[nexa] sul disastro informatico

2024-07-20 Thread Angelo Raffaele Meo
carissimi,
  su La Stampa di oggi, Riccardo Luna, commentando il 
crollo di ieri del sistema mondiale delle Telecomunicazioni,
si pone la domanda: "Saremmo più sicuri con un cloud di Stato?" e risponde 
immediatamente: "lo escludo".
Io invece non solo non lo escludo, ma lo voglio. Non solo per ragioni  
ideologiche, ma concrete. Non è possibile che un piccolo baco di una piccola 
azienda di cui sino ad oggi ignoravamo l'esistenza  provochi un disastro di 
quelle dimensioni.
Cosa ne pensate?
Raf Meo


Re: [nexa] Soldi pubblici, codice pubblico: la Svizzera obbliga l’open source nella pubblica amministrazione | DDay.it

2024-07-27 Thread Angelo Raffaele Meo
Mi permetto di aggiungere che da oltre 20 anni nelle PA italiana non si può 
adottare un prodotto sw proprietario se esiste un prodotto di sw libero che 
attua le stesse funzionalità (vedi il codice dell'amministrazione digitale). Ma 
quella norma è sistematicamente ignorata. Il nostro Paese spende per licenze sw 
una cifra che è dell'ordine di grandezza del reddito di cittadinanza, ma le 
spese verso USA per le licenze sono una perdita netta della ricchezza del Paese 
mentre il reddito di cittadinanza diventava un increnento del mercato  
nazionale perchè quei soldi restavano quasi tutti in Italia.
Sto enunciando un teorema sbagliato? Girerò questo mail agli amici di Nexa e 
Assoli per sentire il parere di altri (ad esempio, aspetto il grande giurista 
Marco Ciurcina).
Raf Meo


From: Stefano Quintarelli 
Sent: Friday, July 26, 2024 7:07 PM
To: Mauro Alovisio ; nexa 
Cc: Angelo Raffaele Meo ; guido.boella 

Subject: Re: [nexa] Soldi pubblici, codice pubblico: la Svizzera obbliga l’open 
source nella pubblica amministrazione | DDay.it

in Italia tutto il software sviluppato per conto della Pubblica Amministrazione 
deve
essere reso disponibile con licenza open.
le amministrazioni sono abbastanza renitenti, ma se si va al difensore civico 
digitale (o
al tar) si vince regolarmente...

On 26/07/24 12:53, Mauro Alovisio wrote:
> Gent.mi
> Segnalo
> https://www.dday.it/redazione/50029/soldi-pubblici-codice-pubblico-la-svizzera-obbliga-lopen-source-nella-pubblica-amministrazione-
>  
> <https://www.dday.it/redazione/50029/soldi-pubblici-codice-pubblico-la-svizzera-obbliga-lopen-source-nella-pubblica-amministrazione->
>
> Un caro saluto
> Mauro

--
You can reach me on Signal: @quinta.01 (no Whatsapp)


[nexa] Fw: Soldi pubblici, codice pubblico: la Svizzera obbliga l’open source nella pubblica amministrazione | DDay.it

2024-07-27 Thread Angelo Raffaele Meo



From: Angelo Raffaele Meo 
Sent: Saturday, July 27, 2024 7:06 PM
To: Stefano Quintarelli ; Mauro Alovisio 
; nexa 
Cc: guido.boella 
Subject: Re: [nexa] Soldi pubblici, codice pubblico: la Svizzera obbliga l’open 
source nella pubblica amministrazione | DDay.it

Mi permetto di aggiungere che da oltre 20 anni nelle PA italiana non si può 
adottare un prodotto sw proprietario se esiste un prodotto di sw libero che 
attua le stesse funzionalità (vedi il codice dell'amministrazione digitale). Ma 
quella norma è sistematicamente ignorata. Il nostro Paese spende per licenze sw 
una cifra che è dell'ordine di grandezza del reddito di cittadinanza, ma le 
spese verso USA per le licenze sono una perdita netta della ricchezza del Paese 
mentre il reddito di cittadinanza diventava un increnento del mercato  
nazionale perchè quei soldi restavano quasi tutti in Italia.
Sto enunciando un teorema sbagliato? Girerò questo mail agli amici di Nexa e 
Assoli per sentire il parere di altri (ad esempio, aspetto il grande giurista 
Marco Ciurcina).
Raf Meo


From: Stefano Quintarelli 
Sent: Friday, July 26, 2024 7:07 PM
To: Mauro Alovisio ; nexa 
Cc: Angelo Raffaele Meo ; guido.boella 

Subject: Re: [nexa] Soldi pubblici, codice pubblico: la Svizzera obbliga l’open 
source nella pubblica amministrazione | DDay.it

in Italia tutto il software sviluppato per conto della Pubblica Amministrazione 
deve
essere reso disponibile con licenza open.
le amministrazioni sono abbastanza renitenti, ma se si va al difensore civico 
digitale (o
al tar) si vince regolarmente...

On 26/07/24 12:53, Mauro Alovisio wrote:
> Gent.mi
> Segnalo
> https://www.dday.it/redazione/50029/soldi-pubblici-codice-pubblico-la-svizzera-obbliga-lopen-source-nella-pubblica-amministrazione-
>  
> <https://www.dday.it/redazione/50029/soldi-pubblici-codice-pubblico-la-svizzera-obbliga-lopen-source-nella-pubblica-amministrazione->
>
> Un caro saluto
> Mauro

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[nexa] l'archivio delle Open Education Resources

2023-03-24 Thread Angelo Raffaele Meo
carissimi,
Un piccolo capitolo della vasta proposta di Juan Carlos potrebbe essere 
l'archivio nazionale delle OER (definizione di UNESCO)
che ho appena sugggerito all'Accademia delle Scienze e al Politecnico di 
Torino. Se la proposta sarà accettata chiederemo agli amici di Nexa di 
collaborare ad estebdere quell'archivio che nella sua forma prototipale 
contiene già oltre 2000 "free learning objects".
Raf Meo.
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Re: [nexa] Articolo su PvsNP

2023-06-16 Thread Angelo Raffaele Meo
carissimo Italo,
  sono stato costretto perchè, nonostante la mia 
feroce opposizione (ma io ho 88 anni e nessuno mi ascolta), il mio Politecnico 
è passato a Windows 365. Non immagini neppure quanto mi è costata quella 
scelta, non  soltanto dal punto di vista psicologico, ma anche pratico perchè, 
avendo 88 anni e avendo usato odt tutta la vita, non  riesco a imparare Office 
e su quell'ambiente faccio almeno un pasticcio grave ogni ora. Inoltre, ho 
perso tutte le mie pubblicazioni nate in ambiente libero e non so ancora come 
recuperarle.
Nel weekend devo fare la revisione di un articolo per una rivista che avrei 
dovuto consegnare una settimana fa. Lunedì affronterò il problema. Conto su te. 
Ti cercherò al telefono. Il mio cellulare è 3476337788.
Comunque, hai ragione!!!
Raf



From: nexa  on behalf of Italo Vignoli 

Sent: Friday, June 16, 2023 6:23 PM
To: nexa@server-nexa.polito.it 
Subject: Re: [nexa] Articolo su PvsNP

Prof, perché un formato chiuso e non standard per i tuoi documenti?
Vedere un DOCX associato ad Angelo Raffaele Meo mi ha fatto un po' male,
per cui allego la versione standard e aperta in formato ODT.

On 16/06/23 18:08, Angelo Raffaele Meo wrote:
>> carissimi,
>>  il fatto che il mio articolo sulla questione "P
>> versus NP" abbia registrato, secondo il Journal of Computer Science,
>> molto più di 4mila lettori e più di mille "downloads" mi induce
>> all'ottimismo. La mia stima sulla probabilità che la mia dimostrazione
>> sia giusta è salita da "10 alla meno 6" a "10 alla meno 3".
>>   Per questa ragione mi permetto di disturbarvi  inviandovi una
>> nuova copia dell'ultima versione di  quell'articolo (allegato)  che ho
>> riscritto per migliorare la facilità di lettura.  Infatti  ho isolato
>> nelle prime pagine il sunto della dimostrazione e messo nelle 13
>> appendici le parti più complicate e i chiarimenti che mi sono stati
>> richiesti da molti lettori.
>>   Non mi permetto di chiedervi di leggere il nuovo articolo perchè
>> la lettura richiederebbe moltissimo tempo e la probabilità che ne
>> valga la pena è molto piccola, ma vi vorrei pregare di passarlo a uno
>> o più giovani volenterosi con l'obiettivo dichiarato di trovare i
>> bachi della mia dimostrazzione. Un articolo che descriva quei bachi
>> sarebbe immediatamente pubblicato. Ad esempio, il responsabile della
>> rivista internazionale "Acta Scientific Computer Sciences" mi ha
>> scritto un mail per complimentarsi della mia dimostrazione  e
>> chiedermi un nuovo articolo su quella dimostrazione da pubblicare nel
>> numero di luglio. Io non saprei cosa scrivere ma insieme potremmo
>> inviare a quella rivista o al Journal of Computer Science un
>> articoletto dei giovani coinvolti nella ricerca dei bachi che potrebbe
>> aprire una nuova linea di ricerca.
>>   Ricordate a quei giovani che non è necessario leggere tutte le
>> 39 pagine di quell'articolo - sarebbe terribile - ma è sufficiente
>> leggere le prime pagine ricorrendo alle appendici soltanto quando
>> strettamente necessario.
>>   
>>   Vi ringrazio molto e giuro che se  non  farete nulla non vi
>> vorrò meno bene.
>> Raf
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[nexa] proposte di collaborazione

2023-07-11 Thread Angelo Raffaele Meo
carissimi,
  colgo l'opportunità dell'incontro di domani, 12 luglio, per 
rinnovare una proposta di collaborazione a tutti gli amici di Nexa. Sicuramente 
domani non avremo il tempo necessario per discutere questa mia proposta, ma 
potremo approndire la questione durante le vacanzze estive via mail o  
videoconferenze remote.
  I capitoli più importanti della proposta hanno per oggetto: a) il nostro 
portale FARE; b) l'archivio nazionale delle O.E.R. (o "Open Education 
Resources", secondo la definizione di UNESCO).
  a). Il nostro prodotto "FARE". come "Free Architecture for Remote Education", 
sviluppato negli ultimi dieci anni da una gruppo di ricercatori e insegnanti 
operanti prevalentemente presso il Politecnico di Torino, , attualmente 
contiene:
a)  un archivio di oltre 2000 OER, che spero diventi il punto di partenza di un 
progetto nazionale che ho appena proposto all'Accademia delle Scienze e ad 
altri enti di ricerca;
b) gli strumenti per creare o comporre nuove OER;
c) gli strumenti  per produrre nuovi MOOC ("Massive Open Online Courseware")  
che hanno  vinto il secondo premio al concorso nazionale "TalentItaly" del MIUR;
d) altri strumenti  per l'attuazione dei nuovi modelli didattici come la 
"Flipped Classroom";
e) una linea di strumenti per la didattica a distanza che a noi pare superiore 
ai noti prodotti del mercato come Google o Microsoft.
  Queste funzionalità possono essere facillmente verificate con un 
collegamento a "testfare.polito.it". Se vi interessasse  potrei inviarvi un 
documento tecnico analitico  e il filmato di un mio intervento che ho avuto 
l'onore di fare a conclusione del progetto nazionale "Programmailfuturo", 
rivolto a tutte le scuole italiane da CINI e MIUR.
  In questo momento stiamo concludendo una fase della progettazione  che 
consente ad una scuola una facile installazione di FARE sul proprio server in 
modo che la scuola possa fornire i servizi della "didattica a distanza" non 
soltanto ai propri allievi e insegnanti ma anche ad allievi e insegnanti di 
altre scuole. Inoltre stiamo avviando la ricerca per l'attuazione 
dell'integrazione di FARE nel nuovo innovativo modello della PDND,, ossia 
"Piattaforma Digitale Nazionale dei Dati", fortemente raccomandato dal 
Dipartimento della Funzione Pubblica. Inoltre, ovviamente, i nuovi strumenti 
per la didattica basati su intelligenza artificiale e robotica potranno essere 
integrati nel nostro portale.
  Per una felice circostanza, il modello del "Connected Learning 
Environment"  descritto nel documento del PNRR "Scuola 4.0" ha esattamente le 
funzionalità di FARE. Di conseguenza, una scuola che adotti FARE può con 
piccole integrazioni candidarsi alla collaborazione con il  PNRR.

