Faccio un secondo esempio. Questa volta non guardo al vertice della
piramide ma alla base.
Insegno Economia Aziendale da 36 anni in un ITC dove è previsto
l'insegnamento di Informatica sia nel corso ordinario per ragionieri, oggi
AFM (Amministrazione Finanza e Marketing),  sia nel corso specifico per
ragionieri programmatori che adesso si chiama SIA (Sistemi Informativi
Aziendali). In tutti questi anni non abbiamo avuto un docente di
informatica disponibile a usare software libero. Tutti conoscono e
utilizzano solo sw proprietario. Proprio ieri nella scelta dei libri da
adottare per il prossimo anno scolastico ho cercato di convincere un
giovane docente, laureato in informatica (al suo primo anno di ruolo) a
scegliere un libro che propone solo sw open ma purtroppo senza riuscirci.
Perchè accade anche questo?
Paolo








Il giorno mer 19 apr 2023 alle ore 19:59 Paolo Del Romano <
delrom...@gmail.com> ha scritto:

> Non so se la responsabilità di tutto questo sia addebitabile solo al
> livello politico.
> Faccio un esempio. Il Garr ha un ottimo sistema di videoconferenza open e
> però il Ministero della Pubblica Istruzione  (e non le singole scuole !!)
> per gli eventi che organizza a distanza con i Dirigenti scolastici, con gli
> Animatori Digitali, etc....utilizza Teams. E perchè questo?
> Paolo
>
>
>
> Il giorno mer 19 apr 2023 alle ore 16:18 Damiano Verzulli <
> dami...@verzulli.it> ha scritto:
>
>> Il 19/04/23 13:44, Paolo Del Romano ha scritto:
>>
>> Il giorno mer 19 apr 2023 alle ore 07:58 Giuseppe Attardi <
>> atta...@di.unipi.it> ha scritto:
>>
>>>
>>>  > Possiamo fare di meglio.
>>>
>>> Non certo con atteggiamenti oscurantisti rispetto alla tecnologia.
>>>
>>> — Beppe
>>>
>>
>> dovremmo indagare anche sul perchè l'oscurantismo prende il dominio delle
>> nostre menti e capire se è più un problema psicologico oppure una questione
>> culturale
>>
>> Non vedo un "oscurantismo tecnologico" che "...prende il dominio delle
>> nostre menti...".
>>
>> Piuttosto, vedo un totale disinteresse (doloso? colposo? .... casuale?
>> causale? ) di tutto il livello politico ITA a promuovere uno sviluppo ICT
>> "serio" nel nostro Paese (dove "serio" lo intendo su una mia personalissima
>> scala). Promozione di cui solo recentemente (poche decine mesi) inizio a
>> vedere le sembianze in ambito EU.
>>
>> E --chiedo perdono per la brutalita'--, tutto cio' in PERFETTA SINTONIA
>> con il mondo Accademico, che inconsapevolmente (a mio parere, ovviamente)
>> supporta tale immobilismo politico. Un mondo accademico (quello ITA in
>> particolare) che è certamente capace di esprimere una produzione
>> scientifica rilevante (no; non sono sarcastico), ma che poi risulta
>> totalmente incapace di incidere nella realta' quotidiana.
>>
>> Possibile che nessun Ateneo, in Italia (e in Europa), sia in grado di
>> prendere il controllo di un qualsiasi medio/grande progetto Open Source, e
>> promuoverne l'evoluzione?
>>
>> Possibile che nessun Ateneo, in Italia (e in Europa) si senta in grado di
>> mettersi alla guida di una iniziativa "alta" (ITA o EU) che punti, a 24
>> mesi, a creare una piattaforma di messaggistica (e-mail), da mettere a
>> disposizione di tutti, per il futuro, probabile, re-in-sourcing della posta?
>>
>> Possibile che nessun Ateneo, in Italia (e in Europa) si senta all'altezza
>> di guidare lo sviluppo di una piattaforma di supporto alla didattica, che
>> possa consentire al mondo della scuola e di univ di "liberarsi" da Teams e
>> da Classroom?
>>
>> Possibile che --ammesso e non concesso che ci sia mancanza di risorse
>> umane-- nessun Ateneo possa mettersi alla guida di una cordata privata, che
>> inizi a prendere il controllo di cio' che serve?
>>
>>
>> D'altro canto, i miei occhi non possono fare a meno di notare che tutto
>> cio' accade in un contesto (ITA) dove:
>>
>> - ormai da piu' di due anni, a Pennapiedimonte [*] c'e' la fibra a
>> disposizione delle case (vuote) (....ad essere cattivo, direi che ci sono
>> piu' metri di fibra che abitanti residenti), e chiaramente a portarcela non
>> è stata una Santa Divinità, ma del vil-denaro (...accompagnato da un volere
>> "politico");
>>
>> - ci si fa belli a mostrare i RACK di Leonardo (
>> https://leonardo-supercomputer.cineca.eu/ - che non è costato [e non
>> costa] esattamente 5 euro) scrivendo che i "Leonardo's main goals are",
>> "Sustain the computing capability for the Italian and European researchers"
>> + "Help ensure EU sovereignty on strategic technologies" +  "tackle
>> relevant and urgent societal challenges"
>>
>> - PoliTO e UniTO gestiscono (dal 2017) l'HPC4AI - https://hpc4ai.it/ -
>> ".... to create a federated competence centre on High-Performance Computing
>> (HPC), Artificial Intelligence (AI) and Big Data Analytics (BDA)..."
>>
>> ...e potrei continuare
>> (BTW: sugli ultimi due punti [Leonardo e HPC4AI], mi sono chiesto piu'
>> volte --senza trovare risposte-- come mai l'interessantissimo thread su
>> ChatGPT tuttora in corso, non possa essere "allargato" a soggetti afferenti
>> a questi ambiti... dato che --per loro, ed a differenza nostra-- dovrebbe
>> essere CORE-BUSINESS!!!)
>>
>>
>> Io credo che l' "oscurantismo tecnologico" cui il Prof. Del Romano faceva
>> riferimento è figlio del fatto che da almeno tre decenni, ICT ==
>> Spesa_per_acquisti (di hardware e servizi connessi, in primis).
>> Certamente --sempre a livello politico-- "ICT" **NON** è stato sinonimo
>> di "sviluppo di competenze". E, di nuovo, la responsabilita' del mondo UNIV
>> in questo senso è --secondo me-- rilevante.
>>
>> Non voglio assolutamente sminuire l'importanza di rimarcare come i temi
>> dell'IA impattino ben oltre il mondo della tecnica, sconfinando nel
>> sociale, nel filosofico e in altri ambiti che --dal basso della mia
>> ignoranza-- ignoro. Tutto cio' non solo serve, ma è certamente necessario.
>> E questa lista è semplicemente eccellente, al riguardo.
>>
>> Ma fermarsi qui, senza poi sporcarsi le mani con la tecnologia, per
>> capire esattamente come "modificarla" o come "adattarla" o come solo
>> "promuoverne l'adattamento" a queste altre esigenze "alte", favorendone lo
>> sviluppo concreto (con studenti, dottorandi, ricercatori... a cui
>> evidentemente va chiesto di occuparsene MATERIALMENTE, sviluppando
>> CONCRETAMENTE quello che serve per "adattare" cio' che oggi si ritiene non
>> va), è un po'... colpevole.
>>
>>
>> Insomma: dal mio punto di vista... non è che ci sia un fenomeno di
>> "oscurantismo tecnologico" in senso stretto. È semplicemente che...
>> qualcuno ha iniziato (trenta anni fa) a spegnere tutte le luci, in ambito
>> ICT, e ora è decisamente buio. E' "scuro".
>>
>> Il dramma è che non vedo nessuno che abbia iniziato ad accendere qualche
>> luce. Vedo qualcuno che vorrebbe farlo... che ha voglia di farlo. Ma non lo
>> fa. Vedo altri (molti altri) che vorrebbero farlo... ma fanno confusione a
>> distinguere le lampadine.
>> Bye,
>> DV
>>
>> [*] https://it.wikipedia.org/wiki/Pennapiedimonte
>>
>> --
>> Damiano Verzulli
>> e-mail: dami...@verzulli.it
>> ---
>> possible?ok:while(!possible){open_mindedness++}
>> ---
>> "...I realized that free software would not generate the kind of
>> income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able
>> to get a well paying job as a free software developer, but not
>> here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008
>>    http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html
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