Il 01/01/24 12:46, Stefano Quintarelli ha scritto:
[...]
continuo a ritenere che un sistemista esperto con risorse adeguate sia in grado 
di gestire la posta di un ateneo.

Mi viene il dubbio che io possa essermi espresso male. Quindi, sottoscrivendo la tua opinione, ribadisco *CON FORZA* che... SI, anche solo una singola persona, con competenze adeguate e risorse dell'ordine di 100K€ da ammortizzare in tempi dell'ordine di 5/7 anni (quindi: ~15/20k /anno), puo' gestire una infrastruttura al servizio di un Ateneo da 1.5K unita' di personale.

Per inciso: è quello che ho fatto, fra il 2003 ed il ~2020.


Il 01/01/24 20:44, Antonio ha scritto:
[...]
Ma allora fissiamolo questo "limite", sotto il quale si può gestire la posta di 
un (ateneo/ente/società/ministero/ecc.) con risorse interne e superato il quale bisogna 
rivolgersi a fornitori esterni.

Non si tratta di porre un limite "tecnico". Tecnicamente... le architettura possono essere banalmente replicabili (es.: dopo aver speso [tanto] tempo per passare da 1 a 2 backend, il passaggio successivo [da 2 a 3, a 4, a 5... a 10] è stato talmente "banale" che quello da 10 a 11 l'ha fatto qualcuno... che non aveva mai visto prima l'architettura di cui si parla).

Il problema è "politico": non puo' essere il "settore tecnico" la prima linea che fronteggia gli utenti i quali --in un contesto completamente deregolamentato-- pretendono di fare cio' che vogliono. E' necessario predisporre delle "regole" d'uso [es.: niente "forward" verso servizi terzi; niente "pull" da servizi terzi; solo "client" ufficiali; 2FA obbligatoria per tutti; limiti/throttling nell'accesso dall'estero; analisi del numero e della distribuzione degli accessi e degli invii, pro-misure-sicurezza ; etc.] le quali non possono non avere il pieno endorsement della componente "politica". Quando la componente "politica" e quella "tecnica" godono di stima reciproca, si possono facilmente scalare anche le montagne piu' impervie....

In ogni caso, per quella che è la mia esperienza personale, nella scala odierna, non credo ci siano piu' le condizioni --per un Ateneo piccolo/medio-- di gestire la Posta in autonomia... ma non tanto per problemi "tecnici", quanto per il fatto che i tecnici --sob!-- stanno scomparendo letteralmente e, a tendere, (~5 anni), spariranno del tutto (pensionamento).... SENZA RICAMBIO GENERAZIONALE. E' per questo motivo che --sempre secondo me-- la via è quella di Gruppi di Lavoro cross-Atenei: riunire le menti (tecniche) e farle lavorare per "pianificare le architetture" e, soprattutto, definire le metologie (automatiche) di implementazione e monitoraggio. A quel punto, anche le architetture piu' sofisticate potranno essere gestite da "junior" che --si spera-- prima o poi torneranno ad occupare le scrivanie tecniche. Si spera... (hint: è *ESATTAMENTE* quello che fanno i GAFAM... per la definizione/gestione delle proprie infrastrutture.... Solo che lo fanno su scala piu' ampia [mondo]).

Bye,
DV

--

Damiano Verzulli
e-mail:dami...@verzulli.it
---
possible?ok:while(!possible){open_mindedness++}
---
"...I realized that free software would not generate the kind of
income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able
to get a well paying job as a free software developer, but not
here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008
   http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html

Attachment: OpenPGP_signature.asc
Description: OpenPGP digital signature

_______________________________________________
nexa mailing list
nexa@server-nexa.polito.it
https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa

Reply via email to