   b)   Alcuni autorevoli responsabili dell'Accademia delle Scienze di Torino  
e del Politecnico di Torino hanno manifestato grande interesse per la proposta 
di attuare in grande archicio nazionale dellle Open Education Resources.  Ha 
manifestato grande interesse anche il noto giurista Marco Ciurcina che si è 
candidato alla guida del progetto con particolare attenzione agli aspetti della 
proprietà intellettuale e della "privacy".
  Il server dove sarà allocato l'archivio non avrà particolare esigenze dal 
punto di vista della banda trasmissiva e quindi potrà essere una macchina di 
basso costo. Il software necessario per la gestione del progetto  è già 
disponibile, poichè è  esattamente quello che attualmente gestisce l'archivio 
di FARE. Il lavoro più difficile è l'identificazione di almeno una ventina di 
"responsabili di area scientifica".  Quando un operatore della scuola o, al 
limite, un autore, vorrà aggiungere all'archivio un nuovo "learning object", lo 
dovrà inviare al responsabile di quella area scientifica. Questo  ultimo, dopo 
un'analisi del valore di quell'oggetto, lo installerà direttamente 
sull'archivio.
  A differenza del precedente punto a), agli amici di Nexa chiediamo ora 
non una collaborazione alla ricerca, ma all'insegnamento.

  Chiudo questa mail con una domanda finale (chiara manifestazione di 
"interesse privato in atti di ufficio"). Qualche amico ha letto o fatto leggere 
ad altri amici la mia dimostrazione sul "problema del millennio"?
  
  Con moltissimo affetto
  Raf   

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[nexa] Notizie belle e brutte

2023-08-30 Thread Angelo Raffaele Meo
  Papa Francesco ha anticipato il tema della prossima "Giornata Mondiale 
della Pace", la 57-esima, che sarà celebrata il prossimo 1° gennaio. Il tema 
sarà: "Intelligenze Artificiali e Pace".
  La notizia è stata comunicata dalla Sala Stampa Vaticana che ha diffuso 
"un comunicato del Dicastero per lo sviluppo umano integrale". Al centro 
dell'annuncio che il Papa intende trasmettere vi sarà "il timore di un utilizzo 
distorto delle intelligenze artificiali, che porti ad aumentare le 
disuguaglianze e quindi a generare conflitti".
  Giustamente, a mio giudizio, il Papa parla di "intelligenze artificiali" 
al plurale e non soltanto dell'insieme delle discipline scientifiche e delle 
applicazioni industriali a cui si pensa quando si parla di "intelligenza 
artificiale" al singolare. Quindi il tema di quella giornata mondiale potrebbe 
essere l'analisi dei meccanismi attraverso i quali le tecnologie informatiche 
diventano strumenti di sfruttamento dei paesi più deboli e dei cittadini più 
poveri.
  Per questa ragione noi della parrocchia del software libero puntiamo sul 
Papa e consideriamo molto bella la notizia che arriva dal Vaticano. Ma la gioia 
 per quella notizia è offuscata da una cattiva notizia che arriva dalla 
Comunità Europea.
  Le due sentenze Schrems 1 e Schrems 2 della Corte di Giustizia 
dell'Unione Europea, del 2015 e del 2020, avevano annullato due decisioni di 
adeguatezza della Commissione Europea che legittimavano i trasferimenti di dati 
personali negli USA: il Safe Harbour Agreement e il Privacy Shield.
  Quelle sentenze rendevano illegale l'adozione dei prodotti di software 
applicativo oggi dominanti sul mercato. E' vero che quelle sentenze sono state 
praticamente ignorate dagli operatori del settore - pubblica amministrazione e 
scuola-, anche in virtù della disattenzione del Garante della Protezione dei 
Dati Personali; tuttavia, noi della parrocchia puntavamo tutto su quella 
sentanza.
  Ma il 10 luglio 2023 la Commissione U.E. ha adottato una nuova decisione 
di adeguatezza che torna a rendere legittimo il trasferimento di dati personali 
alle imprese USA che adottano il "Data Privacy Framework", un programma 
predisposto dallo U.S. Department of Commerce. Pertanto è tornato ad essere 
legittimo trasferire dati personali alle imprese USA che adottano il Data 
Privacy Framework.
  Tristezza!! Non ci resta che sperare nella Corte di Giustizia dell'U.E. 
che potrebbe deliberare come illegittima quella dichiarazione di adeguatezza. 
Ma ancora una volta, come quasi sempre, i più ricchi e potenti vinceranno la 
partita.
Angelo Raffaele Meo

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Re: [nexa] ‘Biggest act of copyright theft in history’: thousands of Australian books allegedly used to train AI model | Australia news | The Guardian

2023-09-29 Thread Angelo Raffaele Meo
caro Giacomo e cari tutti,
  mi congratulo con Giacomo per la 
chiarezza e profondità della sua riflessione. A Giacomo, e a lui soltanto 
perchè non è bello farsi belli con meriti altrui, invio il mio curriculum vitae 
secondo chatgpt, che mi attribuisce dieci anni di meno, un luogo di nascita 
dove non sono mai  stato e moltissimi meriti scientifici che sono di almeno 
altri tre autori.
Raf Meo


From: nexa  on behalf of Giacomo Tesio 

Sent: Friday, September 29, 2023 11:53 AM
To: nexa@server-nexa.polito.it ; Fabio Alemagna 
; Alberto Cammozzo 
Cc: Nexa 
Subject: Re: [nexa] ‘Biggest act of copyright theft in history’: thousands of 
Australian books allegedly used to train AI model | Australia news | The 
Guardian

Ciao Fabio,

Il 29 Settembre 2023 08:24:57 UTC, Fabio Alemagna  ha 
scritto:
> L'idea che istruire un modello...

Purtroppo l'idea di "istruire" una macchina è di per sé un'allucinazione.

Le macchine si costruiscono e (se sono programmabili) di programmano.

Non c'è nessuna mente che possa imparare lì dentro, perché le macchine non 
pensano.

Il fatto che possano essere programmate statisticamente per ingannare chi
non ne comprende il funzionamento ci dice che il loro studio andrebbe riservato
a chi lo comprende appieno (tanto da poterle ricostruire da zero) e la loro 
applicazione
a persone inconsapevoli o fragili semplicemente vietato.


Ciò che chiami "modello" non è stato istruito ma programmato statisticamente
usando determinati testi "sorgente".

Il "modello" rappresenta una codifica parziale (o se peferisci, una 
compressione con
perdita di informazione) con interferenze (le varie sorgenti casuali utilizzate 
durante la
programmazione statistica o durante l'esecuzione del programma
e poi scartate per poter fingere che l'output non sia deterministico).

Dunque il modello CONTIENE, seppur in forma difficile da estrarre e non
 necessariamente corrispondente all'intento comunicativo dei rispettivi autori,
ampie parti dei testi originali.

Un esempio particolarmente lampante di questo meccanismo fu evidenziato con
Microsoft Copilot (aka CopyALot) che distribuì codice sotto GPL in violazione 
della stessa,
copiando alla lettera il sorgente ma (guarda caso) attribuendogli una licenza 
permissiva
ed un autore inesistente.

Quel codice, distribuito attraverso l'editor per programmatori di Microsoft 
chiamato
Visual Studio Code è stato riconosciuto perché particolarmente famoso, ma è 
inevitabile
che analogje violazioni avvengano continuamente senza che nessuno se ne accorga.
Violazioni particolarmente gravi perché il codice GPL viene poi incluso in 
prodotti proprietari.

> cito le parole di un altro autore, Jeff Jarvis:
> https://www.facebook.com/jeff.jarvis/posts/pfbid0LMFeqdTYoxnGHQAZwp5HMmeeVqgMSjL2dkcwMcBojkb2cinBpgYTHyc7Fhq1B9NPl

Il fatto che Facebook propini e diffonda le parole di autori felici che le 
proprie
opere vengano sfruttate in questo modo e ricostruite secondo gli interessi
propagandistici di questa o quella società statunitense, non significa molto.

Piuttosto, evidenzia la scarsa consapevolezza del mezzo facebook (intermediario
interessato e notoriamente senza scrupoli) di chi se le beve e le diffonde.


Personalmente sarei felicissimo di scoprire che fare uno zip di windows o office
è sufficiente a far decadere i diritti di Microsoft a su di esso.

E scommetto che lo sarebbero anche molti suoi dipendenti, che potrebbero 
distribuire
zip dei sorgenti su GitHub (magari sotto GPL, tanto poi CopyALot li suggerirà
ai concorrenti di Microsoft stessa con una licenza permissiva e attribuzione ad 
mentula).

L'importante è che l'abolizione dei cosiddetti "diritti di proprietà 
intellettuale" valga per
chiunque passi un contenuto soggetto agli stessi attraverso un programma 
software.

Se però questa abolizione non vale per i singoli esseri umani non deve valere
neanche per le aziende.

Perché nota bene: qui non siamo di fronte ad una primordiale intelligenza 
aliena cui
potremmo anche decidere generosamente di fornire accesso alla nostra cultura.

Qui siamo di fronte ad aziende che approfittano della straordinaria ignoranza 
informatica
cui è costretta la stragrande maggioranza della popolazione per comportarsi da 
legibus soluti,
violando per gli altri le stesse leggi che pretendono siano rispettate per sé.


Mi spiace che tu ti sia bevuto la favoletta della "intelligenza artificiale".
Non che sia colpa tua: la propaganda è potente e personalizzata.
(soprattutto se usi GMail! ;-)

Ma dentro un LLM non opera alcuna intelligenza, solo rappresentazioni 
vettoriali di
testi attraversate lungo tracciati statisticamente probabili selezionati in 
modo (pseudo)
casuale entro un errore accettabile... e tipicamente post-processati
per scartare gli output politicamente (NON eticamente!) problematici e 
problematizzanti.


Niente di più.


Giacomo
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Re: [nexa] Doctorow, "Why Big Tech, Cops, and Spies Were Made for One Another"

2023-10-16 Thread Angelo Raffaele Meo
In Italia il GPDP, che ha inflitto una multa pesantissima alla Bocconi per aver 
svolto esami remoti con un prodotto poco sicuro. ha ignorato il fatto che la 
maggioranza delle scuole italiane per anni ha continuato a usare ben noti 
prodotti vietati dalle norme di legge comunitarie e nazionali.

From: nexa  on behalf of J.C. DE MARTIN 

Sent: Monday, October 16, 2023 2:27 PM
To: Nexa 
Subject: [nexa] Doctorow, "Why Big Tech, Cops, and Spies Were Made for One 
Another"

Why Big Tech, Cops, and Spies Were Made for One Another

The American surveillance state is a public-private partnership.

Cory Doctorow (16 dicembre 2023)
(Cory Doctorow’s latest book is “The Internet Con: How to Seize the Means of 
Computation.”)

The techlash has finally reached the courts. Amazon’s in court. Google’s in 
court. Apple’s under EU investigation. The French authorities just kicked down 
Nvidia’s doors and went through their files looking for evidence of crimes 
against competition. People are pissed at tech: about moderation, about 
monopolization, about price gouging, about labor abuses, and — everywhere and 
always — about privacy.

>From experience, I can tell you that Silicon Valley techies are pretty 
>sanguine about commercial surveillance: “Why should I care if Google wants to 
>show me better ads?” But they are much less cool about government spying: “The 
>NSA? Those are the losers who weren’t smart enough to get an interview at 
>Google.”

And likewise from experience, I can tell you that government employees and 
contractors are pretty cool with state surveillance: “Why would I worry about 
the NSA spying on me? I already gave the Office of Personnel Management a 
comprehensive dossier of all possible kompromat in my past when I got my 
security clearance.” But they are far less cool with commercial surveillance: 
“Google? Those creeps would sell their mothers for a nickel. To the Chinese.”

What are they both missing? That American surveillance is a public-private 
partnership: a symbiosis between a concentrated tech sector that has the means, 
motive, and opportunity to spy on every person in the world and a state that 
loves surveillance as much as it hates checks and balances.

Big Tech, cops, and surveillance agencies were made for one another.

[...]

continua qui: https://theintercept.com/2023/10/16/surveillance-state-big-tech/




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Re: [nexa] "Posta elettronica": persi 6 Atenei in ~3 anni...

2023-12-29 Thread Angelo Raffaele Meo
Io sono perfettamente allineato con Enrico, Giorgio, Giacomo, Damiano.
Mi permetto di aggiungere che, a mio giudizio, gli incarichi delle scuole e 
delle università alle Big Tech sono illegali perchè violano l'art.68 del 
vecchio codice dell'amministrazione digitale e le norme comunitarie per la 
protezione dei dati personali.
Secondp i miei conti approssimativi i fatturati in Italia delle Big Tech sono 
dell'ordine di grandezza del reddito di cittadinanza, ma quei fatturati sono 
una perdita sevva della ricchezza del nostro Paese, mentre le spese rese 
possibili dal reddito di cittadinanza restano in Italia e sono equivalenti aad 
un investimento .
Raf Meo

From: nexa  on behalf of Enrico Nardelli 

Sent: Friday, December 29, 2023 8:18 PM
To: nexa@server-nexa.polito.it 
Subject: Re: [nexa] "Posta elettronica": persi 6 Atenei in ~3 anni...


Certamente l'aspetto economico è importante, per questo sarebbe interessante 
sapere quanto costano questi contratti di servizio, che come giustamente 
osservava Stefano Maffulli, integrano molti servizi, sia per gli admin che per 
gli utenti finali, e sono quindi percepiti positivamente dall'utenza finale. È 
importante, sia per confrontarli col costo di personale interno, sia perché 
poi, di fatto, rischia di determinarsi, per un ateneo, una situazione di 
"vendor lock-in" che può far lievitare i costi senza freno. Forse ricordo male, 
ma anche alle scuole nel periodo di lockdown le piattaforme erano state offerte 
gratis, e adesso non lo sono più. Qualcuno ha dati precisi su questo?

Il punto è poi anche che, oltre al costo economico, c'è il valore della 
profilazione degli utenti, che diventa sempre più grande. Con il Machine 
Learning sempre più affamato di nuovi testi, ciò che passa per le caselle di 
posta elettronica e i cloud degli atenei penso sia un valore significativo per 
le Big Tech.

Ecco, posto che sono conti niente affatto facili da fare (e in certa misura 
anche arbitrari: come fai a dare valore ai dati personali?), penso comunque che 
avere la conoscenza in casa secondo me sia, sul lungo periodo, sempre più 
conveniente per una grande amministrazione come un ateneo. A maggior ragione 
per chi dovrebbe essere sulla frontiera della conoscenza, come giustamente 
sostiene Giacomo Tesio. A condizione che riesca a capire l'importanza 
strategica di governare le infrastrutture digitali: mission impossible, temo, 
per molta della classe dirigente italiana centrale e locale.

E a proposito: è su questa lista che ho letto dei problemi che le Big Tech 
creano agli email provider medi e piccoli nel gestire i loro messaggi? È chiaro 
che se anche 1 su 20 delle tue mail viene bloccata perché il tuo server di 
ateneo è stato messo in blacklist quando poi si passa ai Big tirano tutti un 
sospiro di sollievo...

Infine, sarei curioso di sapere se ci sono analisi simili fatte per Paesi un 
po' più attenti del nostro a queste problematiche, tipo la Francia.

Con l'occasione un augurio di buona fine e miglior principio.

Enrico

Il 29/12/2023 18:07, Giorgio Ventre ha scritto:

Cari tutti,

perdonatemi ma vorrei portare alla vostra attenzione le difficoltà di gestione 
che affrontano quotidianamente gli Atenei.

Il problema non è la disponibilità di talenti e competenze ma quella delle 
risorse necessarie a garantire i servizi che noi come privati siamo abituati a 
ricevere dai nostri provider preferiti.

In parole povere, occorrono soldi. E tanti.

Secondo me andare a sindacare le scelte dei singoli atenei mi sembra un 
esercizio sterile, quando spesso si tratta di scegliere tra mettere soldi in un 
Servizio IT o rinnovare le aule di un Dipartimento.

La questione dovrebbe essere affrontata dal punto di vista della politica 
industriale e della cultura tecnologica del Paese, insieme ad altri problemi 
come l'indipendenza sulle infrastrutture digitali.

Se si è deciso di affidare ad un singolo soggetto la gestione amministrativa e 
finanziaria degli Atenei, e ad un solo provider la gestione della rete di 
ricerca, forse una analoga decisione potrebbe essere presa per i servizi mail 
ed IT in genere. Dopo aver fatto un bilancio tra i costi ed i benefici, anche 
appunto quelli di natura "strategica".

Senza una decisione di questo genere il numero degli Atenei con gestioni 
in-house della mail si ridurrà sempre di più.


Un caro saluto a tutti ed auguri per un eccellente 2024.


Giorgio

Il 29/12/23 17:54, Giacomo Tesio ha scritto:
Ciao Damiano,

Il 28 Dicembre 2023 21:24:05 UTC, Damiano Verzulli 
 ha scritto:
Mi interessa --ripeto-- mi interessa, che gli Atenei tornino a fare da 
apripista nella riappropriazione
di parte del mondo tecnologico... che gli e' stato scippato. Sono certo 
--ripeto-- sono *CERTO* che
è "tecnicamente" possibile. Il problema è solo "politico".

[...]

  D'altronde se non si riesce a fare quello che io immagino, come pensiamo 
possa essere
mai possibile ambire a fare quello che tu sp

Re: [nexa] "Neurons Act Not As Simple Logic Gates, But As Complex, Multi-Unit Processing Systems"

2021-07-03 Thread Angelo Raffaele Meo
Da studioso dilettante e incompetente mi permetto di aggiungere: Brown 
ha ragione, ma il modello tradizionale che affida ai neuroni 
l'elaborazione dei dati e ad una  sinapsi il compito di trasmettere a un 
neurone i dati ricevuti da un altro neurone mi sembra troppo 
semplificativo.  Se i neuroni sono meno di 100 miliardi perchè le 
sinapsi sono milioni di miliardi? Le sinapsi elaborano informazione più 
dei neuroni  con la geografia dei loro collegamenti. Se i neuroni 
fossero soltanto circuiti AND o OR a due ingressi, con una rete di 
milioni di miliardi di interconnessioni potrei agevolmente realizzare le 
più complesse funzioni logiche. Raf (dilettante presuntuoso e incompetente)


Il 03/07/21 17:59, J.C. DE MARTIN ha scritto:

Di inizio 2020, ma a me finora ignoto.

jc


*Neurons Act Not As Simple Logic Gates, But As Complex, Multi-Unit 
Processing Systems*


Jan 23, 2020

by William Brown, Resonance Science Research Scientist

A study published in the journal Science has upended 80 years of 
conventional wisdom in computational neuroscience that has modeled the 
neuron as a simple point-like node in a system, integrating signals 
and passing them along. This neuron-as-integrator model, also known as 
the “dumb” neuron model, has severely restricted the conception of 
what a neuron is capable of doing, and hence how neuronal networks and 
the brain as a whole functions.


This has not only impeded the development of a complete understanding 
of neuronal activity in the higher brain regions of the cortex, but it 
has also adversely affected computer science, significantly limiting 
the development of neuromorphic computational networks because they 
have been based on an incomplete model. Empirical investigations are 
now suggesting that scientists re-evaluate neuronal information 
processing as a much more complex system—one that may not have direct 
parallels with our computational technologies.


[...]

continua qui: 
https://www.resonancescience.org/blog/Neurons-Act-Not-As-Simple-Logic-Gates-But-As-Complex-Multi-Unit-Processing-Systems 






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Re: [nexa] Digitalizzazione e innovazione: cosa dice il Piano di ripresa e resilienza?

2021-07-26 Thread Angelo Raffaele Meo
In realtà il titolo corretto dovrebbe essere : "Cosa non dice il 
piano?". Io condivido al 100% le riflessioni dell'autore del pezzo 
che ci ha inviato Vetrò, ma io tmo che le sue riflessioni non coincidano 
con gli obittivi del Governo. E ripeto quanto abbiamo scritto, 
nell'interesse del nostro Paese, prima al governo Conte, ora al governo 
Draghi: "Il PNRR non deve diventare un business per i soliti noti, con 
la antica scusa che sono bravi.


Raf

Il 26/07/21 12:46, VETRO' ANTONIO ha scritto:
Un tema trattato più volte in questa lista, tuttavia ho pensato 
valesse la pena condividere anche questa sintesi del collega 
dell’Università di Torino,
molto efficace perché (secondo me) in un linguaggio accessibile, 
chiaro nell’indicare le criticità, e richiede pochi minuti di lettura.


https://volerelaluna.it/in-primo-piano/2021/07/26/digitalizzazione-e-innovazione-cosa-dice-il-piano-di-ripresa-e-resilienza/ 
 



A.

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Re: [nexa] Riflessioni sul decreto di assegnazione delle risorse del PNRR ai singoli ministeri

2021-09-28 Thread Angelo Raffaele Meo
Noi, sostenitori del software libero, dobbiamo registrare l'ennesima 
clamorosa sconfitta, con gravissimo danno per l'economia del nostro Paese.


Avevamo scritto una lettera ai membri del nuovo governo che partiva 
dalla manifestazione del timore che l'attuazione del PNRR diventasse una 
nuova opportunità di business per i soliti noti. Non abbiamo ricevuto 
risposta. Non ho mai sentito pronunciare le due parole "software libero" 
da un membro del nuovo governo. Un autorevole ministro ha teorizzato:"La 
tecnologia italiana è arretrata. Dobbiamo basarci sulle tecnologie di 
altri paesi". Il "codice dell'amministrazione digitale" è 
sistematicamente violato a favore dei soliti noti. Le bozze che leggo 
sui programmi del PNRR confermano l'impressione di disegni di business a 
favore dei soliti noti, come teorizzato dallo slogan ricorrente 
"collaborazione pubblico-privato".


Temo che il potere del denaro, associato alla consuetudine della 
corruzione, sia per noi imbattibile.


Raf

Il 27/09/21 21:00, Italo Vignoli ha scritto:
Leggendo questo articolo 
(https://www.ilsole24ore.com/art/da-milano-team-colao-obiettivo-digitale-roberta-cocco-rimangono-servizi-cittadini-AEO4dbl?refresh_ce=1), 
la risposta è (1) il software verrà comprato da Microsoft. Roberta 
Cocco è dipendente Microsoft dal 1991 e dirigente dal 2007 (o 
dintorni) con un significativo portafoglio di azioni Microsoft, e sul 
suo profilo LinkedIn non fa mistero di essere sia assessore alla 
trasformazione digitale del comune di Milano sia National Plans 
Development Director di Microsoft Italia, con un enorme conflitto di 
interessi (che probabilmente in Italia è una cosa senza senso).


On 9/27/21 8:11 PM, Antonio Iacono wrote:

Con decreto del 6/8/2021 [1] le risorse finanziarie previste per
l’attuazione degli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (PNRR) sono state assegnate alle singole Amministrazioni.

Conoscendo, un po', come sono andate nel passato le cose, ogni
amministrazione prenderà quei soldi e farà di testa propria.
Ora, quando si tratta di "Borse di studio per l'accesso
all'università" è normale che se ne occupi il MUR e, per dire, del
"Rafforzamento mobilità ciclistica " il MIMS, ma la stessa cosa non
vale per il "digitale".
E dato che il termine è abbondantemente presente, assieme a
piattaforme, applicativi, portali per i quali, ovviamente, sempre di
digitale si sta parlando, una riflessione (mi) sorge spontanea.
Ma qualcuno a coordinare il tutto ci sarà?
Capisco che il PNRR inaugurerà il periodo delle "vacche grasse" e
discettare di riuso e condivisione (di idee, di soluzioni, ecc.) può
apparire anacronistico, ma è veramente così?
Piattaforme, portali, ecc. tanti nomi per indicare quello che è, più o
meno, un sito web. Considerato che l'hardware non si comprerà, perché
sostituito dal cloud, è al software che andranno questi soldini.
Bene, è, o sarà, possibile in futuro sapere se:
1) Il software verrà comprato (e da chi)
2) Il software verrà scritto (e da chi)
3) Il software verrà scambiato (con chi)
4) Il software sarà pubblico, sarà aperto, potrò leggerlo,
confrontarlo, analizzarlo?
E questo, parafrasando Juan Carlos, mi "interessa moltissimo".
Perché quando domani i miei figli mi chiederanno, ma papà i 20/30
miliardi di euro (a spanne la parte afferente il digitale), che ora ci
tocca restituire, a cosa vi sono serviti nei "lontani" anni venti,
potrò tentare di rispondere.

A.

[1] https://www.camera.it/temiap/2021/09/20/OCD177-5087.pdf
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Re: [nexa] Google creates tools to track carbon footprint, emissions data

2021-10-13 Thread Angelo Raffaele Meo

L'apologia della concorrenza è sinonimo di "privato è bello"

Il 13/10/21 18:40, Giacomo Tesio ha scritto:

Ciao Giovanna,

Ma nella malaugurata ipotesi, del tutto teorica, che Google mentisse [1]
c'è qualcuno al mondo che potrebbe verificarlo?

On Wed, 13 Oct 2021 09:10:29 +0200 Giovanna Sissa wrote:


Speriamo che anche gli altri cloud vendor seguano il buon esempio,
agevolando così lo sviluppo di applicazioni e servizi "energy aware”
e a basse emissioni.

Per contro, se un cloud provider italiano, con 5 datacenter tutti in
Italia mentisse, c'è qualcuno che potrebbe verificarlo?

Se la risposta alla prima domanda è NO e la risposta alla seconda
domanda è SI', allora la mossa di Google non è un buon esempio, ma fumo
negli occhi del legislatore per spingerlo a sollevare barriere
d'ingresso alla concorrenza. [2]


Non fraintendermi, sarei perfettamente favorevole a rendere
obbligatoria il tipo di trasparenza che auspichi.

Ma non vedo alcun buon esempio qui.

Solo una mossa astuta per controllare la regolamentazione di un mercato
affinché favorisca i grandissimi player invece di contenerli.

Una delle tante, per la verità: in questa chiave va letta la rinnovata
fede nella "concorrenza" che si sta ridiffondendo negli USA.


Giacomo

[1] del tutto involontariamente, si intende! :-D
 https://northcutt.com/seo/does-google-lie-3-examples/

[2]
https://opentextbc.ca/principlesofeconomics/chapter/9-1-how-monopolies-form-barriers-to-entry/
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Re: [nexa] 144° Mercoledì di Nexa | 13 Ottobre 2021 | Modalità Telematica

2021-10-14 Thread Angelo Raffaele Meo

carissimi,

 desidero ringraziare Luca Gastaldi, Federico 
Maffezzini e Federico Morando per le loro splendide relazioni al 
144-esimo Mercoledì di Nexa e sopratutto per l'enorme lavoro di ricerca 
su cui si è basata la loro relazione. Ringrazio anche Antonio Vetrò e 
Anita Botta per l'organizzazione attenta della manifestazione.


Da fanatico difensore del software libero mi permetto di richiedere, se 
possibile,  un  supplemento di lavoro, lungo e difficile, per rispondere 
a questa domanda:" Quanti soldi sono andati alle multinazionali 
straniere del software proprietario? Fu una spesa legittima?". 
Ragionandp sui dati dei tre relatori temo siano moltissimi. Ad esempio, 
la maggioranza delle scuole italiane ha adottato, per attuare la DAD, 
software proprietario come Google, Zoom, Microsoft in violazione 
clamorosa delle leggi italiane e comunitarie (tipo Art. 68 della 82/05 
("Codice dell'Amministrazione Digitale") o "Sentenza Schrem2 della Corte 
di Giustizia Europea).


I conti economici dell'Italia sono disastrosi. L'adozione della logica 
del software e della conoscenza liberi rappresenta una soluzione per 
entrare in un nuovo business che è anche più equo.


Al Mercoledì di ieri  non sono entrato nel dibattito, a cui mi ero  
preparato, perchè temevo di essere fuori tema. Ora penso di avere 
sbagliato. Per questo mi permetto di disturbare i magnifici relatori di 
ieri.


Grazie

Raf Meo

Il 05/10/21 12:22, Nexa Media ha scritto:

Gentilissimi,




vi segnaliamo che il 144° Mercoledì di Nexa, /*"La spesa ICT della PA 
italiana: un'analisi bottom-up"*/,



con ospiti *Federico Morando* (Fellow Centro Nexa), *Federico 
Maffezzini* (Senior Advisor), e *Luca Gastaldi* (Politecnico di Milano),



si svolgerà *mercoledì 13 ottobre, dalle ore 18.00 alle ore 20.00*, in 
modalità telematica, utilizzando la piattaforma di videoconferenza 
BigBlueButton.




Sarà possibile partecipare al seminario connettendosi al seguente 
indirizzo: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent 





Nexa Center for Internet and Society Newsletter
Se non visualizzi correttamente questo messaggio clicca qui 




 NEXA

144° Mercoledì di Nexa


 Mercoledì 13 ottobre 2021, ore 18.00 - 20.00

Politecnico di Torino

https://nexa.polito.it/mercoledi-144 




 La spesa ICT della PA italiana: un’analisi bottom-up

Speaker


   Federico Morando (Fellow Centro Nexa), Federico Maffezzini
   (Senior Advisor) e Luca Gastaldi (Politecnico di Milano)

This event will be webcast live: 
https://nexa.polito.it/nexa-hangout-on-air 




L'INCONTRO SI SVOLGERÀ IN MODALITÀ TELEMATICA UTILIZZANDO IL SOFTWARE 
DI CONFERENCE CALL *BIGBLUEBUTTON*.


Per partecipare all'incontro: 
https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent 




Quando si parla di acquisti pubblici in Italia, non sempre il primo 
pensiero corre ai temi dell'innovazione. Eppure *il procurement è uno 
dei canali più importanti attraverso i quali le politiche pubbliche 
possono trasmettersi all’economia*. Questo fenomeno potrebbe essere 
rafforzato dai *40 e più miliardi di Euro che il PNRR destina alla 
missione “Digitalizzazione, innovazione*, competitività, cultura e 
turismo”, ma le risorse straordinarie messe in campo in risposta alla 
crisi Covid-19 non fanno che rafforzare un trend di più lungo periodo. 
Infatti, *dal 2013 al 2019 il valore del public procurement in 
rapporto al PIL italiano è quasi raddoppiato* (dal 5,2% al 9,5%), 
raggiungendo i *170 miliardi di Euro all’anno*, mentre la spesa 
pubblica nel suo complesso diminuiva in rapporto al PIL (dal 19,8% al 
18,7%).
In questo incontro cercheremo quindi di dare alcune prime risposte 
alla domanda: *quanto e come spende la PA italiana in ICT*? E lo 
faremo con un *approccio* che definiamo *bottom-up*. Infatti, la 
maggior parte delle analisi oggi disponibili (ne elenchiamo alcune tra 
le letture consigliate) prendono le mosse da stime che utilizzano dati 
più o meno aggregati e/o generalizzano a partire da campioni limitati, 
mentre *l’approccio che andremo ad illustrare parte dai dati relativi 
ai singoli contratti pubblici*, messi a disposizione come *dati 
aperti* da ogni PA ai sensi delle *norme sulla trasparenza 
amministrativa*, e raccolti ed organizzati tramite la piattaforma 
ContrattiPubblici.org . Da un lato, 
siamo consci che questo approccio presenti dei rischi, poiché singoli 
errori di pubblicazione dei dati potrebbero sommarsi influenzando i 
totali in modo significativo; dall’altro, dopo un accurato lavoro di 
data cleaning, *procedere in questa maniera ci permette di tentare 
analisi di segmentazione*, sia *rispetto al ruolo dei diversi 
fornitori*, sia *rispetto all’investimento relativo a specifiche linee 
di intervento*, che

Re: [nexa] 144° Mercoledì di Nexa | 13 Ottobre 2021 | Modalità Telematica

2021-10-22 Thread Angelo Raffaele Meo

carissimo Federico,

   ti ringrazio molto-

Domani studio la documentazione che mi hai rasmesso e poi ti ricontatto.

Con affetto

Raf

Il 22/10/21 19:30, Federico Morando ha scritto:

Carissimo Professor Meo,

chiedo scusa per il ritardo nel rispondere e grazie a lei per le belle
parole, la partecipazione e gli spunti!

Anche se all'incontro non ne abbiamo quasi parlato - ma soprattutto perché
non abbiamo ancora fatto il lavoro preparatorio per farlo - la questione
del software libero e la - distinta, ma collegata - questione relativa ai
flussi di denaro che restano in Italia o vanno verso l'estero mi sono ben
chiare.

