Mi permetto di aggiungere che da oltre 20 anni nelle PA italiana non si può 
adottare un prodotto sw proprietario se esiste un prodotto di sw libero che 
attua le stesse funzionalità (vedi il codice dell'amministrazione digitale). Ma 
quella norma è sistematicamente ignorata. Il nostro Paese spende per licenze sw 
una cifra che è dell'ordine di grandezza del reddito di cittadinanza, ma le 
spese verso USA per le licenze sono una perdita netta della ricchezza del Paese 
mentre il reddito di cittadinanza diventava un increnento del mercato  
nazionale perchè quei soldi restavano quasi tutti in Italia.
Sto enunciando un teorema sbagliato? Girerò questo mail agli amici di Nexa e 
Assoli per sentire il parere di altri (ad esempio, aspetto il grande giurista 
Marco Ciurcina).
Raf Meo

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From: Stefano Quintarelli <stef...@quintarelli.it>
Sent: Friday, July 26, 2024 7:07 PM
To: Mauro Alovisio <mauro.alovi...@gmail.com>; nexa <nexa@server-nexa.polito.it>
Cc: Angelo Raffaele Meo <angelo....@polito.it>; guido.boella 
<guido.boe...@unito.it>
Subject: Re: [nexa] Soldi pubblici, codice pubblico: la Svizzera obbliga l’open 
source nella pubblica amministrazione | DDay.it

in Italia tutto il software sviluppato per conto della Pubblica Amministrazione 
deve
essere reso disponibile con licenza open.
le amministrazioni sono abbastanza renitenti, ma se si va al difensore civico 
digitale (o
al tar) si vince regolarmente...

On 26/07/24 12:53, Mauro Alovisio wrote:
> Gent.mi
> Segnalo
> https://www.dday.it/redazione/50029/soldi-pubblici-codice-pubblico-la-svizzera-obbliga-lopen-source-nella-pubblica-amministrazione-
>  
> <https://www.dday.it/redazione/50029/soldi-pubblici-codice-pubblico-la-svizzera-obbliga-lopen-source-nella-pubblica-amministrazione->
>
> Un caro saluto
> Mauro

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