ciao Marco e nexa
> Platforms *designed* to intensify user atomization and exasperation can > only produce the same dialogue-killing *"desperate need of definition by > what excludes others"* of urban segregation by ethnicity or any other > criterion. *"Nomads belonging to, and finding reference points in only > tribes, not place"* is a great one-sentence summary of the extremes that > identity politics would have hardly reached so quickly, without Twitter and > other flame-war accelerators. > > At the same time, be they physical or digital, ugly, monotonous, and > self-segregating places make people sad, angry and easier to control. Just > like the alienating cities described by Marra, environments like Facebook, > Instagram, Twitter or TikTok, can only make trust-based communities "the > scarcest thing in the world" > <https://www.honest-broker.com/p/the-scarcest-thing-in-the-world>. Mi è piaciuta la tua analogia. concordo con te ma voglio descrivere un'eccezione: La qualità dei contenuti dipendono da chi decidiamo di seguire. Se scegliamo creatori che stimiamo e che lavorano onestamente, possiamo trarre un reale arricchimento. In questo caso, le piattaforme social giocano un ruolo positivo, nonostante non siano progettate per il nostro miglioramento personale. Ma voglio in verità trasformare questo input in un rant contro Bluesky. Avete presente il "dont' become the thing you hate" ? Oppure, la morale ricorrente, in storie fantastiche, in cui il protagonista buono alla fine diventa quello che si era prefissato di combattere? Ecco a me la sensazione è che Bluesky - al quale fa dato atto di aver sfruttato la necessità di un protocollo federabile, dopo degli anni di abuso di posizione dominante da parte di social che erano disegnati per essere centralizzati - sia un clone di twitter, e per questo, anche se il protocollo "potrebbe" abilitare una crescita più varia e meno exploitativa, alla fine è sempre un sistema disegnato perchè le persone appaiano nel feed di altre, si diano validazione, ci siano scambi e critiche. Per anni l'obiettivo di tracking.exposed era "le persone devono avere il controllo del proprio algoritmo", ma va riconosciuto che, anche se tu scegliessi il tuo feed (limitatamente a quello che è possibile), alla fine l'obiettivo è l'engagement, e il tornare su quella piattaforma a rifare l'utente del social. Il fatto che non abbia un modello di business di advertisement, per adesso, non rende questo costoso giocattolo magicamente ecosostenibile. E' nato all'interno dello stesso peccato originale. Perché ranto di questo dopo il tuo articolo? Quando c'è una lista di esempi di piattaforme che creano comunità problematiche,aggiungerei anche Bluesky, perché avere del wishful thinking attorno ad un protocollo non rende il tuo design, gli incentivi, e le comunità, automaticamente risolte dai problemi del passato. On Fri, Mar 14, 2025 at 6:31 PM Marco Fioretti <mfiore...@nexaima.net> wrote: > (scusate, avevo dimenticato il soggetto...) > > "The same automatic, old script that has produced socially zoned, > polluted, and > dehumanizing urban environments throughout the planet keeps unfolding on a > higher level, including the metaverse" > > Questa e' la versione breve di un mio saggio pubblicato sull'ultimo numero > della Societa' Internazionale di Biourbanistica: > > > https://mfioretti.substack.com/p/new-places-old-mistakes-how-bad-architecture > > in cui sostengo che i social media sono stati costruiti esattamente con gli > stessi criteri architettonici degli slum e banlieue del mondo. > > Marco > -- Claudio Agosti - Hermes Center, AI Forensics, Reversing Works. Platform Auditor & Tech Researcher [ linktr.ee/claudio.agosti ]