Sulla questione della bilancia commerciale, ci manca un dato fondamentale
per dire coste interessanti, ovvero l'informazione sulla struttura
societaria delle aziende o almeno sulla presenza di una controllante estera.
Qui, dunque, bisognerebbe avere a disposizione dati in più per capire
meglio. Se però lei o altri che hanno le conoscenze per farlo ci fornissero
anche solo un elenco parziale di aziende che sono senz'altro filiali di
multinazionali estere e/o aziende estere da monitorare (per elenco, intendo
elenchi di P.IVA), potremmo facilmente fare il check.

Più in generale, invece, sul tema del software libero, siamo a disposizione
per dare accesso alla nostra piattaforma a chi volesse approfondire!
Ci sono anche strumenti per cercare all'interno dei documenti di gara e
simili, per cui potremmo ad esempio vedere come varia nel tempo la
percentuale di documenti che citano le keyword "software libero" o
"software open source" o simili.
(La risposta, breve e sbagliata, a questa domanda è che la percentuale di
contratti in cui si cita il tema è bassa e non in crescita costante, ma
almeno nel 2020 c'è stata questa gara
https://www.consip.it/bandi-di-gara/gare-e-avvisi/aq-public-cloud-iaas-e-paas
in cui si mettevano nel capitolato Database relazionali Open source per
220.000.000 €.)

(Qui l'esempio della query - appunto sempre mal fatta in 5 mimuti- che
mostra questo tipo di ricerca:
https://contrattipubblici.org/search?q=%22software%20libero%22%20OR%20%22open%20source%22&tipo_documento=contratto&cpvSearch=72&cpvInferiti=true&searchType=allegatiText&tipo_allegato=Determinazione%20dirigenziale%7CAltro%7CEsito%7CVerbale%7CBando%20di%20gara%7CDisciplinare%20di%20gara%7CCapitolato%7CRichiesta%20di%20offerta%7CModulo%20offerta%20economica%7CRettifica&mode=dashboard
Usa funzionalità avanzate di ricerca negli allegati, per cui se qualcuno
vuole sperimentare deve registrarsi una prova gratuita: se siete
interessati a fare ricerca su questi temi, scrivetemi privatamente e poi ve
la prolungo.)

Cordialmente,

Federico









On Thu, Oct 14, 2021 at 12:07 PM Angelo Raffaele Meo 
wrote:


carissimi,

  desidero ringraziare Luca Gastaldi, Federico
Maffezzini e Federico Morando per le loro splendide relazioni al 144-esimo
Mercoledì di Nexa e sopratutto per l'enorme lavoro di ricerca su cui si è
basata la loro relazione. Ringrazio anche Antonio Vetrò e Anita Botta per
l'organizzazione attenta della  manifestazione.

Da fanatico difensore del software libero mi permetto di richiedere, se
possibile,  un  supplemento di lavoro, lungo e difficile, per rispondere a
questa domanda:" Quanti soldi sono andati alle multinazionali straniere del
software proprietario? Fu una spesa legittima?". Ragionandp sui dati dei
tre relatori temo siano moltissimi. Ad esempio, la maggioranza delle scuole
italiane ha adottato, per attuare la DAD, software proprietario come
Google, Zoom, Microsoft in violazione clamorosa delle leggi italiane e
comunitarie (tipo Art. 68 della 82/05 ("Codice dell'Amministrazione
Digitale") o "Sentenza Schrem2 della Corte di Giustizia Europea).

I conti economici dell'Italia sono disastrosi. L'adozione della logica del
software e della conoscenza liberi rappresenta una soluzione per entrare in
un nuovo business che è anche più equo.

Al Mercoledì di ieri  non sono entrato nel dibattito, a cui mi ero
preparato, perchè temevo di essere fuori tema. Ora penso di avere
sbagliato. Per questo mi permetto di disturbare i magnifici relatori di
ieri.

Grazie

Raf Meo
Il 05/10/21 12:22, Nexa Media ha scritto:

Gentilissimi,




vi segnaliamo che il 144° Mercoledì di Nexa, /*"La spesa ICT della PA
italiana: un'analisi bottom-up"*/,


con ospiti *Federico Morando* (Fellow Centro Nexa), *Federico Maffezzini*
(Senior Advisor), e *Luca Gastaldi* (Politecnico di Milano),


si svolgerà *mercoledì 13 ottobre, dalle ore 18.00 alle ore 20.00*, in
modalità telematica, utilizzando la piattaforma di videoconferenza
BigBlueButton.



Sarà possibile partecipare al seminario connettendosi al seguente
indirizzo: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent
<https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent>
<https://di

Re: [nexa] Panel interessante (@GARR) su "Cloud Nazionale e Sovranità Digitale"

2021-11-15 Thread Angelo Raffaele Meo

caro Giacomo,

   come esponenti della parrocchia del software 
libero abbiamo presentato al governo una lettera firmata da decine di 
ricercatori e associazioni scientifiche per segnalare il pericolo che il 
PNRR diventi solo una opportunità di business per i soliti noti e 
ricordare l'importanza della ricerca nazionale nell'area 
dell'informatica e la grande opportunità per l'economia nazionale del 
modello mondiale del software libero.  Separatamente abbiamo cercato di 
contattare espenenti del governo per presentare proposte operative. Non 
abbiamo mai ottenuto alcuna risposta.


Dobbiamo prendere consapevolezza del fatto che questo gpverno, non certp 
per colpa di Draghi che personalmente ammiro ed amo, ma per la presenza 
di alcuni uomini di grande potere e poca cultura scientifica, è molto 
peggiore del governo precedente. Sono triste e demoralizzato. Le mie 
piccole speranze sono riposte in Giacomo e compagni. Proviamoci ancora.


Raf

Il 14/11/21 23:48, Giacomo Tesio ha scritto:

Grazie Damiano per la segnalazione
(e per aver prodotto un mp3 che ho potuto ascoltare mentre ero in auto)

On Sun, 14 Nov 2021 00:04:33 +0100 Damiano Verzulli wrote:


"Cloud Nazionale e Sovranità Digitale: quale strategia per il Paese?"

E' stato interessante... quanto avvilente.



   * alcune riflessioni di De Rosa circa le posizione ufficiali del
 Governo;

In sostanza, al Governo non interessa investire soldi nell'informatica
italiana ed europea (se non alla ricerca di unicorni AI) e non intende
ascoltare le più basilari obiezioni di buon senso.

Considera la "sovranità digitale" una partita persa che non vale la
pena di giocare, cita come eccellenza il GDPR quando si appresta a
violarlo etc...

La cosa triste è che De Rosa non è un Di Nicola qualsiasi [1].



   * alcune riflessioni di Vincenzo Di Nicola

Quello che "o usiamo Azure e AWS e costruiamo servizi eccellenti al
cittadino, o usiamo qualcos'altro e forniamo servizi mediocri MA
rispettosi della privacy"?
(cito a memoria... il concetto era questo, le parole no).

Quello che è dovuto andare negli USA per imparare ad usare ssh?
E poverino, deve aver fatto molta fatica, se disprezza così tanto
l'Università italiana che non gliel'ha insegnato (che pure l'ha formato
abbastanza da andare a sviluppare criptovalute negli stati uniti per
poi venire a dirigere la "trasformazione digitale" dell'INPS...[2])


Di Nicola arriva a dire che in Italia non ci sono facoltà che insegnino
informatica seriamente.

Pensando alle diverse Università ed ai Politecnici che all'inizio
della pandemia hanno buttato i dati dei propri studenti nelle mani
di Microsoft e Google, è difficile dargli torto.
Centinaia di Professori universitari di Informatica hanno dimostrato
tutta la propria incompetenza ed inadeguatezza, in quei giorni.
Uno spettacolo deprimente.

Però il Politecnico di Torino esiste e Torino è in Italia.

E d'altro canto, usare ssh (o Azure o AWS Lambda) non dovrebbe essere
oggetto di studio universitario (come giustamente osservava
Baldassarra), ma di scuola superiore!

Altrimenti poi i dirigenti INPS devono andare negli USA ad imparare! :-D


All'Università, mi aspetterei che imparassero a progettare protocolli
di comunicazione e ad implementarli in modo sicuro.
Non per "reinventare la ruota" (come direbbe De Rosa) ma per comprendere
come funziona un sistema complesso e riuscire a valutare le soluzioni
tecniche mainstream ed inventarne di nuove quando utili o necessarie.


Ma siamo ad anni luce da tutto questo.

E non sembra che il Governo che gestirà il Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza senta alcuna responsabilità di realizzarlo.

Miopia? Ignoranza? Mala fede?
Non lo so. Giuro che non lo capisco.


Giacomo

[1] https://teamdigitale.governo.it/en/people/paolo-de-rosa.html

[2] ok, in effetti, se fosse stato un mio allievo, io qualche domanda
 sulla qualità del mio insegnamento me la porrei...
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Re: [nexa] Azzolina testimonial di Google (Febbraio 2021)

2021-11-17 Thread Angelo Raffaele Meo

io disperato

Raf

Il 17/11/21 00:57, Giacomo Tesio ha scritto:

Sono allibito.

https://web.archive.org/web/2026234929/https://twitter.com/GoogleForEdu/status/1362427377666707456


Giacomo
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Re: [nexa] Azzolina testimonial di Google (Febbraio 2021)

2021-11-17 Thread Angelo Raffaele Meo
A proposito di Gualtieri e Google, sono certo che con 6 milioni di euro 
una decina di ricercatori italiani potrebbe, nell'arco di 6 mesi, 
progettare la rete dei semafori intelligenti che potrebbe essere 
collaudata su Roma e poi proposta al mercato internazionale.  Abbiamo il 
dovere di combattere la falsa convinzione di un nostro ministro secondo 
il quale la tecnologia italiana è arretrata rispetto a quella di altri 
paesi.


Raf

Il 17/11/21 11:19, Flavia Marzano ha scritto:

A proposito di Google…

https://www.key4biz.it/roma-capitale-gualtieri-corteggia-google-per-i-semafori-intelligenti/382107/

Inviato da Smartphone

Questo documento è digitale e vorrei che (digi)tale restasse



Il giorno 17 nov 2021, alle ore 11:17, Angelo Raffaele Meo 
 ha scritto:

io disperato

Raf

Il 17/11/21 00:57, Giacomo Tesio ha scritto:

Sono allibito.

https://web.archive.org/web/2026234929/https://twitter.com/GoogleForEdu/status/1362427377666707456


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[nexa] intervento di mercoledì

2021-12-17 Thread Angelo Raffaele Meo
Vi inoltro il testo del mio intervento all'incontro di Nexa di mercoled' 
e colgo 'occasione per chiedere agli amici di Nexa di inviare un breve 
riassunto dei loro interventi.


Ho molto apprezzato l'articolo di Giulio De Petra che Nexa ha suggerito 
come uno degli spunti di riflessione per questo nostro incontro. Mi pare 
che anche Juan Carlos abbia fatto implicitamente qualche riferimento a 
quell'articolo.


Il punto di partenza dell'articolo di De Petra è riassunto nella 
seguente frase:


"Internet apparve come la tecnologia abilitante per un altro mondo 
possibile. Lo sviluppo della trasformazione digitale ha prodotto 
l'esatto contrario."


Qui proporrei di integrare l'analisi politica di De Petra con due nuovi 
capitoli.


