Buongiorno Marco, devi perdonarmi ma siccome il tempo _fisico_ del mio alter ego è scarso, io esisto solo /a tratti/ e per poco tempo, quindi mi tocca "fare filtro" rispetto a tutto quello che viene proposto in lista, e non posso che farlo in modo /spannometrico/
"M. Fioretti" <mfiore...@nexaima.net> writes: [...] >> 2. la mancanza di "libertà di interfaccia" non permette a nessuno di >> usare i mezzi di comunicazione come meglio preferisce, ci si può solo >> limitare a "consumare" ciò che viene proposto attraverso interfacce >> progettate apposta per creare "addiction" > > Certo, questo e' proprio la proposta di adversarial interoperability > contenuta nell'articolo https://mfioretti.substack.com/p/new-places-old-mistakes-how-bad-architecture «New Places, Old Mistakes: How Bad Architecture Moved from Physical to Digital» oh bene, allora perché in questo thread ci stiamo _letteralmente_ perdendo in discussioni collaterali [1] che non vanno al NOCCIOLO della _specifica_ questione? perché assieme al link dell'articolo non invii in lista anche qualche stralcio significativo o un absctact che evidenzi bene ai _frequentatori_ di questa lista il nocciolo della tua tesi e le proposte di possibili soluzioni? ...per /stimolare/ almeno coloro che tu speri di raggiungere, _qui dentro_ avere stalci significativi direttamente nel corpo del messaggio permette di poter commentare (magari inline!) più velocemente i PUNTI SALIENTI delle proposte in esso contenute per esempio, se posso permettermi, considerato che io ho la ragionevole aspettativa che i frequentatori della lista abbiano almeno contezza di come l'architettura degli spazi incide sul modo di viverli e in particolare modo di /alienare/ chi ci vive, riporterei questi stralci del tuo articolo (saltando a piè pari tutta la intro): --8<---------------cut here---------------start------------->8--- [...] To begin with, one big reason why people are drawn to digital squares is exactly the fact that their physical ones suck - if they even still exist. Many millions of people "replaced the sidewalk with the timeline" because they have literally no more sidewalks to walk on, or reasons to do it. Digital squares exploit for profit the pre-existing urge to avoid alienating physical places [...] we should make adversarial interoperability mandatory. This measure alone would make social media much less addictive and time consuming, and force media corporations to treat their users better. [...] Dgital cities, instead, should do two things: first, get rid of endlessly customizable, but invisible barriers that are way too easy to erect, by both the owners and the residents of said cities, that is (in a nutshell!) profiling and algorithm-driven feeds. The other is enforcing speed limits just like physical cities do. --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- ...e comunque, l'adversarial interoperability che illustri qui: https://stop.zona-m.net/2019/11/adversarial-interoperability.-of-course./ «Adversarial interoperability. Of course.» --8<---------------cut here---------------start------------->8--- If real adversarial interoperability were restored, concludes Doctorow, people could fetch all their Facebook notifications, or post to Facebook, from other social networks, without being spied on by Facebook. --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- non ha proprio NULLA a che fare con la "libertà di interfaccia" a cui mi riferisco io l'interoperabilità di cui parlate tu e Doctorow è quella dei _server_ di comunicazione, esattamente come i server email vs quello Facebook, e ha strettamente a che fare con i _protocolli_ di comunicazione, che nel caso delle email sono (molti) standard da decenni nel caso dei "social" Facebook non pubblica i suoi protocolli e _inoltre_ interfaccia e protocolli sono _strettamente integrati_ il protocollo più noto per comunicare in modo "social" è ActivityPub ci sono diversi server che lo supportano (e quindi sono interoperabili)... ma non sta funzionado certo: l'interoperabilità dei protocolli è condizione necessaria e non sufficiente per la libertà di interfaccia ma, ma.... ma: l'interoperabilità del software è una cosa che nel 2025 vorrei dare per scontata e il fatto che non lo sia significa che siamo messi male, ma proprio male male male la libertà di interfaccia a cui mi riferisco io, invece, è quella del software che si connette al protocollo di comunicazione, nel caso dell'email sono i MUA (mail user agent)... e credimi che l'esperienza di _usare_ l'email via notmuch-emacs è decisamente diversa rispetto a quella di usare Gmail via web se avessi a disposizione un FUA (Facebook User Agent) potente quanto il mio MUA (per di più scritto in Elisp e quindi estensibile a piacere) con tanto di filtri, profiling (scoring) lato client, ricerca basata su indici xapian, ecc. potrei anche valutare di interagire con altri utenti su FB inoltre, con un diverso FUA, sarebbe banale scrivere un /gateway/ bidirezionale tra Facebook e ActivityPub... o anche un connettore FB per server che supportano AcrivityPub poi, però, "Hey! Teacher! Leave them kids alone!" ;-) Un caro saluti, 380° [1] non che "i collaterali" non siano interessanti e impotanti, ma per rimanere focalizzati su UN problema per volta -- 380° (lost in /traslation/) «Welcome to the chaos of the times If you go left and I go right Pray we make it out alive This is Karmageddon»
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