>
>
> https://mfioretti.substack.com/p/new-places-old-mistakes-how-bad-architecture
> «New Places, Old Mistakes: How Bad Architecture Moved from Physical to
> Digital»
>
> [...] we should make adversarial interoperability mandatory. This
> measure alone would make social media much less addictive and time
> consuming, and force media corporations to treat their users better.
>

Questo è un ossimoro, se è "obbligatoria" (mandatory) lo è per legge? ecco
che allora non è adversarial. Adversarial Interoperability, l'esempio che
Cory Doc porta sempre, è stato quando una giovane Facebook reversò le API
di chat di MySpace per far si che lì avresti ritrovato i tuoi contatti.

Adversarial è quando un competitor rende compatibile il suo prodotto con il
tuo, per beneficiare della tua esistente rete di utilizzatori.

Ma è una pratica che viene fortemente osteggiata (p.s. io per anni ho
lavorato ad un progetto di adversarial interoperability https://libr.events,
qui raccontato in 30 minuti https://diode.zone/w/wy8nDtAQy7HRRtjdeJrLP7 )
ed anche molto costosa in termini di mantenimento. Per poi non parlare dei
metadati incompatibili e delle limitazioni alla base che erediti dalla
piattaforma commerciale.


> If real adversarial interoperability were restored, concludes Doctorow,
> people could fetch all their Facebook notifications, or post to
> Facebook, from other social networks, without being spied on by
> Facebook.
>
> non ha proprio NULLA a che fare con la "libertà di interfaccia" a cui mi
> riferisco io. l'interoperabilità di cui parlate tu e Doctorow è quella dei
> _server_ di
> comunicazione [...]
>
> la libertà di interfaccia a cui mi riferisco io, invece, è quella del
> software che si connette al protocollo di comunicazione [...]
>
> se avessi a disposizione un FUA (Facebook User Agent) potente quanto il
> mio MUA (per di più scritto in Elisp e quindi estensibile a piacere) con
> tanto di filtri, profiling (scoring) lato client, ricerca basata su
> indici xapian, ecc. potrei anche valutare di interagire con altri utenti
> su FB


(ho tagliato un po' il tuo testo 380°), ma sei sicuro? immagina che
reversando le api o con degli scraper potenti tu potessi avere i contenuti
di facebook (l'avevo fatto), e poi ti trovi a dover riselezionare questa
roba... staresti ereditando i filtri di FB (l'algoritmo, la priorità, la
censura, etc..) e poi applicando un tuo filtro.

insomma, un sottoinsieme di un sottoinsieme.

per evitarlo allora dovresti scaricarti da ogni profilo+gruppi che segui,
collegandoti con frequenza, per assicurarti gli ultimi aggiornamenti.
Avresti un insieme di tutti i contenuti disponibili, ed un tuo filtro te li
selezionerebbe.

Anche se si riuscisse in questa impresa (facebook lo ostacola dal
ratelimit, all'offuscameno dell'html) ecco che il tuo filtro dimostrerebbe
le sue limitazioni, perchè avresti solo contenuti delle tue fonti, e queste
fonti sono molto diverse tra loro, non vuoi un "feed cronologico" perchè in
una rete in cui l'apparire conta, lo spam è lo standard. e come le filtri?
categorizzando le tue fonti sarebbe la risposta semplice (es, i media in un
feed separato dagli amici, in un feed separato per blah e bloh - questo è
quello che è arrivata a dare BlueSky).

Ma perchè è un limite? perchè le proprietà che rendono lo scambio
informativo sono disegnate attorno alle pratiche profilatorie ed alla
statistica. se c'è un evento al di fuori delle tue fonti, una facebook, per
similarità, potrebbe suggerirtelo e tu essere appagato da questa scoperta,
che non avresti mai.

In sintesi: i segnali che hai lato client ti fanno creare un feed più
limitante rispetto alla contropartita che un centralizzato può offrirti,
perchè 1) non avrai mai la stessa quantità e qualità di metadati che ti
permette di qualificare i contenuti senza dover stimare una "coerenza
permanente" nella classificazione delle fonti e 2) perchè i segnali che
leggi da una massa sono rivelatori di pattern che ti perderesti.

ma, ma.... ma: l'interoperabilità del software è una cosa che nel 2025
> vorrei dare per scontata e il fatto che non lo sia significa che siamo
> messi male, ma proprio male male male
>

ma no, è solo che gli oligopoli hanno stravinto la partita. E questo tipo
di sfida non ha mai trovato finanziamenti né tantomeno un supporto troppo
vocale.


-- 
Claudio Agosti - Hermes Center, AI Forensics, Reversing Works.
Platform Auditor & Tech Researcher
[ linktr.ee/claudio.agosti ]

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