Buongiorno MCP, Maria Chiara Pievatolo <mariachiara.pievat...@unipi.it> writes:
> On 13/10/23 17:59, 380° wrote: > >> >> Tuttavia, la mia protesta con relativa domanda era un'altra: >> >> [...] >> >>>> ...tranne uno: aver inserito la R come quinta lettera dell'acronimo, il >>>> razionalismo, mi da un colpo al cuore e scatena in me un moto di vibrata >>>> protesta! No, non incolpate Kant per tutto questo, ve ne prego!!! >>>> Perché Kant è tardo-razionalista, vero?!? O è già post-razionalista e >>>> rivoluziona la filosofia col suo idealismo trascendentale? > > Le tassonomie dei manuali sono talvolta letali per il pensiero > filosofico. Probabilmente le tassonomie sono letali per qualsiasi pensiero e dovrebbero essere sostituite da adeguate ontologie ben descritte (in RDF) e distribuite in AGPL... in effetti https://www.wikidata.org/wiki/Q9312 ...ma sto divagando! :-D > Qui mi pare decisivo non il sostantivo, bensì l'aggettivo: > > *critico*. Bellissimo! Effettivamente avrebbe potuto venirmi il sospetto visto che la sua trilogia è una Kritik. > Kant dice che la sua filosofia compie una rivoluzione copernicana Già. [...] > Per esempio, l'informatico che crede di aver compreso una porzione del > reale solo perché crede di essere riuscito a scrivere un programma che > ne imita, in modo più o meno allucinato, una funzione, sarebbe stato > trattato da Kant come un metafisico tolemaico, o pre-critico. > > Infatti questa straordinaria affermazione ha senso solo col presupposto > implicito che la rappresentazione dell'universo come un grande computer > non sia un modello fra i tanti possibili elaborato dal suo punto di > vista per aiutare se stesso e altri a darne un senso parziale e > prospettico, ma che l'universo stesso *sia* un grande computer perché > lui lo vede così. Non so come sia possibile ma a me questa analisi critica kantiana è /intuitivamente/ chiara, direi scontata: un po' come dovrebbe essere scontato a qualsiasi geografo/astrofisico che la mappa del pianeta terra NON è il pianeta terra [1], analogamente a un informatico dovrebbe essere chiaro che il modello usato nell'algoritmo implementato nel programma [2] non corrisponde all'"oggetto" studiato, a meno che non ci si /limiti/ a fare lo spelling di "sugar" o a calcolare "2 + 2" (numeri in base 10) [1]. In altre perole, non *deve* bastare il "giochino" di dire che un certo modello dell'universo è giusto e un'altro sbagliato con giustificazini "sensibili", occorre saper spiegare _perché_ e, di conseguenza, fare in modo che _altri_ possano liberamente /giudicare/ qual'è quello relativamente più sbagliato. [1] > Per il resto rimando al IV capitolo di Computer Power and Human Reason > di Joseph Weizenbaum. Ottimo rimando, grazie! Saluti, 380° [1] secondo me non è un caso che Isaac Asimov ha ampiamente usato l'esempio sulla "sfericità" della terra per illustrare «The Relativity of Wrong» https://hermiene.net/essays-trans/relativity_of_wrong.html «Having exact answers, and having absolute rights and wrongs, minimizes the necessity of thinking, and that pleases both students and teachers. For that reason, students and teachers alike prefer short-answer tests to essay tests; multiple-choice over blank short-answer tests; and true-false tests over multiple-choice.» [2] programma sorgente, con tutta la sua complessa catena di dipendenze, trasformato in codice binario, eseguito da una macchina attraverso un processo che è influenzato dall'"enviromment" oltre che dall'interazione con le persone. -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>.
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