Buongiorno Giuseppe, Per essere chiari: io e tutte le fonti giornalistiche da cui attingo non abbiamo mai inteso far credere che chiunque abbia lavorato a Internet e *tantomeno* chi la utilizza e/o apprezza sia "un venduto" e _men_che_meno_ un utile idiota.
...anche perché io stesso la utilizzo, /nonostante/ quello che so, perché purtroppo non ci sono alternative ;-(. Avviso ai naviganti: questo messaggio è piuttosto pesantino da leggere, siete avvisati. Giuseppe Attardi <atta...@di.unipi.it> writes: [...] > Si sente dire spesso che Internet nasce da ArpaNet che fu finanziata > dai militari e, “quindi” è maligna e serve gli interessi geopolitici > degli USA. > > Ma questo è una grossa semplificazione Una semplificazione /quasi/ azzeccata. :-) > propagandata dai media per gettarvi discredito. Io non sono i media :-), io (e **molti** altri) ne parlo /tentando/ di semplificare per riuscire a rimanere "leggibile" ma senza il minimo intento propagandistico. Purtroppo il discredito Internet se l'è ampiamente guadagnato indipendentemente dalla (presunta) propagana dei media: le rivelazioni di Snowden sono INAPPELLABILI e mostrano in tutta evidenza, a chi ha la pazienza di studiare, come i bachi di progettazione di Internet siano stati sfruttati per la sorveglianza globale. In altre parole: so anche io di cosa parlo, nonostante non fossi lì a vedere o a lavorare con le persone geniali che hanno implementato Internet... e nonostante io abbia sicuramente 1/1000 della tua competenza. Abbiamo addirittura osato scriverlo nel capitolo relativo al livello L0 (The net) dell'ormai autocitatissimo libro https://c18e.it, per dire la faccia tosta che ci ritroviamo. > ARPANET era una rete specifica, costruita con macchine dedicate Internet è fatta di tanti layers, quelli "core" sono gli stessi di ARPANET. [...] > Internet invece è una rete di reti, non una rete fatta su uno > specifico hardware, basata su una suite di protocolli: TCP/IP. ARPANET è stata la prima a implementare il TCP/IP, quindi la differenza /architetturale/ tra Internet e ARPANET _non_ è il protocollo TCP/IP: https://en.wikipedia.org/wiki/ARPANET: --8<---------------cut here---------------start------------->8--- one of the first computer networks to implement the TCP/IP protocol suite. --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- https://en.wikipedia.org/wiki/Internet_protocol_suite --8<---------------cut here---------------start------------->8--- Early versions of this networking model were known as the Department of Defense (DoD) model because the research and development were funded by the United States Department of Defense through DARPA. --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- Quindi dire che il "core" di quello che poi è stato inglobato in Internet fu finanziata dalla DARPA (militari USA) non è una semplificazione. [...] > Le reti multi-platform erano Internet, NetWare, X.25 e ISO/OSI. > Queste tre reti competerono a lungo sul mercato, con OSI propugnata > dagli europei. e Internet/ARPANET dagli USA > for a period in the late 1980s and early 1990s, engineers, > organizations and nations were polarized over the issue of which > standard <https://en.wikipedia.org/wiki/Protocol_Wars> ecco appunto: Protocol /War/, cito: --8<---------------cut here---------------start------------->8--- The United States Department of Defense developed and tested TCP/IP during the 1970s in collaboration with universities and researchers in the United States, United Kingdom and France. IPv4 was released in 1981 and the DoD made it standard for all military computer networking. By 1984, an international reference model known as the OSI model had been agreed upon, with which TCP/IP was not compatible. Many governments in Europe – particularly France, West Germany, the United Kingdom and the European Economic Community – and also the United States Department of Commerce mandated compliance with the OSI model and the US Department of Defense planned to transition away from TCP/IP to OSI. Meanwhile, the development of a complete Internet protocol suite by 1989, and partnerships with the telecommunication and computer industry to incorporate TCP/IP software into various operating systems laid the foundation for the widespread adoption of TCP/IP as a comprehensive protocol suite. While OSI developed its networking standards in the late 1980s, TCP/IP came into widespread use on multi-vendor networks for internetworking and as the core component of the emerging Internet. --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- (https://en.wikipedia.org/wiki/Protocol_Wars) La mia (e non solo) interpretazione storica è: Internet è una architettura composta da protocolli "core" basati su standard de-facto imposti per mezzo della supremazia economica *e* geopolitica degli USA sull'Europa e ça va sans dire sul resto del mondo. > Tuttavia OSI crollò sotto il suo stesso peso: Questo è un modo di narrare i fatti. L'altro modo è: può essere che /tecnicamente/ il protocollo OSI fosse così tanto più "pesante" di Internet, ma è un fatto storico che lo standard approvato in tutto l'occidente sia stato OSI, che però non è mai stato _implementato_ su larga scala. La differenza a mio avviso _dirimente_ tra il modello OSI e quello Internet è questa: --8<---------------cut here---------------start------------->8--- The design of protocols in the TCP/IP model of the Internet does not concern itself with strict hierarchical encapsulation and layering. RFC 3439 contains a section entitled "Layering considered harmful".[43] --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- (https://en.wikipedia.org/wiki/OSI_model#Comparison_with_TCP/IP_model) Ma guarda un po': è **esattamente** la /provvidenziale/ mancanza di (encrypted) hierarchical encapsulation e layering che ha reso necessarie le "overlay network" come Tor e GNUnet per poter instaurare connessioni di rete decenti dal punto di vista della _riservatezza_ e _anonimità_, che è un principio costituzionalmente garantito. Io ed altri abbiamo ragione di credere che il fallimento del modello OSI NON sia stato per suoi demeriti tecnici, anche perché di demeriti tecnici Internet, in _tutto_ il suo spettro da "internet layer" fino a "application layer", di difetti ne ha **una valanga**: è /ampiamente/ dimostrato. Un sunto abbastanza efficace delle falle tecniche di Internet è questo: https://secushare.org/broken-internet cito UN aspetto, quello dell'IP: --8<---------------cut here---------------start------------->8--- According to Washington Post's "Net of Insecurity" series the inventors of TCP/IP originally wanted to build basic end-to-end cryptography directly into the protocols, thus guaranteeing at least the authenticity of transmissions if not the content, within the possibilities of the late '70s. By impeding any public use of cryptography, the National Security Agency fundamentally broke the Internet early on. Since then we not only have an Internet which is unencrypted by default, it is also insecure as the provenience of any IP packet can be spoofed at will. --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- Tutti ricorderanno che fino al 1999 la crittografia era soggetta a restrizioni sull'export perché elencata nel United States Munitions List. Anche questo è un fatto ed è anche per questo che la crittografia non fu implementata. L'inchiesta di Craig Timberg sul Washington Post [1] a cui fanno riferimento sopra è pubblicata in 5 parti, quelle più pertinenti a Internet sono: 1. «A flaw in the design - The Internet’s founders saw its promise but didn’t foresee users attacking one another», del 2015.05.30 disponibile qui: https://archive.ph/fzHxa o qui: https://web.archive.org/web/20150601091347/https://www.washingtonpost.com/sf/business/2015/05/30/net-of-insecurity-part-1/ 2. «The long life of a quick fix - Internet protocol from 1989 leaves data vulnerable to hjjackers», del 2015.05.31 disponibile qui: https://archive.ph/Y3cUW e qui: https://web.archive.org/web/20230927194659/https://www.washingtonpost.com/sf/business/2015/05/31/net-of-insecurity-part-2/ 3. «A disaster foretold — and ignored LOpht’s warnings about the Internet drew notice but little action», del 2015.06.22 disponibile qui: https://archive.ph/cdAkH e qui: https://web.archive.org/web/20230927194939/https://www.washingtonpost.com/sf/business/2015/06/22/net-of-insecurity-part-3/ [...] > Per merito di Bill Joy, TCP/IP venne incluso nella distribuzione di > Unix 4.2 BSD e divenne lo standard di rete ovunque, sia come software > free, che per la diffusione di Unix. Esatto: la deficienza degli europei molto probabilmente fu quella di non avere un indutrial-military complex come quello USA (che include le università), che diffondeva standard de-facto attraverso software libero... non-copyleft. A onor del vero un timido tentativo di dotarsi di una adeguata industria informatica fu fatto in Italia con la Olivetti, ma non so se in Olivetti abbiano mai pensato seriamente di prendere il codice BSD e implementarci su i protocolli del modello OSI. Sono ignorante in questa parte di storia. Comunque sia, Olivetti fu /ammazzata/ (per fortuna non come con Mattei) ... pensate come sarebbe potuta essere diversa la storia. Ma per tornare alla vecchia Europa, è dai tempi di ECHELON che ai suoi vertici sanno _perfettamente_ come gli USA usano il loro dominio geoplolitico per perseguire i propri interessi, tanto da farne una commissione d'inchiesta con tanto di rapporto, ovviamente **schifato** e di conseguenza caduto nel dimenticatoio: https://en.wikipedia.org/wiki/Temporary_Committee_on_the_ECHELON_Interception_System#Final_report Dulcis in fundo, svelo un segreto: Internet è il medium usato nei programmi di sorveglianza nipotini di nonna ECHELON. [...] > In altre parole Internet è uno dei principali successi del free > software e dei protocolli aperti non proprietari. Anche il modello OSI non era proprietario ed era aperto, ed era stato addirittura approvato /anche/ dal dipartimento del commercio USA che aveva _imposto_ la transizione. Diciamo che fu un aborto spIntaneo, OK? :-O Cordiali saluti, 380° [1] https://duckduckgo.com/?q=%22The+making+of+a+vulnerable+Internet%22+site%3Ahttps%3A%2F%2Fwww.washingtonpost.com%2F&ia=web -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>.
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