Il primo capitolo riguarda le implicazioni della nuova trasformazione 
digitale sull'economia del nostro Paese. Il nostro prodotto interno 
lordo è dell'ordine di 1700 miliardi di euro, nettamente inferiore a 
quello dei più importanti paesi europei. Quella cifra è inferiore alla 
capitalizzazione di Apple ed è dell'ordine di grandezza della 
capitalizzazione di Google o di Amazon. Il prodotto interno lordo pro 
capite dell'Italia è dell'ordine di 25.000 euro, mentre quello 
dell'Irlanda è pari a 60.000, più del doppio del nostro.


Questi dati sono probabilmente correlati con l'indice DESI relativo alla 
classifica dei livelli di digitalizzazione che colloca l'Italia in 
25-esima posizione su 28.


Il secondo capitolo riguarda l'informatica libera, argomento ormai 
ignorato nel nostro Paese ed anche nei dibattiti di Nexa. Io sono 
convinto che l'informatica libera rappresenti oggi uno dei più 
importanti strumenti per il progrresso tecnologico ed economico dei 
paesi più poveri ed anche di un paese come il nostro che temo sia in via 
di sottosviluppo. Tristemente constato che di informatica libera non 
parla più nessuno. Il governo e gli uomini importanti a cui noi della 
parrocchia del software libero abbiamo segnalato problemi o avanzato 
proposte non ci hanno mai risposto.


Incidentalmente ho apprezzato, per l'analisi di altre questioni, alcuni 
interventi nell'incontro di Nexa di mercoledì. Per non dimenticarli, mi 
permetto di rinnovare la richiesta che ho avanzato sulla chat 
dell'incontro, a Juan Carlos e a tutti gli intervenuti, di presentare su 
questo portale i riassunti dei loro interventi.


Con molto affetto Raf Meo


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Re: [nexa] PrivacyInternational: "Data Interception Environment"

2021-12-17 Thread Angelo Raffaele Meo
Non riesco a immaginare come faccia DIE a funzionare, per cui sospetto 
sia una bufala. Mi domando, ad esempio, come faccia a verificare che i 
miei dati personali, ora che la mia posta è stata affidata a Microsoft, 
non finiscano nel mercato americano dei dati personali.


Il 17/12/21 15:42, J.C. DE MARTIN ha scritto:


   Data Interception Environment

The Data Interception Environment (DIE) is a tool that you can use to 
analyse how your data is being used by app developers and third 
parties. It allows you to see how apps are sending your data from your 
device back to the company or to third parties.



We’ve used the DIE to research everything from low cost phones, to 
menstruation apps, and now we’re making it available so that you can 
do your own research on how your devices use your data.


You can download the DIE on our GitHub 
 
where you can also find documentation for how to use it. Below you can 
also find a video how to, which goes through how to set up the DIE and 
how to get started analysing apps, and a written how to.


PI has made this tool available to assist individuals, researchers and 
organisations in developing a technical understanding of how their own 
data is being captured, processed and transferred by applications to 
3rd parties. It should *only* be used to analyse data on a device, 
virtual copy of a device, or an app, which the user owns or is legally 
authorised to use.


PI is a charity registered in England and Wales. We have developed our 
Data Interception Environment tool in accordance with the laws, 
regulations and standards that apply to us in England and Wales. Any 
individual, researcher or organisation who makes use of of PI’s Data 
Interception Environemnt is responsible for ensuring that they are 
acting lawfully and in accordance with the laws, regulations and 
standards which apply to them in the jurisdiction they are operating 
in or to which they are subject.



https://privacyinternational.org/learn/data-interception-environment


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[nexa] interventi di mercoledì

2021-12-17 Thread Angelo Raffaele Meo

carissimi,

 Vetrò mi ha ricordato che l'incontro di mercoledì era 
"a porte chiure".  Per questo mi ha mandato, in forma privata e segreta, 
il suo bellissimo intervento.


Pertanto agli amici di Nexa continuo a chiedere il sunto dei loro 
interventi. Se li riceverò sulla mia posta e npn sul server di Nexa, 
giuro che conserverò il segreto.


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[nexa] Fwd: Dilettanti allo sbaraglio!

2022-01-10 Thread Angelo Raffaele Meo

Trovo giuste alcune affermazioni, ma la conclusione

In un paese dove quasi il 90% degli over 12 è vaccinato, se il vaccino 
serve a proteggere solo per qualche mese, non ha senso renderlo 
obbligatorio per poter lavorare e lasciare a casa la gente senza 
stipendio! CUB Polito


sinceramente mi spaventa.

Cosa ne pensate?

Raf




 Messaggio Inoltrato 
Oggetto:Dilettanti allo sbaraglio!
Rispedito-Data: Mon, 10 Jan 2022 10:41:41 +0100
Rispedito-Da:   d000...@polito.it
Data:   Mon, 10 Jan 2022 10:41:02 +0100
Mittente:   cub-...@polito.it



Dilettanti allo sbaraglio Non siamo virologi né scienziati, tantomeno di 
quelli che cantano le canzoncine per far vaccinare i bambini, e per 
questo non ci avventuriamo in analisi “scientifiche”. Non abbiamo 
certezze e neppure soluzioni da proporre.Siamo persone che cercano di 
pensare. E come dice un vecchio adagio, chi pensa non crede e chi crede 
spesso non pensa. Siamo anche consapevoli di trovarci di fronte a una 
pandemia associata a una infodemia, cioè alla circolazione di una 
quantità eccessiva di informazioni, per cui ogni voce finisce nel caos 
generale. Non di meno ci sentiamo di dire qualcosa. Almeno su un punto, 
quello che più ci allarma: molte e molti nostri colleghi rischiano di 
essere sospesi senza stipendio. Dopo mesi passati a tamponarsi ogni due 
giorni per il green pass, tra poco, se non si vaccineranno, non potranno 
più lavorare. Fino a quando… non si sa.Siamo sicuri che sospendere i 
lavoratori non vaccinati sia la strada giusta per affrontare questa fase 
della pandemia?Una soluzione adottata solo in Italia. Unico paese, 
nemmeno nella supermilitarizzata Israele. Senza dimenticare che abbiamo 
una % di vaccinati più alta di Francia, Germania, GB, Austria, Israele… 
Chiunque di noi ha parenti/amici/conoscenti che nonostante siano 
vaccinati si sono ammalati di COVID-19 in queste settimane. In genere 
senza necessità di ospedalizzazione, ma comunque, come ammesso dal prof. 
Galli “È stata una bella batosta”, nonostante avesse già ricevuto la 
dose booster. Quindi questi vaccini, utili a evitare la malattia grave, 
non riescono a bloccare efficacemente il contagio. Per mesi invece ci è 
stato raccontato che con i vaccini si sarebbe tornati alla normalità, 
che chi era vaccinato sarebbe stato libero dalle restrizioni (25/11/2021 
Draghi: "Per i vaccinati sarà un Natale normale").Così non è 
stato, non per colpa di chi non si vaccina, ma perché si è puntato 
esclusivamente sui vaccini, riducendo drasticamente il lavoro da remoto, 
non facendo nulla per migliorare i trasporti, le classi pollaio, il 
tracciamento (quando i casi erano poche migliaia); non si è implementata 
un’efficace politica sui tamponi – soprattutto nelle scuole – mascherine 
FP2, la medicina territoriale, per non parlare dell’inquinamento…Se il 
PIL deve crescere e l'economia continuare a girare sui binari di 
sempre (magari tornando pure al nucleare… “verde"?!) alla fin fine 
non si possono che adottare pannicelli caldi. Oggi chi paga questi 
errori siamo tutti noi, tri-vaccinati ancora alle prese con malattia e 
restrizioni e i lavoratori e le lavoratrici che per mille ragioni non 
vogliono vaccinarsi. In un paese dove quasi il 90% degli over 12 è 
vaccinato, se il vaccino serve a proteggere solo per qualche mese, non 
ha senso renderlo obbligatorio per poter lavorare e lasciare a casa la 
gente senza stipendio! CUB Polito
<<< text/html; charset=UTF-8; name="Parte allegato al messaggio": Unrecognized >>>
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Re: [nexa] Fwd: Dilettanti allo sbaraglio!

2022-01-11 Thread Angelo Raffaele Meo
Non so se si possa porre il seguente quesito a Nexa. Se non si potesse 
cercherò un'altra fonte.


Quanto vale la probabilità di morte per un ammalato di Covid vaccinato e 
per un non vaccinato, in funzione dell'età? Ovviamente, solo il 
Ministero ha i dati nazionali, ma mi accontenterei dei dati relativi, ad 
esempio, a un ospedale o a un ambiente definito-


Raf Meo

Il 10/01/22 15:00, J.C. DE MARTIN ha scritto:

Qualsiasi aspetto relativo al digitale è pertinente.

jc


On 10/01/22 14:31, vincenzo.giorgino wrote:
Non avendo informazione certa sui temi coerenti con la lista, chiedo 
gentilmente se è escluso il trattamento dei dati personali o solo di 
quelli sanitari e/o Covid oppure del tema Covid.


Grazie.

Inviato dal mio Galaxy


 Messaggio originale 
Da: "J.C. DE MARTIN" 
Data: 10/01/22 14:18 (GMT+01:00)
A: nexa@server-nexa.polito.it
Oggetto: Re: [nexa] Fwd: Dilettanti allo sbaraglio!

Gentilissimi,

il tema è molto importante, ma temo non rientri tra gli argomenti
trattati in questa lista.

juan carlos




On 10/01/22 13:42, vincenzo.giorgino wrote:
Sono d'accordo. Negli Usa gli esperti già a favore della terza dose, 
discutono di come fronteggiare il futuro senza una quarta 
somministrazione.
Si devono ad es.  proteggere bambini e alunni 0-11 nn vaccinati con 
varie misure, tamponi a inizio e fine settimana, ventilazione 
meccanica in aula... Prima delle vacanze ho postato un breve 
articolo sui tamponi come bene comune con informazioni nn note da 
noi, come i tamponi molecolari a casa... http://www.prendersicura.org/


Strano poi che si sappia cosa avviene in India e in Sudafrica ma nn 
nella nostra città o quartiere. Ciò alimenta la diffidenza. Negli 
Usa chiunque accede ai dati Covid al livello disaggregato dei CAP.  
Sono due anni che si chiedono questi dati
In silos pubblico su dati d'interesse collettivo nn è meglio di uno 
privato: il carattere inaccessibile lo rende preda di estrazione di 
valore conoscitivo, politico ed economico da parte di pochi. Lo 
fanno per il nostro bene?


Il Lun 10 Gen 2022, 11:26 Angelo Raffaele Meo  
ha scritto:


    Trovo giuste alcune affermazioni, ma la conclusione

    In un paese dove quasi il 90% degli over 12 è vaccinato, se il
    vaccino serve a proteggere solo per qualche mese, non ha senso
    renderlo obbligatorio per poter lavorare e lasciare a casa la
    gente senza stipendio! CUB Polito

    sinceramente mi spaventa.

    Cosa ne pensate?

    Raf




     Messaggio Inoltrato 
    Oggetto: Dilettanti allo sbaraglio!
    Rispedito-Data: Mon, 10 Jan 2022 10:41:41 +0100
    Rispedito-Da: d000...@polito.it
    Data: Mon, 10 Jan 2022 10:41:02 +0100
    Mittente: cub-...@polito.it



    Dilettanti allo sbaraglio Non siamo virologi né scienziati,
    tantomeno di quelli che cantano le canzoncine per far vaccinare i
    bambini, e per questo non ci avventuriamo in analisi
    “scientifiche”. Non abbiamo certezze e neppure soluzioni da
    proporre.Siamo persone che cercano di pensare. E come dice un
    vecchio adagio, chi pensa non crede e chi crede spesso non pensa.
    Siamo anche consapevoli di trovarci di fronte a una pandemia
    associata a una infodemia, cioè alla circolazione di una quantità
    eccessiva di informazioni, per cui ogni voce finisce nel caos
    generale. Non di meno ci sentiamo di dire qualcosa. Almeno su un
    punto, quello che più ci allarma: molte e molti nostri colleghi
    rischiano di essere sospesi senza stipendio. Dopo mesi passati a
    tamponarsi ogni due giorni per il green pass, tra poco, se non si
    vaccineranno, non potranno più lavorare. Fino a quando… non si
    sa.Siamo sicuri che sospendere i lavoratori non vaccinati sia la
    strada giusta per affrontare questa fase della pandemia?Una
    soluzione adottata solo in Italia. Unico paese, nemmeno nella
    supermilitarizzata Israele. Senza dimenticare che abbiamo una %
    di vaccinati più alta di Francia, Germania, GB, Austria, Israele…
    Chiunque di noi ha parenti/amici/conoscenti che nonostante siano
    vaccinati si sono ammalati di COVID-19 in queste settimane. In
    genere senza necessità di ospedalizzazione, ma comunque, come
    ammesso dal prof. Galli “È stata una bella batosta”, nonostante
    avesse già ricevuto la dose booster. Quindi questi vaccini, utili
    a evitare la malattia grave, non riescono a bloccare
    efficacemente il contagio. Per mesi invece ci è stato raccontato
    che con i vaccini si sarebbe tornati alla normalità, che chi era
    vaccinato sarebbe stato libero dalle restrizioni (25/11/2021
    Draghi: "Per i vaccinati sarà un Natale normale").Così
    non è stato, non per colpa di chi non si vaccina, ma perché si è
    puntato esclusivamente sui vaccini, riducendo drasticamente il
    lavoro da remoto, non facendo nulla per migliorare i trasporti,
    le classi pollaio, il tracciamento (quando i casi erano poche
    migl

Re: [nexa] GDPR enforcer rules that IAB Europe's consent popups are unlawful

2022-02-08 Thread Angelo Raffaele Meo

caro Giacomo e cari tutti,

   commento soltanto la tua 
ultima linea:


Intanto migliaia di scuole italiane continuano ad usare Google Classroom.

Io ho comprreso che l'uso di Google Classroom è vietato dalle norme 
nazionali e comunitarie. Quindi mi domando e domando a tutti voi:


Perchè la Corte dei Conti e il Garante della Protezione dei Dati 
Personali non puniscono i dirigenti scolastici che fanno quella scelta 
e  altre della stessa famiglia?


Raf

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Re: [nexa] Rettifica Link dell'incontro | 95° Nexa Lunch Seminar | 23 Febbraio 2022

2022-02-23 Thread Angelo Raffaele Meo

vedo che anche Nexa ha scelto Microsoft Teams. Congratulazioni

Il 23/02/22 12:57, Nexa Media ha scritto:

Gentilissimi,

per problemi tecnici,
abbiamo modificato il link per partecipare all'incontro
che sarà il seguente: 
https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_YWEyZmUzYjktZjExYS00ZDcwLTlmOTEtMDQ2ZjQwNzM4MTlj%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%222a05ac92-2049-4a26-9b34-897763efc8e2%22%2c%22Oid%22%3a%223964c491-0c9e-4d27-b09e-96525d131974%22%7d 



Grazie molte,
Anita Botta


 Messaggio Inoltrato 
Oggetto: Memento | 95° Nexa Lunch Seminar | 23 Febbraio 2022
Data: Mon, 21 Feb 2022 10:07:09 +0100
Mittente: Nexa Media 
A: nexa 



Gentilissimi,


Vi ricordiamo che *mercoledì 23 febbraio, dalle ore 13.00 alle ore 
14.00*,

si svolgerà online il 95° Nexa Lunch Seminar, con un incontro dal titolo:
/*"L'istituto del Whistleblowing negli scenari europei e nazionali: la 
tutela di chi segnala illeciti nelle amministrazioni e nelle imprese"*/.


Ospiti: l'Avv. *Mauro Alovisio* (Fellow Centro Nexa), l'Avv. *Alessio 
Ubaldi *(Fondatore Studio UB LEGAL) e l'Ing. *Giovanni Pellerano* 
(GlobaLeaks Project Lead).


Sarà possibile partecipare al seminario connettendosi al seguente 
indirizzo: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent


Maggiori informazioni sull'incontro sono disponibili alla pagina: 
https://nexa.polito.it/lunch-95



Cordiali saluti,


--

Anita Botta
Communication Manager

Nexa Center for Internet & Society
Politecnico di Torino – DAUIN
Corso Duca degli Abruzzi, 24 - 10129 Torino

web: https://nexa.polito.it/
mail: anita.bo...@polito.it
tel: 011 090 7219

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[nexa] spam e censura

2022-03-04 Thread Angelo Raffaele Meo
ieri ho atteso a lungo, senza successo, un mail che conteneva un 
allegato importante relativo a un progetto di ricerca 
Politecnico-Università relativo alla diffusione della cultura 
scientifica. In serata, avendo il mio interlocutore giurato di avermi 
mandato quel mail, ho scoperto che quel mail era finito in spam.


Ho dato un'occhiata alla lista dei messaggi "spammati" e ho scoperto che 
molte decine di messaggi di Nexa erano finiti im quella lista. Da 
fanatico difensore del software libero e della conoscenza libera ho 
avuto l'impressione che l'unica ragione per quella retrocessione dei 
messaggi fosse una censura pro-GAFAM. Per questo mi domando:


1  Quali sono le regole dello spam?

2. Chi decide quelle regole?

Raf Meo

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[nexa] spam

2022-03-08 Thread Angelo Raffaele Meo

caro J.C.,

  ti chiedo scusa per averti innervosito ieri con la mia 
telefonata, ma mi permetto di tornare sull'argomento che mi pare 
importante e che ho proposto a Nexa un paio di giorni fa.


Nella sola giornata del 4 marzo (quella in cui ho perduto un messaggio 
molto importante per me), 15 messaggi di Nexa sono finiti in spam. 
Possiamo chiedere al gestore della posta del Polli di rispermiare tutti 
i messaggi di Nexa? Non so se ciò sia tecnicamente possibile, ma, se non 
fosse possibile, tutti i colleghi del Poli dovranno provvedere 
singolarmente e quindi devono essere avvisati.


Raf

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Re: [nexa] spam

2022-03-08 Thread Angelo Raffaele Meo


Il 08/03/22 14:00, Giovanni Garifo ha scritto:

Caro Prof. Meo,

purtroppo può capitare che alcune mail finiscano in quarantena a causa 
delle politiche molto severe del filtro anti-spam utilizzato da 
Outlook, su cui ormai l’infrastruttura mail del Politecnico si poggia.


Collaborerò con l'area IT per cercare di risolvere il problema.

Nel frattempo, sarà mia cura contattarla in privato il prima possibile 
per aggiornare il suo filtro anti-spam in modo tale da non mettere in 
quarantena le mail della lista.



A presto,


___
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Re: [nexa] spam

2022-03-08 Thread Angelo Raffaele Meo


Il 08/03/22 14:00, Giovanni Garifo ha scritto:

Caro Prof. Meo,

purtroppo può capitare che alcune mail finiscano in quarantena a causa 
delle politiche molto severe del filtro anti-spam utilizzato da 
Outlook, su cui ormai l’infrastruttura mail del Politecnico si poggia.


Collaborerò con l'area IT per cercare di risolvere il problema.

Nel frattempo, sarà mia cura contattarla in privato il prima possibile 
per aggiornare il suo filtro anti-spam in modo tale da non mettere in 
quarantena le mail della lista.



A presto,


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Re: [nexa] spam

2022-03-08 Thread Angelo Raffaele Meo


Il 08/03/22 14:00, Giovanni Garifo ha scritto:

Caro Prof. Meo,

purtroppo può capitare che alcune mail finiscano in quarantena a causa 
delle politiche molto severe del filtro anti-spam utilizzato da 
Outlook, su cui ormai l’infrastruttura mail del Politecnico si poggia.


Collaborerò con l'area IT per cercare di risolvere il problema.

Nel frattempo, sarà mia cura contattarla in privato il prima possibile 
per aggiornare il suo filtro anti-spam in modo tale da non mettere in 
quarantena le mail della lista.



A presto,


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Re: [nexa] spam

2022-03-08 Thread Angelo Raffaele Meo

Caro Giovanni,

    ti ringrazio molto per la disponibilità 
che mi hai mostrato già in altre circostanze.


Per quanto riguarda me, la questione non è importante perchè ho preso 
l'abitudine di consultare la lista dei messaggi in spam ogni volta che 
apro la posta.


Pensando agli interessi collettivi, mi associerei alla richiesta di Juan 
Carlos di non mettere mai in spam i messaggi di Nexa e chiederei meno 
severità al sistema anti-spam, in quanto ora molti articoli scientifici 
sono respinti per ragioni misteriose.


Mi permetterò di disturbarti per i problemi che incontrerò e..

.. grazie ancora!

Raf


Il 08/03/22 14:00, Giovanni Garifo ha scritto:

Caro Prof. Meo,

purtroppo può capitare che alcune mail finiscano in quarantena a causa 
delle politiche molto severe del filtro anti-spam utilizzato da 
Outlook, su cui ormai l’infrastruttura mail del Politecnico si poggia.


Collaborerò con l'area IT per cercare di risolvere il problema.

Nel frattempo, sarà mia cura contattarla in privato il prima possibile 
per aggiornare il suo filtro anti-spam in modo tale da non mettere in 
quarantena le mail della lista.



A presto,


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Re: [nexa] Sulle spalle dei mercanti? Teledidattica e civiltà tecnologica

2022-04-12 Thread Angelo Raffaele Meo

grazie molte a Giacomo e, ovviamente, a Maria Chiara.

Raf

Il 11/04/22 12:03, Giacomo Tesio ha scritto:

Salve Nexa,

vi segnalo questo saggio libero (anche detto "open access", in CC BY-SA)
di Maria Chiara Pievatolo

https://doi.org/10.5281/zenodo.6439508

Riporto l'abstract:
```
Secondo Giorgio Agamben la teledidattica va rigettata in toto, in
quanto barbarie tecnologica che aliena le comunità di conoscenza
sottoponendo la discussione a una mediazione obbligata ed eterodiretta.
Una mediazione analoga era tuttavia già in atto per la ricerca, e con
l'acquiescenza di buona parte degli studiosi: la sua valutazione è
amministrativamente sottratta alle comunità scientifiche e affidata a
oligopoli editoriali commerciali il cui prodotto principale è sempre
più l'analisi di dati ormai non soltanto citazionali. Inoltre, monopoli
tecno-feudali non specifici del microcosmo accademico quali Microsoft e
Google, alle cui piattaforme teledidattiche università e scuole
italiane sono state indotte a rivolgersi durante la pandemia,
influenzano da tempo gli atenei: direttamente con finanziamenti
selettivi a studiosi e istituzioni non troppo critici sui loro affari;
indirettamente, tramite la fornitura di sistemi telematici di
insegnamento, di collaborazione, di condivisione, di valutazione e di
amministrazione che impongono ambienti di scelta da cui estraggono dati
e con cui forgiano comportamenti da smerciare a chi può pagare per
comprarseli.

Rigettare la teledidattica come tale, in questo contesto,  impedisce di
criticare specificamente la scelta di piattaforme proprietarie come
quelle di Microsoft o Google, e soprattutto di interrogarsi sulla
possibilità di una terza via, fra rifiuto apocalittico e compiacimento
integrato,  per esseri umani ``non deliberati dalla macchina ma liberi
in rapporto ad essa'' (Eco, 1964) - una via che aiuti a trarre
vantaggio dalla nuova interattività, ``scrivere in cielo alla velocità
del pensiero'' (Harnad, 2003), resa possibile dalla telematica.

In italia creare una piattaforma teledidattica nazionale basata su
software libero e su un cloud federale, in grado di condividere e di
ottimizzare l'uso delle risorse di calcolo locali, sarebbe tecnicamente
ed economicamente praticabile, come ha mostrato l'esperienza del
Politecnico di Torino e quella del GARR, ente pubblico a cui sono
federate le università stesse. Una simile piattaforma, indipendente da
multinazionali statunitensi come Microsoft o Google, sarebbe anche
rispettosa della normativa europea sulla privacy.

Come mostra una recente conferenza pisana in cui le posizioni si sono
confrontate, le università che hanno scelto Microsoft o Google lo hanno
fatto con spirito aziendale, nella convinzione che l'informatica sia
una computer science neutrale rispetto ai contenuti che veicola e che
l'insegnamento possa essere dato in outsourcing a monopoli proprietari
senza alterarlo nella sostanza. Per chi invece patrocina la terza via,
l'informatica cristallizza e automatizza conoscenza umana passata così
che un'università la quale rinunci all'autonomia sulle forma del
proprio insegnamento per abbandonarlo a monopoli esterni, rinuncia non
a qualcosa di accessorio, ma a una sua vocazione specifica, importante
almeno quanto la ricerca. Ma anche da una prospettiva strettamente
mercantile, se la ``merce'' tipica dell'università è una formazione
culturale indipendente, rinunciare a offrirla per farsi fungibile ente
di addestramento e di sottomissione ai monopoli del capitalismo della
sorveglianza è una scelta autolesionistica - a meno che non si
preferisca stare col potere invece di esercitare un potere la cui
caratteristica sarebbe, kantianamente, quella di aver bisogno della
pubblicità per non venir meno al suo scopo.
```


Giacomo
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[nexa] congratulazioni!!!!!!!!!!!!!!!

2022-05-06 Thread Angelo Raffaele Meo

carissimo Marco,

   ti ringrazio per la bellissima conferenza di 
ieri. Benchè io sia negato per le questioni giuridiche ho compreso molte 
cose, non tutte, ahimè.


Comunque, il mio intervento di ieri era finalizzato a chiderti una cosa 
diversa da quella che ti ho chiesta. Ma, essendo io prolisso, ho perso 
tempo sulla questione del brevetto e mi sono reso conto che non potevo 
più sottrarre tempo al dibattito (interessante anche lui).


Allora pongo ora a te e ai Nexiani, e al mio coparrocchiano Ciurcina, la 
domanda che volevo porre ieri.


Quasi tutte le scuole usano per la didattica a distanza Google o Zoom o 
Microsoft. A me è parso di capire che le leggi vietino l'uso di questi 
prodotti (esempi: l'art.68 del CAD, le norme comunitarie per la 
sicurezza, le norme nazionali per la protezioone dei dati personali). Ma 
mi ha spiegato l'altro Marco giuridico che non è reato. Non mi aspetto 
da Renato Brunetta &C. alcuna iniziativa a favore del software libero, 
ma non è proprio possibile produrre norme diverse per evitare la 
colonizzazzione della nostra scuola?


Conto su te.

Grazie

Raf

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[nexa] riunione delle ore 18

2022-05-18 Thread Angelo Raffaele Meo

carissimi,

  scusaremi.

Come posso collegarmi?

Raf Meo

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[nexa] scomparsa Sophia Danesino

2022-05-21 Thread Angelo Raffaele Meo
per gli amici di Nexa che non appartengono al Politecnico trasmetto un 
breve ricordo di questa leggendaria figura:


SOPHIA DANESINO

Il 6 maggio è scomparsa Sophia Danesino, notissima insegnante di 
informatica in alcune scuole secondarie di Torino.


Ai suoi funerali ha partecipato una folla di circa 500 persone, composta 
prevalentemente da insegnanti, ricercatori e studenti. Nei commoventi 
discorsi commemorativi sono state ricordate le sue eccezionali qualità 
umane : bontà, generosità, empatia, amore per la collaborazione.


Era anche dotata di eccezionale intelligenza, che si manifestava non 
soltanto nell’insegnamento, la sua passione principale, ma anche nella 
ricerca scientifico-tecnologica alla quale si affidava per la creazione 
di materiali e strumenti didattici innovativi.


Nei primi anni 2000 Sophia collaborò alla fondazione del cosiddetto 
“Gruppo Didattico”, composto da insegnanti e ricercatori, che operava 
presso il nostro DAUIN. Fu una dei ricercatori più attivi - forse la più 
attiva in assoluto -, di questo gruppo che per oltre 10 anni collaborò 
con la “Scuola in Ospedale” sviluppando unità didattiche specifiche per 
i bambini e i ragazzi ammalati e realizzando strumenti tecnologici come 
la videoconferenza remota, obiettivo molto utile non soltanto dal punto 
di vista didattico ma anche psicologico.


Ad esempio, furono opera sua molti contributi al portale della scuola in 
ospedale e il registro elettronico che per molti anni fu adottato da 
quasi tutte le regioni italiane.


Alcuni mesi or sono, pur essendo già gravemente ammalata, accettò 
l’incarico di collaborare al progetto “Next-land” del Museo del 
Risparmio e del Politecnico di Torino, finalizzato ad obiettivi 
didattici nell’area STEM (Scienza, Tecnologia, Elettronica, Matematica). 
Così ideò e realizzò alcuni divertenti videogiochi didattici, che 
possono essere ricordati come un simbolo delle sue eccezionali doti di 
intelligenza e generosità.






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Re: [nexa] Questions & Answers: EU-U.S. Data Privacy Framework

2022-10-07 Thread Angelo Raffaele Meo

cari amici,

  leggete con attenzione il documento che ci ha inviatp 
J.C.


Gli USA portano a casa migliaia di miliardi attraverso i favolosi 
fatturati dei GAFAM. Quel che gli USA offrono è uno specchietto per le 
allodole. L'EU deve insistere sulle sue regole asssolute anche se poi i 
cittadini europei. e sopratutto gli italiani, ignorano quelle regole.


Raf

Il 07/10/22 16:31, J.C. DE MARTIN ha scritto:

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/qanda_22_6045


(Sent from my wireless device; please excuse brevity and typos (if any))
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Re: [nexa] [ Ricerca e sviluppo dell'UE in tecnologie dell'informazione – ERA: I tecno-baroni vogliono rovesciare la democrazia, riformiamo i social

2025-02-13 Thread Angelo Raffaele Meo
carissimi,
   diagnosi perfetta
Vi allego un mio documento che mi piacerebbe proporre ai colleghi italiani al 
fine di proporre al MIUR un nuovo progetto nazionaledi ricerca basato su un 
modello diverso dai PNRR ecc.
Raf

From: nexa  on behalf of de petra giulio 

Sent: Thursday, February 13, 2025 8:49 AM
Cc: nexa@server-nexa.polito.it 
Subject: Re: [nexa] [ Ricerca e sviluppo dell'UE in tecnologie 
dell'informazione – ERA: I tecno-baroni vogliono rovesciare la democrazia, 
riformiamo i social

Sintesi perfetta caro Beppe.
Ti sei dimenticato solo di citare tra gli attori le innumerevoli società nate e 
sopravvissute per far funzionare meccanismi che hai descritto e finanziate 
unicamente con i fondi della ricerca. .

Il giorno mer 12 feb 2025 alle 02:41 Giuseppe Attardi 
mailto:atta...@di.unipi.it>> ha scritto:
C’è stato un clamoroso risultato che non troverai scritto da nessuna parte.

I progetti europei, da ESPRIT in poi, avevano l’obiettivo di rendere più 
competitiva l’industria europea. Ricordate infatti che erano mirati alle 
aziende: un requisito di ammissione era che il consorzio comprendesse due 
aziende di due stati diversi.

Il risultato ottenuto in quei decenni è stata la completa distruzione di tutte 
le principali aziende informatiche europee.

È un classico della politica economica-industriale europea. Siccome per una 
malintesa adesione acritica alle regole di mercato liberista sono vietati gli 
aiuti di stato, anziché aiutare le aziende direttamente a migliorare le loro 
capacità produttive, si ricorre al sotterfugio di finanziarle indirettamente 
con fondi cosiddetti di ricerca.
Per questo stesso motivo, i piani di ricerca vengono redatti da esperti delle 
stesse aziende private da sostenere.
Solo che queste hanno bisogno di soldi per coprire spese e perdite, quindi 
fanno ricerca solo per finta e si pagano dipendenti che fanno tutt’altro. Ma 
tant’è: una volta ottenuti i finanziamenti, a nessuno interessa dei risultati. 
Basta produrre rapporti contabili per dimostrare che si sono spesi davvero i 
soldi e qualche relazione finale per intortare i revisori, che sono esperti di 
altre aziende e che quindi stanno al gioco.
Tutti partecipano al gioco e gli sta bene così: le aziende incassano qualche 
spicciolo, i funzionari della commissiine hanno una corte che li adula e 
vezzeggia in cambio del boccone di pane, i politici possono vantarsi di 
finanziare la ricerca, i ricercatori si accontentano dei brandelli che 
scivolano tra le dita e arrivano a loro.

Gli USA invece, patria del neoliberismo, non si fanno remore ad aiutare le 
proprie aziende. Tesla e Starlink non sarebbero sopravvissute senza aiuti o 
cospicue commesse del governo.

—

> On 12 Feb 2025, at 00:04, 
> nexa-requ...@server-nexa.polito.it 
> wrote:
>
>  From: Enrico Nardelli
>  To: nexa@server-nexa.polito.it
>  Sent: Tuesday, February 11, 2025 4:12 PM
>  Subject: [nexa] Ricerca e sviluppo dell'UE in tecnologie dell'informazione – 
> ERA: I tecno-baroni vogliono rovesciare la democrazia, riformiamo i social
>
>
>  Scusatemi, è tanto tempo che ho questa domanda in testa.
>
>  Qualcuno è a conoscenza di qualche pubblicazione che presenti sinteticamente 
> spese effettuate e risultati ottenuti in quarant'anni di programmi di ricerca 
> e sviluppo dell'Unione Europea in tema di tecnologie dell'informazione? So 
> che ci sono le relazioni di monitoraggio finali dei vari programmi quadro che 
> sono stati svolti (il primo programma ESPRIT è partito nel 1983, poi 
> sostituito dai programmi IST nel 1999), ma ero interessato a qualcosa di più 
> sintetico.


decalogoC.docx
Description: decalogoC.docx


[nexa] risposta a Trump per i dazi sul vino

2025-07-19 Thread Angelo Raffaele Meo
dazi europei sui prodotti informatici americani (Microsoft, Google, Apple, ecc. 
ecc.), associata al rispetto del Codice dell'Amministrazione Digitale che è  
norma li legge italiana assolutamente ignorata nel nostro Paese.
Raf Meo