Papa Francesco ha anticipato il tema della prossima "Giornata Mondiale 
della Pace", la 57-esima, che sarà celebrata il prossimo 1° gennaio. Il tema 
sarà: "Intelligenze Artificiali e Pace".
      La notizia è stata comunicata dalla Sala Stampa Vaticana che ha diffuso 
"un comunicato del Dicastero per lo sviluppo umano integrale". Al centro 
dell'annuncio che il Papa intende trasmettere vi sarà "il timore di un utilizzo 
distorto delle intelligenze artificiali, che porti ad aumentare le 
disuguaglianze e quindi a generare conflitti".
      Giustamente, a mio giudizio, il Papa parla di "intelligenze artificiali" 
al plurale e non soltanto dell'insieme delle discipline scientifiche e delle 
applicazioni industriali a cui si pensa quando si parla di "intelligenza 
artificiale" al singolare. Quindi il tema di quella giornata mondiale potrebbe 
essere l'analisi dei meccanismi attraverso i quali le tecnologie informatiche 
diventano strumenti di sfruttamento dei paesi più deboli e dei cittadini più 
poveri.
      Per questa ragione noi della parrocchia del software libero puntiamo sul 
Papa e consideriamo molto bella la notizia che arriva dal Vaticano. Ma la gioia 
 per quella notizia è offuscata da una cattiva notizia che arriva dalla 
Comunità Europea.
      Le due sentenze Schrems 1 e Schrems 2 della Corte di Giustizia 
dell'Unione Europea, del 2015 e del 2020, avevano annullato due decisioni di 
adeguatezza della Commissione Europea che legittimavano i trasferimenti di dati 
personali negli USA: il Safe Harbour Agreement e il Privacy Shield.
      Quelle sentenze rendevano illegale l'adozione dei prodotti di software 
applicativo oggi dominanti sul mercato. E' vero che quelle sentenze sono state 
praticamente ignorate dagli operatori del settore - pubblica amministrazione e 
scuola-, anche in virtù della disattenzione del Garante della Protezione dei 
Dati Personali; tuttavia, noi della parrocchia puntavamo tutto su quella 
sentanza.
      Ma il 10 luglio 2023 la Commissione U.E. ha adottato una nuova decisione 
di adeguatezza che torna a rendere legittimo il trasferimento di dati personali 
alle imprese USA che adottano il "Data Privacy Framework", un programma 
predisposto dallo U.S. Department of Commerce. Pertanto è tornato ad essere 
legittimo trasferire dati personali alle imprese USA che adottano il Data 
Privacy Framework.
      Tristezza!! Non ci resta che sperare nella Corte di Giustizia dell'U.E. 
che potrebbe deliberare come illegittima quella dichiarazione di adeguatezza. 
Ma ancora una volta, come quasi sempre, i più ricchi e potenti vinceranno la 
partita.
Angelo Raffaele Meo
    
_______________________________________________
nexa mailing list
nexa@server-nexa.polito.it
https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa

Reply via email to