> La circostanza mi sembra rilevante: molte organizzazioni pubbliche e
> private potranno usare questi strumenti senza mandar fuori dati, senza
> legarsi a monopolisti che operano fuori dalla propria giurisdizione, senza
> l'incognita dei prezzi.

Sì, ok, ma aggiungiamo qualche elemento in più.
Questi strumenti sono estremamente CPU bound, ovvero utilizzano una quantità 
eccessiva di risorse di elaborazione.
Prendiamo un ufficio pubblico, le strade per emanciparsi dai monopolisti sono 
tre:
1) comprare un PC potente ad ogni impiegato e distribuire una versione "locale" 
customizzata di LM;
2) comprare un Server potente, dotato di GPU, etc in cui installare una 
versione "locale" customizzata di LM a cui far accedere, dalla intranet, gli 
utenti;
3) affidarsi ad un servizio esterno (ma all'interno della propria 
giurisdizione, regionale, nazionale, europea, ecc.).

Un pc potente, con CPU a palla, porta ovviamente con se un consumo nettamente 
superiore.
Quindi costi, costi e ancora costi.
Il gioco ne vale la candela?
Per la mia esperienza i funzionari non "generano" più testi da zero, da anni. 
Un template, un copia/incolla e via. Nelle PP.AA. più evolute è lo stesso 
gestionale che prepare i documenti, che poi vanno solo firmati ed inviati.
Magari qualche funzionario legale con memoria corta che prima andava su Google 
(e questo lo rimandava a gazzettaufficiale.it) ora prompterà al proprio PC:
"Cosa recità l'articolo 143 del Codice Civile?"
Risposta (non ridete/piangete), qui [1] il resto reale.
"Art. 143. (Matrimonio)
Il matrimonio è l'unione legale tra uomo e donna, regolata dalle disposizioni 
del presente titolo.
Il matrimonio ha per iscopo di regolare la convivenza tra i coniugi e la 
procreazione."
Questo articolo definisce il matrimonio come un'unione legale tra uomo e donna 
e stabilisce che lo scopo del matrimonio è quello di regolare la convivenza tra 
i coniugi e la procreazione.

A.

[1] Art. 143.
Diritti e doveri reciproci dei coniugi.
Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e 
assumono i medesimi doveri.
Dal matrimonio deriva l'obbligo reciproco alla fedeltà, all'assistenza morale e 
materiale, alla
collaborazione nell'interesse della famiglia e alla coabitazione.
Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e 
alla propria capacità di
lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia.

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