato alla ragione per cui ALCUNI di noi hanno il diritto di essere protetti dall'incompetenza altrui. Il tema della "selezione" dell'elettorato sta pericolosamente tornando in auge.
Ancora Sartori, citato l'altra volta:
"la teoria democratica deve fare i conti con una povertà scoraggiante e sbalorditiva dell'informazione del grande pubblico ma non può proporsi di medicarlo con strumenti di riduzione del suffragio".

Antonio
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