On mer, 2023-09-13 at 09:31 +0200, Damiano Verzulli wrote: > Il 12/09/23 17:00, alessandro marzocchi ha scritto: > > [....] > > Non è questione di date ma di metodo, una volta deciso / accettato / imposto > > che l'uomo deve adattarsi alla tecnologia, è giunto il momento di > > domandarsi: quale genere umano nell'era digitale? > > Ink *** non basta, non basta ribellarsi, a me non piace, manco a te, manco a > > tanti altri e neppure a Beppe Attardi ma dobbiamo prendere atto che il > > dominio tecnologico comanda il mondo.
... > Perché dico questo? > Perché quando leggo --da persone nei cui confronti nutro uno stima > elevatissima-- cose come il passaggio che ho quotato: > > [...] > > non basta, non basta ribellarsi, a me non piace, manco a te, manco a > > tanti altri e neppure a Beppe Attardi ma dobbiamo prendere atto che il > > dominio tecnologico comanda il mondo. > Mi chiedo: "Possibile che questo status-quo venga accettato passivamente? > Cos'altro potrei fare, _IO_?". > La risposta che mi do (da alcuni anni) è semplice: "Io non posso fare piu' > nulla. Il 100% dei tentativi effettuati, ha dato esito NEGATIVO. Esattamente > come accadde ~15 anni or-sono [1]" > Probabilmente l'unica cosa che resta da fare (ma che è "fuori" dal mio dominio > di possibilita') è iniziare a martellare gli studenti facendo capire loro che > quello attuale non è "l'unico scenario possibile", ma, piuttosto, che ne > esistono altri, tanti altri... E poi lasciando loro la possibilita' di > scegliere. > I miei figli, un po', l'hanno capito. Ma se rifletto sullo sforzo che è stato > necessario --da parte mia-- mi rendo istantaneamente conto che non è un > risultato "scalabile". Anzi: senza ulteriori e consistenti miei sforzi... > tutto verra' spazzato via nel giro di pochissimo tempo (la pressione di > "scuola", "colleghi studenti di classe", "cerchia degli amici [fisici]", > "zii", "cugini"... "tutti") è tale per cui... soccomberanno. Non hanno ancora > metabolizzato --e tantomeno non riescono a trasmettere all'esterno-- che > questa piccola luce che si portano dentro (della possibilita' di "scegliere" > l'approccio tecnologico e, soprattutto, di poterlo "controllare") *NON* è "un > bug" (che tutti gli altri vorrebbero che loro due "eliminassero"), ma è "una > feature" (che gli altri dovrebbero far proprio). > Ormai ho quasi perso le speranze.... ma l'idea che un Ateneo, in un qualche > Corso di Studi, possa avere una materia dedicata alla "de-googlizzazione" o > alla "de-proprietarizzazione" della tecnologia continua ad apparirmi non solo > "possibile", ma anche decisamente auspicabile... Sarebbe un sistema banale, > economicissimo ed efficacissimo, per produrre quella "sensibilita'" in > centinaia di giovani adulti, nei confronti dei quali una qualche lampadina > potrebbe accendersi... e trasformarsi in luce nei successivi 30 anni. > Eppure tale possibilita' non si vede all'orizzonte... > Se non si riesce a discutere di questo, di come il mondo UNIV possa > contribuire attivamente a questo genere di sviluppo, nonostante goda dei piu' > alti margini di manovra (mi riferisco all'Art. 33 della Costituzione), in una > lista come questa... come possiamo pensare che venga fatto altrove? > Mi fermo qua. Provo a proseguire io, con l'ingenua pretesa che qualcuno segua uno di questi due link https://www.punto-informatico.it/cassandra-crossing-il-noioso-profeta/ https://calamarim.medium.com/cassandra-crossing-il-noioso-profeta-15a97e1972b0 ed abbia voglia di leggere questo pezzo del 2011 (spero divertente) dove tentavo di descrivere esattamente la stessa sindrome che stai provando, applicata al "mancato" uso dell crittografia. La risposta che contiene è semplicemente il non arrendersi. Mi autocito, parlando di un noto personaggio di "Watchmen"; sostituite ai puntini il problema di oggi "Qualunque altra posizione non può che giovare alla ............... che come un cancro rischia di divorare la cultura moderna. Nessun alibi possibile, nessuna trattativa, nessuna possibilità di mediazione. Rorschach , non abituato alle mezze misure, capirebbe perfettamente questa necessità." In sintesi: resistere, essere di esempio, oggi, per il domani che non vedremo. Scusate il sentimentalismo. Marco > [1] CTRL-F "conclusioni" > suhttp://linuxdidattica.org/docs/documenti/tribolazioni_software_libero.html > _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa