Ciao a tutti, sono solitamente una lettrice (molto grata di quanto si può apprendere da questa mailing-list) silenziosa, oggi arrischio di condividere la mia opinione. Ho cercato di leggere tutti i post relativi, perdonate se ho perso qualche passaggio. Ho come la sensazione, e correggetemi senz'altro in caso contrario, che il tema sottotraccia sia che un'informatica, un codice non comprensibile - o ancor più l'incapacità di comprendere ed essere in grado di comprendere - spogli i cittadini della loro capacità di esercitare diritti, e non esercitandoli, in sostanza siano perduti. Forse la mia è una visioen un po' retrograda, ma - proprio in ragione della società così complessa in cui ci troviamo - non so se sono perfettamente allineata. I diritti umani sono universali e indipendenti dalla singola decisione di esercitarli o meno. Ovviamente, si presuppone qui che il dialogo sia contestualizzato in un contesto fondato su costituzioni e leggi, una struttura giuridica insomma, senza voler ragionare sulle basi del diritto stesso (o no? magari ci torno di seguito). In una democrazia indiretta, in una società complessa, è per così dire "ontologico" che il singolo possa - anzi direi debba - affidarsi alla struttura in cui vive per vedersi garantito in molti aspetti che non sa e non potrebbe controllare da solo (senza andar lontano, al fatto che gli alimenti siano confezionati un una certa maniera, al fatto che le auto rispettino certi limiti minimi di sicurezza, etc.). In ogni settore, io opero e mi muovo su un substrato di fiducia nel fatto che il governo funzioni (intendiamo governo in senso lato, non l'esecutivo), ovvero che anche se non sono in grado di farlo io, una rete esiste per garantirmi salute e sicurezza. Ora, penso che anche questo debba essere applicato all'informatica. Certo, mi rendo conto di alcune differentze quasi ontologiche, in un momento in cui già si parla di sistemi automatizzati che vanno non a favorire ma costituire un pezzo di atto amministrativo. Ma penso che ciò richieda di estendere il manto di quel sistema anche ai sistemi informatizzati, e senza magari inventarsi qualcosa. Se non sbaglio, in GB si sviluppa IA senza pensare a leggi ad hoc, perchè già ci sono, e valgono anche per quest'ultima. Si può dissentire (dissento, in parte), ma è anche vero che spesso si invocano normative ad hoc quando basterebbe applicare e conoscere bene quelel esistenti.
Allora, la sto facendo lunga! Concordo, sia chiaro, nell'alfabetizzazione VERA dalle scuole, ma sono ancora della vecchia guardia (d'altronde, vado per i 50 eh...) che pensa che se si insegna ai ragazzi le basi, poi anche la canna a pescare saranno capaci di costruire. Non penso, insomma, che serva che tutti sappiano leggere un codice (l'esempio del motore della macchina è troppo usurato vero?), anche per sistemi così diversi e innervati come IA et similia, penso che serva la consapevolezza, quella sì diffusa, che occorre pretendere che qualcuno invece ci sia, che i controlli li faccia, che i diritti - che sono sempre quelli! - li garantisca, che vigili. Che sia in grado di comprendere quando non ci sono, e li richieda, e sappia selezionare i politici anche in base a questo. In una società in cui, credo, siamo sempre più disperatamente poveri di spirito (non nel senso delle barzellette), io credo che serva educare alla libertà, il resto sarà dato (lo so suona tanto come uno slogan... ma volevo essere un po' provocatoria nella mia anacronistica filippica! ;-). Grazie a tutti anche per le controffensive e grazie sempre per la condivisione di sapere. :-) Laura ----- Messaggio originale ----- > Da: "Giacomo Tesio" <giac...@tesio.it> > A: "Daniela Tafani" <daniela.taf...@unipi.it> > Cc: nexa@server-nexa.polito.it > Inviato: Mercoledì, 21 dicembre 2022 20:58:13 > Oggetto: Re: [nexa] Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali > per il decennio digitale": > On Wed, 21 Dec 2022 17:40:39 +0000 Daniela Tafani wrote: > >> Caro Giacomo, >> >> provo a controproporre a te a e a Nexa una domanda. > > Mi piace questo gioco! :-D > Ok rispondo io... per primo. ;-) > >> Ma non è necessario che tutti siano esperti giuristi. Oppure sì? > > Non è necessario perché (e fintanto che) la violazione delle Leggi è > opera di esseri umani e l'interpretazione delle Leggi è affidata a > Giudici umani che rispondono delle proprie decisioni in un sistema > di garanzie efficace. > > In Italia abbiamo diversi gradi di giudizio che, almeno in teoria, > dovrebbero garantire Giustizia. [1] > > > Ma gli automatismi hanno cambiato il paradigma. > > >> Il diritto protegge i diritti di tutti, compresi quelli delle persone >> che non siano in grado di decifrare un testo normativo > > Nel 2020 il solo kernel Linux consisteva in 27.8 milioni di righe di > codice. Non ho idea di quanto siano lunghi il codice civile e il codice > penale insieme, ma scommetto un caffé che sono nettamente più brevi. > > Se anche fosse comparabile, si tratta di una frazione minima, seppur > fondamentale, del codice in esecuzione su qualsiasi cellulare. > > > Inoltre questi i codici destinati all'interpretazione umana cambiano con > una rapidità nettamente inferiore a quelli