> continuo a ritenere che un sistemista esperto con risorse adeguate sia in 
> grado di gestire la posta di un ateneo. 

"The average user may not care, but for those of us on the deep-end of the geek 
spectrum, these trends have worrying implications for software freedom, open 
standards, overall interoperability and net neutrality. Our concern is highly 
political." (dal primo degli articoli segnalati da Enrico)

Più che sistemista esperto, mi vedo più nella fascia del "deep-end of the geek 
spectrum" ...
Nella mia vita lavorativa e extra (nella prima, da sistemista più o meno 
esperto, nella seconda da geek), ho installato e gestito di tutto.
Server email, sicuramente, più di vent'anni fa, ma poi, server x newsgroups 
NNTP (il "famoso" INN), groupware ICQ (ovviamente free, con IServerd), fino 
agli ultimi Matrix (con Synapse), istanze Mastodon (con Pleroma e altri).
E' vero, come dice Damiano, fino ad una ventina di utenti il mondo (dell'SMTP e 
di tutto ciò che ho elencato sopra) mi è sembrato 
sempre "tranquillo". Di utenti siamo arrivati ad averne qualche centinaio 
(colleghi e amici smanettoni, più che altro, che certo non ti chiamavano perché 
la preziosa email da loro tanto attesa era finita nello spam).

Ma allora fissiamolo questo "limite", sotto il quale si può gestire la posta di 
un (ateneo/ente/società/ministero/ecc.) con risorse interne e superato il quale 
bisogna rivolgersi a fornitori esterni.
E se proprio, come scrive Carlos Fenollosa, "After self hosting my email for 
twenty-three years, I have thrown in the towel. The oligopoly has won." è tutto 
perso, beh, ma lasciamola perdere questa posta elettronica, "buttiamoci" su 
Matrix e ActivityPub.

Ciao e buon anno a tutti,
Antonio
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