Buongiorno Maurizio,

grazie infinite per la tua testimonianza!

Oltre a un paio di commenti, approfitterei della tua esperienza per
levarmi alcune cuorisità che ho da diverso tempo, se puoi...

Maurizio Napolitano via nexa <nexa@server-nexa.polito.it> writes:

[...]

> Ancora di più poi sono le parole chiave che ne derivano da quella
> pagina in particolare sottolineo:
> Local Knowledge, Community Driven, Open Data

Ancora più stringato: "local community data" IMHO rende alla perfezione
"la cosa" di cui stiamo parlando, che è enorme... oserei dire
/esistenziale/ (come l'aneddoto del progetto nello Swaziland testimonia)

[...]

> OpenStreetMap (OSM) è una raccolta collaborativa di dati

dati geospaziali, topografici e toponomastici... o ne ce sono altri
"nascosti"?

[...]

> crearsi da zero un servizio di distribuzione di mappe basato sui dati
> di OpenStreetMap o anche un sistema di geocoder.

prima curiosità: esistono in Italia pubbliche amministrazioni che
forniscono servizi "tile" o "geocoder"? ...e in Europa?

lo chiedo perché nel "Grande Piano di Digitalizzazione della PA"™ di cui
sento parlare da 30 anni non mi pare di aver mai visto nemmeno di
striscio un servizio simile

seconda curiosità: esistono in Italia comuni che fanno inserire al
proprio personale tecnico (tipo qualcuno che si occupa di infrastrutture
e gestione del terrirotio) i dati su OSM? ...e in Europa?

[...]

> Giusto come racconto: tempo fa il progetto geocaching (quello della
> caccia al tesoro) ricevette una richiesta da parte di molti della sua
> comunità di passare a openstreetmap e abbandonare google.  Il sito
> venne cambiato velocemente utilizzando leaflet, però, a causa del
> grosso traffico che il sito generava verso OpenStreetMap, si trovò a
> rinunciare in quanto ... bannato per troppe richieste ....  Ora fa uso
> ancora di servizi di tile di terze parti che fanno uso di
> OpenStreetMap (giustamente pagando)

L'alternativa, come hai raccontato anche tu, è che ciascuna
organizzazione si installi un server di tiles e/o geocoder autonomo; io
non l'ho (ancora) fatto e leggendo le istruzioni
https://switch2osm.org/serving-tiles/manually-building-a-tile-server-debian-11/
mi pare che il software ci sia tutto, è solo un po' macchinoso impostare
il servizio (e su questo la PA potrebbe investire... ma stendiamo un
velo...)

[...]

> Mediamente il geocoder è il servizio che fa "imbestialire" quelli che
> vogliono usare openstreetmap come alternativa a google maps perchè
> dicono "non funziona". Ora, su questo potrei aprire un altro capitolo
> senza fine. Diciamo che lo farò a "richiesta" (anche in email
> privata). Faccio solo presente che ci sono almeno 2 ordini di
> problemi: 1 - carenza di dati per quello che riguarda i numeri civici
> 2 - il problema del multilingua e della gestione dei toponimi (di
> fatto il geocoding è un problema di analisi del linguaggio) ... ed
> altre cosucce che ora evito.

Sono curioso e /credo/ di non essere l'unico in questa lista: puoi
riassumere le altre cosucce, anche solo per punti?

[...]

> "preoccuperà" è anche il fatto che in questo ecosistema partecipano
> anche grandi aziende (come è poi nel mondo opensource) come Apple,
> Facebook, Microsoft ed Amazon.

Beh più che preoccupare a me fa girare le scatole: perché chi dovrebbe
occuparsi "statutariamente" di /mappare il terrirorio/ ha deciso (da
molti anni) di delegare a multinazionali private questa funzione?

...o è una mia errata percezione?

[...]

> Una lettura interessante di molte aziende che stanno diventando parte
> attiva in OSM la si trova qui
> https://www.openstreetmap.org/user/Jennings%20Anderson/diary/396271

Molto interessante questo articolo, grazie!

Si intitola «A 2021 Update on Paid Editing in OpenStreetMap», del 30
Marzo 2021; a quella data il totale dei "paid editors" è stimato a circa
2800 (figura 1), contro circa 16000 "mappers making >5 changesets each
month" (fig 2) non pagati (non pagati secondo il criterio usato
dall'autore dell'articolo, si veda glossario).

L'analisi dei grafici dice tante cose ancora (tipo che la stragrande
maggioranza degli edits è fatta negli USA, mentre quelli dalla Cina sono
risibili in confronto)

Curiosità: è mai stata fatta un'indagine per capire se ci sono
amministrazioni pubbliche tra le organizzazioni che svolgono "Organized
Editing"?

[...]

> Potrei andare avanti a lungo ma temo di avere già annoiato abbastanza.
> Quello che mi interessa sottolineare nuovamente è la potenza dell'open
> data che ha OSM e che genera quindi innumerevoli servizi

Già, e stiamo parlando "solo" di geografia e toponomastica (la mission
di OSM, se non erro): pensate cosa sarebbero i servizi digitali se
/tutti/ i dati pubblici fossero disponibili alla stessa maniera! (altro
che FOIA, maledetti!)

Per esempio, io è da almeno dieci anni che mi sto chiedendo perché
diavolo per pianificare un viaggio coi mezzi pubblici a "tre comuni di
distanza" dal mio devo consultare circa cinque "siti" e (se va bene)
fare la pianificazione "a mano" (OK, scegliento "mezzi pubblici" ho
scelto proprio di sparare sulla Croce Rossa, porelli)

Cambiando esempio, mi domando da anni perché per sapere l'orario di
apertura di un qualsiasi esercizio pubblico devo "googlare" :-O

Forse mi faccio troppe domande.

[...]

Saluti, 380°

-- 
380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)

«Noi, incompetenti come siamo,
 non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»

Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice
but very few check the facts.  Ask me about <https://stallmansupport.org>.

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