destinati all'esecuzione > meccanica di un computer. > > E il computer non si lamenta, non sciopera e non fa la rivoluzione. > Esegue pedissequamente gli ordini impartiti, riproducendo infinite > volte la volontà di chi lo programma. > > >> Il codice (informatico) è lingua e, al tempo stesso, legge. >> >> Ci preoccupiamo, scriveva Lawrence Lessig oltre due decenni fa, di >> difenderci dallo stato e dal mercato, ma non dal codice informatico, >> la cui architettura può abilitare o disabilitare le nostre libertà, >> proteggere la privacy o promuovere il controllo. >> >> Se però il diritto dicesse che i miei dati sono miei - proseguiva - >> rubarmeli sarebbe un furto. >> >> Il codice informatico è inevitabilmente un elemento di regolazione >> delle nostre vite. >> >> La legge giuridica può, e dovrebbe, intervenire a proteggerci da >> quelle configurazioni del codice informatico che violano i nostri >> diritti. > > Sono d'accordo. > > L'unico problema è che c'è un solo modo in cui la Legge può influenzare > efficacemente l'informatica: stabilendo che qualsiasi programma che non > può essere studiato e compreso da un qualsiasi cittadino adulto in un > tempo ragionevole (una settimana o al massimo un mese...) non può > essere distribuito o eseguito su dati di terzi. > > Qualunque altra norma che riguardi l'informatica è aggirabile, se > questa non viene fatta rispettare in modo ferreo. > > Il GDPR ne è la prova lampante. > E non solo per le innumerevoli violazioni commesse impunemente per anni > dai Titolari che si affidano ai GAFAM: pensa alle sciocchezze che > vengono scritte nelle informative privacy o alle baggianate che > trovi sui cookie banner. > > >> Ritieni che la distinzione tra codice come lingua e codice come legge >> sia pertinente, quando parli della cittadinanza? > > A ben guardare no. > > La Legge può riguardare solo gli uomini, non gli automatismi. > > Il Codice non è davvero Legge in termini giuridici. > Potremmo dire che ha l'efficacia di una Legge fisica, una complessità > molto superiore al diritto di uno Stato e una stabilità paragonabile > alla lista della spesa... piena di errori. > > >> Può bastare essere alfabetizzati o occorre essere "giuristi esperti", >> in grado di analizzare un software e comprendere come stia >> effettivamente regolando la nostra vita? > > E' necessario essere in grado di analizzare un software e comprendere > come stia effettivamente influenzando la nostra vita. > > Per quanto ne so, non c'è alternativa purtroppo. > > > Può sembrare impossibile solo se si da per scontata la complessità > fuori controllo delle tecnologie attuali. Tecnologie che però sono > state progettate per essere opache (alcune più di altre) o sono state > lasciate diventare opache. > > Persino nel software libero (e ovviamente in tutto il software open > source) le 4 libertà sono sempre più ridotte a privilegi per pochissimi. > > > La democrazia cibernetica non presuppone solo cittadini cibernetici in > grado di programmare i propri software, ma anche una infrastruttura > informatica che chiunque possa studiare e comprendere. > > > Un po' come una democrazia novecentesca presuppone scuole e giornali. > > D'altronde si tratta di tecnologie realizzate in pochi decenni da > relativamente poche persone. Si possono rifare meglio, basta uscire > dall'allucinazione collettiva del "there is no alternative". > > >> Non dovrebbe essere, questo secondo, il compito del potere >> giudiziario, una volta che la legge abbia provveduto a vietare >> al codice informatico di violare i nostri diritti? > > Il numero di agenti cibernetici automatici, la loro complessità > e la loro pervasività è soverchiante. > > Non esistono Giudici sufficienti sul pianeta. > > > L'informatica non è come le forme di potere precedenti. > > Non può essere bilanciata o controllata EFFICACEMENTE. > > > Può solo essere distribuita, trasformandola da uno strumento di potere > sull'uomo ad uno strumento di libertà dell'umanità. > > Solo comprendendo profondamente come funzionano gli automatismi che ci > circondano possiamo scegliere se usarli, se spegnerli, se romperli o se > alterarne il funzionamento. > > Altrimenti li vivremo sempre come fenomeni fuori dal nostro controllo > cui adattarci. > > E chi li controllerà, controllerà l'intera società. > Peraltro in modo irresponsabile, perché gli automatismi stessi > saranno sempre più "invisibili", rimossi dalla nostra coscienza. > > >> Scusami per questa formulazione così approssimativa. > > Figurati, credo tu sia stata chiarissima. > > Spero di averti risposto. > > > Ora tocca a te! :-) > > > > >> W. Reijers, L. Orgad, P. De Filippi, The Rise of Cybernetic >> Citizenship, «Citizenship Studies», 2022, >> https://ssrn.com/abstract=4100884 > > Grazie mille! > > Lo leggo subito dopo cena. ;-) > > > Giacomo > > > > [1] dovrebbero. almeno contro i poveri che non si possono permettere > tattiche dilatorie che portano alla prescrizione. contro i ricchi > non sembrano funzionare molto, come ha dimostrato bene la Eternit. > _______________________________________________ > nexa mailing list > nexa@server-nexa.polito.it > https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa