Prima di ogni cosa, pero', voglio fare una precisazione: a me *NON* interessa togliere Google/AWS/Microsoft dalla faccia della terra. Ne' mi interessa che il mondo privato ne faccia largo uso. Quando scrivo su questa lista, il mio focus è *SEMPRE* quello della P.A., ed in particolare del mondo UNIV. Mi interessa --ripeto-- mi interessa, che gli Atenei tornino a fare da apripista nella riappropriazione di parte del mondo tecnologico... che gli e' stato scippato. Sono certo --ripeto-- sono *CERTO* che è "tecnicamente" possibile. Il problema è solo "politico".
Fatta questa precisazione... Il 28/12/23 17:00, Stefano Maffulli ha scritto:
Non è solo la posta a migrare! Google e Microsoft forniscono sistema di gestione identità e permessi, e un botto di applicazioni integrate con questo. Le applicazioni sono sia per utenti finali (posta e contatti, calendario e gestione file, tutto sincronizzato desktop/mobile, multipiattaforma) che per amministratori (antispam, logging, security policy, etc.)
Ritengo che un 99% degli utenti "UNIV", utilizzi un 5% degli strumenti presenti nel pacchetto di BigG. E di quel 5%, ne sfrutti un 10% di feature.
Lato ADMIN (...sono stato "admin" per lungo tempo), BigG ha costretto molti di loro a "cambiare approccio" alla soluzione dei problemi. In altri termini: BigG non ha offerto, agli admin, le soluzioni di cui hanno bisogno. Ha offerto i propri strumenti. E gli "admin" si sono piegati. Presuntuosamente, ritengo che sia possibile fare di meglio (molto meglio) nell'erogazione di alcuni servizi (inclusa "la posta")
In altre parole: quello che dici è corretto. Ma riportato nel contesto UNIV, è un falso problema (IMO).
La dimostrazione è proprio nelle migrazioni cui stiamo assistendo: perché si migra? Perché quello che c'e' non è all'altezza? Oppure perché quello che c'e' "impone" una gestione... da cui si vuole scappare?
Qual'e', quindi, il problema? La posta che non va, oppure l'incapacita' di gestire persone e problemi... magari congiuntamente ad una dinamica di gestione dei costi che rende banale l'acquisto dei servizi GAFAM, e tremendamente complesso l'allestimento di una mini-squadra di tecnici capaci?
Hai voglia a dire "si può fare tutto interno, mio cugino usa nextcloud, Collabora, LDAP, un cluster Ceph ecc..." Il mondo open source ha perso almeno un decennio dicendo che Gmail è la posta e "cloud è il computer di un altro" quando invece i fornitori di questi sistemi di sorveglianza aggiungevano e integravano di tutto, e nuovi utenti iniziavano a digitalizzarsi la vita usando computer tascabili aspettandosi ben altre funzioni di quelle fornite da Debian su desktop.
Google, Microsoft e AWS hanno sempre avuto la necessita' di "innovare", per poter essere sempre piu' competitivi e allargare il proprio parco utenti, sia su scala geografica (scala "mondo"), sia su target sempre piu' ampi.
Di tutti i loro servizi, pero', a me... interessa zero. A me interessa che la corrispondenza fra studenti e docenti (le e-mail), oppure fra docenti e docenti, o ancora fra docenti e ministeri, non transiti sui loro sistemi. Il resto... è un dettaglio (per il momento).
IMO questo gap funzionale si può colmare solo ripensando ai concetti di "program" e "user" descritti nel Manifesto GNU... discorso complesso. In breve, per riconquistare il diritto alla libertà digitale bisogna andare oltre gli slogan che hanno funzionato negli anni '90.Tu punti a migliorare il mondo e, quindi, ti poni obiettivi ambiziosi. Io punto a qualcosa di estremamente piu' semplice e, soprattutto, a scala estremamente piu' ridotta (UNIV). D'altronde.... se non si riesce a fare quello che io immagino, come pensiamo possa essere mai possibile ambire a fare quello che tu speri?
Io continuo a crederci (nel mio "obiettivo") e... nel mio piccolo, piano piano, continuero' a provare a dare il mio piccolo contributo :-)
Un saluto, DV -- Damiano Verzulli e-mail: dami...@verzulli.it --- possible?ok:while(!possible){open_mindedness++} --- "...I realized that free software would not generate the kind of income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able to get a well paying job as a free software developer, but not here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008 http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html
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