Buongiorno.
Credo i doveri del "cittadino digitale" siano ricavabili dalle capacità che l'educazione alla cittadinanza digitale dovrebbe promuovere, secondo quanto previsto dalla legge 92 del 2019, art. 5, comma 2, che copio di seguito (sorvolando sulla stravaganza della pretesa che una simile educazione possa darsi, quando i luoghi in cui adempiere ai doveri della cittadinanza digitale sono piattaforme private con prerogative statali, in cui si è sudditi, anziché cittadini, e in cui chiunque può vedersi privato, ad esempio, del diritto di parola o dell'identità digitale, in base a regole misteriose e sentenze inappellabili). a) analizzare, confrontare e valutare criticamente la credibilita' e l'affidabilita' delle fonti di dati, informazioni e contenuti digitali; b) interagire attraverso varie tecnologie digitali e individuare i mezzi e le forme di comunicazione digitali appropriati per un determinato contesto; c) informarsi e partecipare al dibattito pubblico attraverso l'utilizzo di servizi digitali pubblici e privati; ricercare opportunita' di crescita personale e di cittadinanza partecipativa attraverso adeguate tecnologie digitali; d) conoscere le norme comportamentali da osservare nell'ambito dell'utilizzo delle tecnologie digitali e dell'interazione in ambienti digitali, adattare le strategie di comunicazione al pubblico specifico ed essere consapevoli della diversita' culturale e generazionale negli ambienti digitali; e) creare e gestire l'identita' digitale, essere in grado di proteggere la propria reputazione, gestire e tutelare i dati che si producono attraverso diversi strumenti digitali, ambienti e servizi, rispettare i dati e le identita' altrui; utilizzare e condividere informazioni personali identificabili proteggendo se stessi e gli altri; f) conoscere le politiche sulla tutela della riservatezza applicate dai servizi digitali relativamente all'uso dei dati personali; g) essere in grado di evitare, usando tecnologie digitali, rischi per la salute e minacce al proprio benessere fisico e psicologico; essere in grado di proteggere se' e gli altri da eventuali pericoli in ambienti digitali; essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull'inclusione sociale, con particolare attenzione ai comportamenti riconducibili al bullismo e al cyberbullismo. Un saluto, Daniela ________________________________ Da: nexa <nexa-boun...@server-nexa.polito.it> per conto di Antonio <anto...@piumarossa.it> Inviato: lunedì 19 dicembre 2022 13:14 A: nexa@server-nexa.polito.it Oggetto: Re: [nexa] Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale": > ho una domanda per i giuristi: come nascono i doveri? Ormai sui > diritti, nuovi o riaggiornati per il digitale, c'è parecchio, ma c'è > anche qualche "dovere digitale" ufficiale? Immagino che un dovere non > sia equivalente ad una sanzione per un diritto non rispettato, quindi > cos'è un dovere e come si può lavorare a far nascere doveri digitali? Dovere o obbligo? Ad esempio il Codice dell'amministrazione digitale (CAD) è un corpus di disposizioni nato per stabilire il /diritto/ di cittadini e imprese a relazionarsi con la PA attraverso le tecnologie digitali. Il /dovere/ di dotarsi degli strumenti per consentire ai cittadini di esercitare questo diritto è in capo alle amministrazioni pubbliche. Se per dovere intendiamo obbligo, allora bisogna consultare le norme. Prendiamo sempre il CAD [1] L'art.3-bis recita: "Chiunque ha il diritto di accedere ai servizi on-line [...] tramite la propria identità digitale" e continua con "I soggetti di cui all'articolo 2, comma 2, i professionisti tenuti all'iscrizione in albi ed elenchi e i soggetti tenuti all'iscrizione nel registro delle imprese hanno l'obbligo di dotarsi di un domicilio digitale" L'art. 32 stabilisce gli obblighi del titolare di firma elettronica qualificata L'art. 43 gli obblighi di conservazione ed esibizione dei documenti Se, per finire, parliamo di "doveri del cittadino digitale", credo non siano codificati da nessuna parte. Tutt'al più possiamo ricondurli nell'alveo dell'uso responsabile della rete, nel rispetto dell'identità digitale altrui, ecc. Nel 2019 l’Università degli Studi di Milano, il CORECOM (Comitato regionale per le comunicazioni) della Lombardia e l’Ordine degli Avvocati di Milano hanno elaborato un decalogo per diffondere un uso responsabile delle tecnologie, non ho trovato il documento in rete ma qui [2] il prof. Ziccardi ne tratta i punti salienti. A. [1] https://es.sonicurlprotection-fra.com/click?PV=2&MSGID=202212191214570606295&URLID=3&ESV=10.0.17.7319&IV=EC6C4DCEC43DE2DBD1A95049844E95BB&TT=1671452098400&ESN=XmzU%2FKohcVW5LN3Ha6WDtuQziwH1KdRGTY%2BEIp9TE3Y%3D&KV=1536961729280&B64_ENCODED_URL=aHR0cHM6Ly9kb2NzLml0YWxpYS5pdC9pdGFsaWEvcGlhbm8tdHJpZW5uYWxlLWljdC9jb2RpY2UtYW1taW5pc3RyYXppb25lLWRpZ2l0YWxlLWRvY3MvaXQvdjIwMTgtMDktMjgvX3JzdC9jYXBvMV9zZXppb25lMl9hcnQzLWJpcy5odG1s&HK=7284F6736787A31648004D5749179DEFDB040131F96AE30F3B9A75B1A93097D2 [2] https://es.sonicurlprotection-fra.com/click?PV=2&MSGID=202212191214570606295&URLID=2&ESV=10.0.17.7319&IV=4CA91399694215DDFC15E519E6E9AF8C&TT=1671452098400&ESN=yEJsh5Z3oV1Q872Kn6QWVGOo4pfZ19HcnSvMdDN0TwM%3D&KV=1536961729280&B64_ENCODED_URL=aHR0cHM6Ly93d3cuc2N1b2xhZGlmdXR1cm8uaXQvd3AtY29udGVudC91cGxvYWRzLzIwMjAvMDYvTGEtYnVvbmEtYmF0dGFnbGlhX2NpdHRhZGluYW56YS1kaWdpdGFsZV9aaWNjYXJkaS1kZWYucGRm&HK=0BF88722F9026FCDBD9DE52B890EECDD474ED5746D5616CECE63D4FA32E399ED _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://es.sonicurlprotection-fra.com/click?PV=2&MSGID=202212191214570606295&URLID=1&ESV=10.0.17.7319&IV=0061DADCF701F2C7D2F08BC64A8446AC&TT=1671452098400&ESN=MxJvFrk6psQ05Npc1y0TPz%2FGzYUABctNJCTEs5Vq8%2BY%3D&KV=1536961729280&B64_ENCODED_URL=aHR0cHM6Ly9zZXJ2ZXItbmV4YS5wb2xpdG8uaXQvY2dpLWJpbi9tYWlsbWFuL2xpc3RpbmZvL25leGE&HK=1078EFC15D17469328152E7E1130A96F80B1606DDC576801D5E79D752E69058B
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