Ciao Giacomo, Giacomo Tesio <giac...@tesio.it> writes:
> Salve 380° > > On December 22, 2022 8:41:44 AM UTC, "380°" <g...@biscuolo.net> wrote: >> >> E c'è solo un modo efficace per poter intervenire: garantire a tutti che >> le 4 libertà del software libero possano essere esercitate, **quindi** >> stabilire per legge che i costruttori debbano fornire le specifiche >> tecniche necessarie e sufficienti per poter far funzionare i propri >> dispositivi hardware con qualsiasi software l'utente desideri >> installare. >> >> Manca **soprattutto** questo, caro Giacomo, prima di arrivare alla >> capacità diffusa di comprendere il funzionamento... > > Non puoi pretendere la gallina, prima dell'uovo. > > I cittadini cibernetici sono l'uovo (la cellula). io non la vedo così consequenziale, lo vedo più come un circolo virtuoso da incoraggiare perseguento /contemporaneamente/ entrambi gli obiettivi di "literacy cibernetica" e di "agency cibernetica" con inteventi e iniziative efficaci, la "cittadinanza cibernetica" potrebbe avere un notevole sviluppo nel giro di pochi anni/lustri in questo preciso momento storico io sento più urgente /rivendicare/ la piena "agency cibernetica" perché sono tante le persone che possono applicarla, questo - ovvero verificare "sul campo" la potenza di una piena agency cibernetica - a mio avviso renderebbe molto più evidente a ogni cittadino l'efficacia, anzi la necessità, di una adeguata "literacy cibernetica" che "trasformi" la /potenzialità/ (poter disporre di una piena agency) in /attualità/ > Quando avremo diffuso una piena cittadinanza cibernetica, la politica, > le Leggi e il mercato si adegueranno. secondo me è /oggi/ il momento per /adeguarle/ (non "lasciare" che si adegueranno "da sole"), perché ci sono tutti i presupposti filosofici e informatici per consentirlo non voglio affatto dire che questa battaglia debba essere fatta da un gruppo di professionisti del settore o da una "elìte" illuminata, proprio tutto il contrario: è una battaglia di tutti e per tutti >> del'intero codice sorgente installato sui propri dispositivi >> nell'arco di un mese. > > Eddai, mi fai uno strawman proprio tu? > > Non tutto il software, ma ogni singolo software. sì scusa, ho travisato il tuo pensiero (perché l'avevo capito male) > Un mese è un sacco di tempo: personalmente spero che solo i software > più complessi finiscano per richiedere così tanto tempo. > > Siamo tragicamente lontani da questo obiettivo, ma dobbiamo averlo > chiaro in mente, per poterlo perseguire. hai ragione e sono d'accordo con te, l'obbiettivo a lungo termine deve essere quello... spero non troppo lungo, il termine :-) il software (sorgente) è troppo spesso /complicato/ mentre dovrebbe essere solo /complesso/, ma per poterci mettere mano in modo efficace serve sia "literacy cibernetica" che "agency cibernetica" > Altrimenti le 4 libertà rimarranno sempre un privilegio per > pochissimi. > >> Chi non vuole studiare il codice sorgente deve potersi affidare ad altri >> in grado di comprenderlo e ove necessario svilupparlo e modificarlo, > > Certo. > > Anche tu puoi dettare alla tua segretaria se non vuoi scrivere. Giacomo qui non stiamo parlando di scrivere uno script bash o python, stiamo parlando di /studiare/ (e comprendere) il kernel Linux o Hurd, per fare un esempio [...] > Perché l'informatica è primitiva. > > Dobbiamo farla evolvere. E non potremo farla evolvere fintanto che > ragioniamo in termini novecenteschi, che la vediamo come una > specialità proseguimento dell'elettronica. lo "specialismo" è un vizio novecentesco che vale per molte cose, ci vorranno decenni a superarlo, nel frattempo possiamo fare meglio con quello che abbiamo :-) >> perché nessuno si salva da solo > > Assolutamente d'accordo! > > Saper programmare e usare un'infrastruttura comprensibile non fa venir > meno il bisogno di fiducia negli altri programmatori. > > La rende invece più significativa: se sei costretto ad affidarti a > qualcuno, la fiducia è secondaria, perché tanto non hai alternative. Giacomo oggi la questione è questa: anche chi sa programmare come si usa, ad esempio, una scheda grafica attraverso un driver del kernel Linux (o Hurd) in molti casi **non può** farlo perché non ha le informazioni per farla funzionare; per recuperare le informazioni necessarie alcuni sono costretti a fare reverse engineering [1] ...quindi per usare la mia CNS per firmare elettronicamente i documenti sono costretto ad affidarmi a Dike perché non ho alternative, anzi anche solo per /autenticarmi/ via browser con la mia CNS devo usare il driver proprietario > Solo quando PUOI fidarti, ma puoi anche NON fidarti, la fiducia è > davvero tale. mettiamola così: è importante che ciascun cittadino sia in grado di comprendere (literacy) /perché/ può fidarsi (o NON fidarsi) di coloro a cui affida dei "componenti" della propria esistenza cibernetica, però senza mai essere costretto a /delegare in bianco/, anzi in binario, la propria agency detto in altri termini, io credo che non possa svilupparsi una piena literacy senza una piena agency [...] Ciao e grazie! 380° [1] c'è chi si diverte a farlo una o due volte ma poi vi assicuro che anche il più divertito tecnico dell'universo dopo un po' non si diverte più e desidera ardentemente passare a fare /altro/ nella vita -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. 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