On 16/04/23 19:03, Daniela Tafani wrote:
The biggest lie tech people tell themselves — and the rest of usThey see facial recognition, smart diapers, and surveillance devices as inevitable evolutions. They’re not
Infatti disponiamo del precedente, di cui parla Lucio Russo in "La rivoluzione dimenticata", di una civiltà - quella ellenistica - che disponeva delle conoscenze scientifiche per fare una rivoluzione industriale del tipo di quella del XVIII secolo e non l'ha fatta. Un paio di citazioni dal X capitolo:
"L’uso della tecnologia scientifica nella produzione non coincide necessariamente con l’innesco del processo nel quale siamo attualmente immersi. Chiarendo bene questa distinzione, credo che si debba riconoscere che la tecnologia scientifica ebbe nell’antichità rilevanti applicazioni ai processi produttivi. Il fatto che il ruolo economico del Museo non fosse simile a quello della Royal Society, come ha sottolineato Finley, non implica che sia stato irrilevante. L’innesco del processo esponenziale di sviluppo che è in genere chiamato rivoluzione industriale dipese da una complessa serie di fattori (economici, sociali, politici, culturali, demografici...) che non abbiamo ancora capito a fondo. Ha più senso cercare di capire cosa è avvenuto nell’Europa del XVIII secolo che non chiedersi perché lo stesso fenomeno non sia avvenuto duemila anni prima. Lo sviluppo scientifico ellenistico fu interrotto violentemente dalla conquista romana. Volendo speculare su cosa sarebbe potuto accadere in mancanza di tale arresto, nulla ci autorizza a pensare che gli sviluppi tecnologici ed economici sarebbero stati gli stessi sperimentati dall’Europa duemila anni dopo. Sappiamo però che nel decollo scientifico-industriale dell’epoca moderna un ruolo importante fu svolto dal recupero di una parte delle antiche conoscenze scientifiche e tecnologiche. "
"I Romani erano disinteressati alla scienza, ma non rifiutavano certo i benefici della ricchezza e della tecnologia: pensavano però che fosse compito degli individui inferiori procurarli e quello dell’aristocrazia goderli. Il sistema romano era basato sullo sfruttamento di province in cui sopravviveva una tradizione culturale scientifica e tecnologica; così si risolse bene il problema di acquisire e controllare tecnici competenti, ma non quello di formarli. Al crollo del sistema politico di Roma si accompagnò il crollo culturale, economico e tecnologico dell’Occidente. Nell’VIII secolo il più grande matematico dell’Occidente è considerato Beda il Venerabile, che nel suo lavoro più impegnativo descrive un metodo per rappresentare i numeri con gesti delle mani. Molti sapevano farlo fino a dieci, ma Beda, usando una specie di alfabeto per sordomuti, riesce ad arrivare un po’ più in là."
Se ci lasciamo vivere in un mondo di scatole nere, in cui ci facciamo fare le cose senza curarci di sapere come e perché si fanno, un esito simile è difficilmente evitabile.
E buonanotte, MCP
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