Le due ruote hanno tante anime: tu riesci facilmente a bypassare un senso
unico cittadino e tornare sulla traccia principale; io, invece, pratico un
fuoristrada esplorativo e ti assicuro che quando ho smesso di seguire
"pedissequamente" la traccia studiata, me ne sono sempre pentito! E' per
questo motivo che sostengo che le relazioni dovrebbero essere una per ogni
senso di percorrenza. Avete mai seguito una traccia con tante varianti? Se
per qualche motivo ( emergenza, problema meccanico ecc.) abbandonate quella
che state seguendo e poi capitate su una variante, bene che vi vada
perderete un pò di tempo a capire in che senso percorrerla. Secondo me sul
GPS devi avere una sola traccia principale ed alcune varianti da caricare
ed eventualmente richiamare, separatamente.

Il giorno sab 14 dic 2024 alle ore 10:55 Fabio Toffanin <fabiot...@gmail.com>
ha scritto:

> Ciao a tutti,
> utilizzo spesso le tracce GPS ottenute da relazioni su piattaforme come
> Waymarked Trails per i miei percorsi in bicicletta. Queste tracce, che
> carico sul GPS montato sul manubrio, rappresentano per me una guida
> generale che seguo tenendo un occhio sulla strada ed un occhio sul
> dispositivo elettronico. Durante la navigazione, capita che seguendo
> pedissequamente la traccia si finisca in situazioni poco pratiche o non
> sicure, come tratti contromano, marciapiedi, scalini, strade chiuse per
> lavori, e così via.
>
> Tuttavia, non considero questo un problema che infici il valore
> complessivo delle tracce. Al contrario, credo che queste relazioni debbano
> essere viste come indicazioni generali, utili per guidare il ciclista lungo
> un percorso ideale. Sta poi al ciclista, grazie all’osservazione diretta
> del territorio, fare gli aggiustamenti necessari per rispettare il codice
> della strada, superare ostacoli temporanei o trovare deviazioni più
> pratiche, rientrando sulla traccia principale il prima possibile, magari
> con l’aiuto dell’autorouting che per rientrare sul percorso funziona
> generalmente sempre molto bene.
>
> Questa flessibilità fa parte dell’avventura e del piacere di viaggiare in
> bicicletta. Tentare di creare relazioni così precise illudendosi che
> potrebbero essere seguite anche in modo completamente automatico da un
> robot cieco, senza che il ciclista debba adattarsi o prendere decisioni, mi
> sembra vada oltre lo scopo pratico e funzionale di OpenStreetMap.
> L’obiettivo dovrebbe restare quello di fornire strumenti utili e
> flessibili, senza perdere di vista che l’adattamento sul campo è parte
> integrante dell’esperienza. Questo almeno per quanto riguarda il mio
> pensiero personale sul mondo dei ciclisti.
>
> Su Open Street Map io, in particolar modo, mi sono speso per aggiustare la
> relation dell'alpe adria parte Italiana (percorso ciclabile che dai confini
> di Austria e Slovenia arriva fino a Trieste) ed altre relation di piste
> ciclabili di interesse Regionale quì in Friuli (FVG2 - FVG2b - FVG2c).
> Confermo che non è un lavoro facile e questo spesso viene "rotto" più che
> dall'inesperienza dei mappatori, dai pochi automatismi e dagli aiuti
> presenti sui vari editor che non ti permettono di capire effettivamente
> cosa si sta facendo.
>
> Detto questo, buone mappature a tutti!
>
> Il giorno gio 12 dic 2024 alle ore 10:40 emmexx <emm...@tiscalinet.it> ha
> scritto:
>
>> On 2024-12-12 10:00, Andrea Albani wrote:
>> > Fare relazioni è complicato, mantenerle ancora di più perchè si
>> > "rompono" e questo, te lo dico per esperienza, accade sempre.
>> >
>> > Il problema sono spesso gli strumenti e non i dati, e cambiare questi
>> > per colmare le lacune dei primi non è secondo me una buona idea
>>
>> In un contesto simile per tipologia di dati, non su OSM, la ho risolta
>> in un altro modo. Invece di gestire le relazioni ingestibili ho deciso
>> di lasciar fare il lavoro di calcolo di percorsi a un programma di
>> routing. Inserendo i necessari vincoli (ad esempio il tag che indica la
>> ciclovia o l'autostrada o il sentiero), dati punto di partenza e
>> d'arrivo sarà il programma di routing a calcolare il percorso tenendo
>> conto di sensi unici e altro.
>> Ovviamente non è detto che si possa utilizzare questo sistema in
>> contesti diversi dal calcolare un percorso da A a B lungo un certo
>> itinerario.
>>
>>         maxx
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