Buongiorno Damiano, piacere di conoscerla. Prendo spunto da quanto da lei scritto per argomentare alcune mie osservazioni, in particolare sperando di arricchire l'interessante conversazione e senza voler giudicare nessuno o nessuna iniziativa.
Io sono un imprenditore e posso portare la mia esperienza. Nel 2020 ci siamo registrati nel marketplace AgID con una soluzione basata su BigBlueButton proprio perchè ci sentivamo sempre rispondere che non esistono soluzioni open ed aziende in grado di servire le scuole. Continuity da sempre lavora con soluzioni open source, quindi abbiamo fatto un importante investimento per la nostra realtà e siamo stati i primi in Italia (anche se siamo una realtà molto modesta). Ci tengo ad anticipare che condivido molto di quanto scritto da Damiano, tuttavia il percorso, a mio avviso è un po' più complesso ed intricato. Sembra quasi che sia volutamente così intricato, oltre a svantaggiare soluzioni dinamiche e che si integrano. Tutto questo sicuramente non aiuta le soluzioni libere. Tale percorso infatti prevede un iter molto lungo (dai 4 ai 6 mesi solo perchè la pratica venga presa in mano, senza contare i tempi necessari alla realizzazione del prodotto, alla "burocrazia" ed agli adeguamenti certificazioni etc.). Già questo non gioca (e non ha giocato) a vantaggio delle soluzioni open o imprese / imprenditori che si vogliano cimentare. Potrei dilungarmi molto sui dettagli, ma cerco di riassumere. Oltre a quanto previsto dalla legge per le soluzioni SaaS (essere iscritti al marketplace AgID) per poter fornire la PA bisogna essere anche nel MePa. Ovviamente (non so nel nuovo MePa non ho ancora avuto modo di approfondire) non vi è una sezione dedicata al Marketplace o una facilitazione per le soluzioni open (come proponeva Damiano), anzi. Dal momento che: - la responsabilità (di controllare) è di chi acquista, - la procedura, come sopra descritto, è complessa ed articolata si sono sviluppate diverse soluzioni "alternative", appoggiandosi solo al MePa o cercando gli incroci "Legali" che permettano di realizzare la soluzione adeguata. Tutto questo per dire (forse male) che è molto complesso trovare le soluzioni ed adeguarle a quanto chiesto dalla legge. Quindi vi è indubbiamente un tema legato a quanto sia effettivamente realmente facilitata una soluzione open nell'attuale contesto e con le attuali leggi. Tale tema non riguarda solo le soluzioni, a mio avviso, ma anche le comunità, associazioni etc che non vengono "sfruttate" (messe nelle condizioni di poter esprimere in azioni il valore che hanno). Questo è un tema a me molto caro. Con il PNLug abbiamo già provato a contribuire alla stesura di leggi e rimaniamo sempre disponibili. Il tema richiederebbe degli approfondimenti ma al momento mi fermo qui altrimenti mi dilungo anche in questo ed invece vorrei spostarmi su un altro tema. Il tema su cui mi voglio spostare è che le soluzioni esistono, anche facilmente reperibili per i dirigenti. Io posso dirlo e quindi cerco di usare questo nostro punto di forza. Sì sto volutamente forzando questo punto e cercando di portare la nostra conversazione verso il "next step" potendo dare per assodato che l'attuale problema NON è l'esistenza di soluzioni o realtà in grado di offrire un'alternativa. Io NON penso che l'esistenza della nostra soluzione e delle scuole che la usano sia "LA soluzione" ai problemi d'Italia e del Mondo. Anzi. Penso che se questa fosse la direzione, sarebbe sbagliata. Non credo molto negli accentramenti, lo troverei un single point of failure. Sono anche pronto al fallimento imprenditoriale del progetto (per esempio perchè "preso in gestione" dallo stato) a patto che i dati vangano trattati con la dovuta attenzione che meritano. Detto questo, però, considerato che la soluzione da noi proposta è a norma ed efficace (con scuole che l'hanno confermata per tre anni di seguito), mi sento, con un po' di forza, di dire che non è vero che non esistono soluzioni. O meglio che il passo da fare ora, forse, è proprio quello di dire che le soluzioni esistono e che funzionano. E funzionano da anni, hanno funzionato perfettamente per tutta la pandemia con grande soddisfazione di tutti (studenti, docenti, insegnanti, dirigenti, genitori) anche se all'inizio non è stato facile giustificare per i dirigenti perchè investivano in una soluzione non (fintamente) gratuita e non in "banchi con le rotelle". Secondo me è un errore pensare che: "dal momento che Continuity (ComeInClasse) non potrà gestire 8000+ scuole, la strada non è percorribile (non esistono alternative valide etc.)". Lo è per tanti motivi: - essendo soluzioni open possono tranquillamente essere replicate da competitor molto più grandi di noi che ci "mangerebbero/mangeranno in un sol boccone", cosa che mi aspetto che accada se questo "business" venisse/verrà "sbloccato" - Sempre perchè basata su soluzioni open, come anticipato può essere presa in gestione/replicata a livello statale - esistono già diverse altre realtà (FARE per citarne una italiana) che confermano la fattibilità su molti fronti - anche a livello europeo esistono diversi esempi virtuosi che vanno in questa direzione Senza contare che prima di poter asserire la frase sopra ci vorrebbe quantomeno un "sovraccarico" di commesse/richieste o un ritardo nelle consegne, uno stravolgimento del fatturato... non è avvenuto nulla di tutto questo. Penso quindi che l'esistenza di queste realtà dovrebbero essere prese come "base", punto di forza, per spingerci verso il "prossimo livello" Cosa si potrebbe fare con i fondi PNNR meriterebbe un thread dedicato e quindi non approfondisco ora il mio pensiero su questo tema. Quello che a mio avviso andrebbe quanto prima fatto è trovare il modo di fare almeno un progetto (che poi può essere condiviso a livello nazionale) dove vengono incrociati i fondi PNNR con le soluzioni che esistono. Per fare questo abbiamo quasi tutto (sicuramente per disegnare la soluzione). Ci manca solo capire come fare questo cortocircuito. Direi quasi che manca come "compilare la domanda". Su questo abbiamo la disponibilità di diversi dirigenti che però non sanno neanche loro come muoversi. Nel canale matrix liberarete (#LiberaRete:comeinclasse.it) stiamo cercando di "fare sistema" tra diverse realtà, comunità etc per condividere iniziative, fallimenti e casi di successo. Alcuni LUG si sono messi assieme con l'obiettivo di aiutarsi/aiutare reciprocamente/i vari lugs ad usare soluzioni open anche condividendole. Questo sta già avendo un effetto molto positivo a livello di comunità, sensibilità e divulgazione. Presto verranno fatti dei percorsi che verranno documentati dove le varie eccellenze nazionali presenti nei vari lug si metteranno a disposizione per affrontare assieme la progettazione, configurazione ed installazione di alcuni componenti o strumenti utili alla degafamizzazione. Il tutto è ancora in fase embrionale ed in pieno divenire ma già si sente forte l'effetto positivo e qualitativamente elevato. Le varie considerazioni sopra sono per esprimere che in realtà esiste un contesto molto più ricco, a mio avviso, che attraversa aziende, comunità e persone in genere che è sensibile a certi temi. In linea con quanto scritto da Damiano, penso che tale contesto andrebbe il più possibile protetto, coltivato, agevolato etc. Sicuramente fa molto più rumore un albero che cade di tanti che crescono sicuramente non siamo una foresta, ma dobbiamo capitalizzare ogni piccolo passo, ignorare chi ci dice che non è possibile e continuare a lavorare con passione e determinazione per renderlo possibile. Scusate il testo lungo. Grazie dell'opportunità datami di esprimere il mio pensiero :-) Gioque. ----- Messaggio originale ----- Da: "Damiano Verzulli" <dami...@verzulli.it> A: "nexa" <nexa@server-nexa.polito.it> Inviato: Lunedì, 28 novembre 2022 9:20:30 Oggetto: Re: [nexa] Mala tempora currunt per strategia dei servizi cloud di Google e Microsoft Il 28/11/22 00:30, Giacomo Tesio ha scritto: > On Sun, 27 Nov 2022 15:19:26 +0100 Fulvio Corno wrote: > >> E allora, però, i nomi di queste aziende diciamoli! >> [...] > Spero mi perdonino le aziende che citerò e non si offendano quelle che > non citerò [...] > [...] > Per lo IaaS: > [...] > Per installazione, personalizzazione e manutenzione software libero > [...] Scusate, ma ritengo che ci stiamo allontanando dal problema principale. Voglio sottolineare l' ENORME DIFFERENZA che c'e', fra una P.A. ed una azienda privata. Questo thread è nato (in parte....) e si è evoluto (in toto...) attorno al mondo della scuola. Quindi P.A.. Assodato cio', _NON_ si tratta di fare i nomi dell'Azienda X, o dell'Azienda Y, rispetto ai servizi A, B, C, etc.... _NON_ è questo il compito di un Dirigente Pubblico (sia esso un Dirigente Scolastico, un Sindaco, un Presidente di Regione, o --per restare in ambito Univ-- il Direttore Generale, un Dirigente o un capo Area [tutti con potere di spesa]). Adottare F/OSS in una P.A. è una operazione _BANALE_ (sul piano "tecnico"): basta indicare tale requisito nei documenti di acquisizione e/o di gara. Esempi: - devo realizzare un software di prenotazione vaccinale? => Scrivo un bando che ne riporta le specifiche + aggiungo un paragrafo che impone il rilascio con una licenza che scelgo io (amministrazione) + stimo un costo e metto tutto a gara.... CON UNA PROCEDURA APERTA A **TUTTE** LE AZIENDE DEL PAESE (è banale: è un "click" sulle interfacce CONSIP/MEPA); - devo acquisire un software per la gestione del registro elettronico? => Do' un'occhiata in giro + magari trovo qualcosa di interessante + preparo un documento di specifiche + aggiungo i miei vincoli di licenza... e mando tutto a gara (in TUTTA Italia); - devo acquisire una soluzione di posta elettronica, per sostituire la mia, interna? => Do' un'occhiata in giro + accendo il cervello e analizzo tutti gli scenari + decido quale costo indicare a gara + indico chiaramente i miei vincoli in termini di riservatezza e disponibilita' dei dati (per evitare lock-in e garantirmi passaggi futuri ad altri fornitori...)... e vado a gara (in TUTTA Italia, e magari in Europa). È cosi' che (non) funziona. Scegliere fra Azienda_X o Azienda_Y è una attivita' delegata "al mercato" o, piu' precisamente, alle procedure di procurement di CONSIP (obbligatorie per legge, da oltre dieci anni, in tutte le PA). Chiaramente c'e' un rischio: che la procedura vada DESERTA! Un po' come nei "concorsi pubblici" per figure ICT... al concorso, ormai, non si presenta quasi piu' nessuno.... allo stesso modo, a certe gare della PP.AA. non partecipa piu' nessuno. Come risolvere questo problema? A quel Dirigente Scolastico, a quel Presidente di Regione... a quel Dirigente di UNIV... la soluzione _SERVE_! E serve _ADESSO_! E quindi? ...e quindi si cerca un compromesso. Ed è soltanto in questa fase che si spiana la strada verso: - l'acquisizione di soluzioni chiaramente inadatte, chiaramente non-ottimali, ma che danno chiaramente la sensazione di risolvere il problema; - l'acquisizione di soluzioni irrispettose dei requisiti "alti", fissati inizialmente; - la rinuncia a caratteristiche fondamentali/strutturali, in favore di caratteristiche non-esattamente-meravigliose in termini di privacy, sicurezza, titolarita' del dati, etc. GDPR, Misure minime di sicurezza, Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica, Sovranità Digitale... sono tutti temi che vengono _DOPO_. Purtroppo. Capire come si possa migliorare lo scenario (della P.A.) che ho descritto, sarebbe molto utile (decisamente piu' utile rispetto all'enforcement del singolo obiettivo). Detto in altri termini, pensare che il fornire ad un Dirigente Scolastico un elenco di aziende in grado di sviluppare soluzioni F/OSS di qualità decisamente _SUPERIORE_ rispetto a quelle oggi in uso (mi riferisco a ClassRoom e Teams), e certametne piu' adatte al proprio contesto scolastico.... possa risolvere il problema di cui stiamo parlando.... un po' come intuisco da questo passaggio: >> Perché il generico dirigente scolastico di provincia, quando gli >> dovessero togliere Google Classroom, non saprebbe proprio dove >> sbattere la testa. Se non, mettersi nelle mani del primo consulente >> che gli offrirebbe l'ennesimo prodotto scadente e closed source. > Problem solved! :-) > A quando lo switch? ...significa avere le idee estremamente confuse sul funzionamento anche solo delle P.A. piu' piccole. E questo, evidentemente, allontana temporalmente la soluzione reale del problema. E, ribadisco, parliamo di PP.AA. - I privati --per quanto mi riguarda-- facessero cio' che vogliono [per il momento....] Saluti, DV -- Damiano Verzulli e-mail: dami...@verzulli.it --- possible?ok:while(!possible){open_mindedness++} --- "...I realized that free software would not generate the kind of income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able to get a well paying job as a free software developer, but not here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008 http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa