Non so se la responsabilità di tutto questo sia addebitabile solo al
livello politico.
Faccio un esempio. Il Garr ha un ottimo sistema di videoconferenza open e
però il Ministero della Pubblica Istruzione  (e non le singole scuole !!)
per gli eventi che organizza a distanza con i Dirigenti scolastici, con gli
Animatori Digitali, etc....utilizza Teams. E perchè questo?
Paolo



Il giorno mer 19 apr 2023 alle ore 16:18 Damiano Verzulli <
dami...@verzulli.it> ha scritto:

> Il 19/04/23 13:44, Paolo Del Romano ha scritto:
>
> Il giorno mer 19 apr 2023 alle ore 07:58 Giuseppe Attardi <
> atta...@di.unipi.it> ha scritto:
>
>>
>>  > Possiamo fare di meglio.
>>
>> Non certo con atteggiamenti oscurantisti rispetto alla tecnologia.
>>
>> — Beppe
>>
>
> dovremmo indagare anche sul perchè l'oscurantismo prende il dominio delle
> nostre menti e capire se è più un problema psicologico oppure una questione
> culturale
>
> Non vedo un "oscurantismo tecnologico" che "...prende il dominio delle
> nostre menti...".
>
> Piuttosto, vedo un totale disinteresse (doloso? colposo? .... casuale?
> causale? ) di tutto il livello politico ITA a promuovere uno sviluppo ICT
> "serio" nel nostro Paese (dove "serio" lo intendo su una mia personalissima
> scala). Promozione di cui solo recentemente (poche decine mesi) inizio a
> vedere le sembianze in ambito EU.
>
> E --chiedo perdono per la brutalita'--, tutto cio' in PERFETTA SINTONIA
> con il mondo Accademico, che inconsapevolmente (a mio parere, ovviamente)
> supporta tale immobilismo politico. Un mondo accademico (quello ITA in
> particolare) che è certamente capace di esprimere una produzione
> scientifica rilevante (no; non sono sarcastico), ma che poi risulta
> totalmente incapace di incidere nella realta' quotidiana.
>
> Possibile che nessun Ateneo, in Italia (e in Europa), sia in grado di
> prendere il controllo di un qualsiasi medio/grande progetto Open Source, e
> promuoverne l'evoluzione?
>
> Possibile che nessun Ateneo, in Italia (e in Europa) si senta in grado di
> mettersi alla guida di una iniziativa "alta" (ITA o EU) che punti, a 24
> mesi, a creare una piattaforma di messaggistica (e-mail), da mettere a
> disposizione di tutti, per il futuro, probabile, re-in-sourcing della posta?
>
> Possibile che nessun Ateneo, in Italia (e in Europa) si senta all'altezza
> di guidare lo sviluppo di una piattaforma di supporto alla didattica, che
> possa consentire al mondo della scuola e di univ di "liberarsi" da Teams e
> da Classroom?
>
> Possibile che --ammesso e non concesso che ci sia mancanza di risorse
> umane-- nessun Ateneo possa mettersi alla guida di una cordata privata, che
> inizi a prendere il controllo di cio' che serve?
>
>
> D'altro canto, i miei occhi non possono fare a meno di notare che tutto
> cio' accade in un contesto (ITA) dove:
>
> - ormai da piu' di due anni, a Pennapiedimonte [*] c'e' la fibra a
> disposizione delle case (vuote) (....ad essere cattivo, direi che ci sono
> piu' metri di fibra che abitanti residenti), e chiaramente a portarcela non
> è stata una Santa Divinità, ma del vil-denaro (...accompagnato da un volere
> "politico");
>
> - ci si fa belli a mostrare i RACK di Leonardo (
> https://leonardo-supercomputer.cineca.eu/ - che non è costato [e non
> costa] esattamente 5 euro) scrivendo che i "Leonardo's main goals are",
> "Sustain the computing capability for the Italian and European researchers"
> + "Help ensure EU sovereignty on strategic technologies" +  "tackle
> relevant and urgent societal challenges"
>
> - PoliTO e UniTO gestiscono (dal 2017) l'HPC4AI - https://hpc4ai.it/ -
> ".... to create a federated competence centre on High-Performance Computing
> (HPC), Artificial Intelligence (AI) and Big Data Analytics (BDA)..."
>
> ...e potrei continuare
> (BTW: sugli ultimi due punti [Leonardo e HPC4AI], mi sono chiesto piu'
> volte --senza trovare risposte-- come mai l'interessantissimo thread su
> ChatGPT tuttora in corso, non possa essere "allargato" a soggetti afferenti
> a questi ambiti... dato che --per loro, ed a differenza nostra-- dovrebbe
> essere CORE-BUSINESS!!!)
>
>
> Io credo che l' "oscurantismo tecnologico" cui il Prof. Del Romano faceva
> riferimento è figlio del fatto che da almeno tre decenni, ICT ==
> Spesa_per_acquisti (di hardware e servizi connessi, in primis).
> Certamente --sempre a livello politico-- "ICT" **NON** è stato sinonimo di
> "sviluppo di competenze". E, di nuovo, la responsabilita' del mondo UNIV in
> questo senso è --secondo me-- rilevante.
>
> Non voglio assolutamente sminuire l'importanza di rimarcare come i temi
> dell'IA impattino ben oltre il mondo della tecnica, sconfinando nel
> sociale, nel filosofico e in altri ambiti che --dal basso della mia
> ignoranza-- ignoro. Tutto cio' non solo serve, ma è certamente necessario.
> E questa lista è semplicemente eccellente, al riguardo.
>
> Ma fermarsi qui, senza poi sporcarsi le mani con la tecnologia, per capire
> esattamente come "modificarla" o come "adattarla" o come solo "promuoverne
> l'adattamento" a queste altre esigenze "alte", favorendone lo sviluppo
> concreto (con studenti, dottorandi, ricercatori... a cui evidentemente va
> chiesto di occuparsene MATERIALMENTE, sviluppando CONCRETAMENTE quello che
> serve per "adattare" cio' che oggi si ritiene non va), è un po'...
> colpevole.
>
>
> Insomma: dal mio punto di vista... non è che ci sia un fenomeno di
> "oscurantismo tecnologico" in senso stretto. È semplicemente che...
> qualcuno ha iniziato (trenta anni fa) a spegnere tutte le luci, in ambito
> ICT, e ora è decisamente buio. E' "scuro".
>
> Il dramma è che non vedo nessuno che abbia iniziato ad accendere qualche
> luce. Vedo qualcuno che vorrebbe farlo... che ha voglia di farlo. Ma non lo
> fa. Vedo altri (molti altri) che vorrebbero farlo... ma fanno confusione a
> distinguere le lampadine.
> Bye,
> DV
>
> [*] https://it.wikipedia.org/wiki/Pennapiedimonte
>
> --
> Damiano Verzulli
> e-mail: dami...@verzulli.it
> ---
> possible?ok:while(!possible){open_mindedness++}
> ---
> "...I realized that free software would not generate the kind of
> income that was needed. Maybe in USA or Europe, you may be able
> to get a well paying job as a free software developer, but not
> here [in Africa]..." -- Guido Sohne - 1973-2008
>    http://ole.kenic.or.ke/pipermail/skunkworks/2008-April/005989.html
>
> _______________________________________________
> nexa mailing list
> nexa@server-nexa.polito.it
> https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa
>
_______________________________________________
nexa mailing list
nexa@server-nexa.polito.it
https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa

Reply via email to