Il 05/09/2016 16:22, Andrea Musuruane ha scritto:
2016-09-05 16:11 GMT+02:00 Paolo Monegato <gato.selvad...@gmail.com <mailto:gato.selvad...@gmail.com>>:

    Il 05/09/2016 15:37, Fayor Uno ha scritto:
    Tra l'altro, visto che si citano i cartelli, l'unico che ha
    rilevanza è quello di inizio centro abitato (carattere nero su
    fondo bianco), che reca appunto il nome del place. In tutta
    Italia (Sardegna compresa) tali cartelli hanno il nome
    istituzionale di tale luogo, in Alto Adige recano la doppia
    denominazione. Se i toponimi sardi fossero davvero bilingui
    avremmo il nome sardo accanto a quello italiano all'ingresso di
    ogni abitato, piuttosto che in cartelli di varie forme e colori
    con scopi puramente culturale o nozionistici.

    Questo è falso. In alcune zone della Sardegna c'è addirittura il
    cartello con il solo toponimo in sardo. E come potrai vedere qui
    [1], esempi di cartelli di inizio centro abitato che rispettano il
    codice della strada *si trovano i tutte le regioni dove si parlano
    idiomi tutelati dalla 482/99.*

    [1] https://it.wikipedia.org/wiki/Segnaletica_bilingue#Italia
    <https://it.wikipedia.org/wiki/Segnaletica_bilingue#Italia>

Non sarebbe meglio verificare?

Questa è la legge 482/99:
http://www.camera.it/parlam/leggi/99482l.htm

Articolo 2:
1. In attuazione dell'articolo 6 della Costituzione e in armonia con i princípi generali stabiliti dagli organismi europei e internazionali, la Repubblica tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo.

Busto Arsizio e Soncino si trovano in Lombardia, San Fratello in Sicilia, e non parlano gli idiomi scritti all'articolo precedentemente segnalato. Prima ho mandato l'esempio di due cartelli in Piemonte che sono analoghi.

Non sarebbe meglio leggere più attentamente quanto uno scrive prima di rispondere?

Con "esempi di cartelli di inizio centro abitato che rispettano il codice (e riguardanti le lingue della 482/99)" è chiaro che si fa riferimento alle immagini di Liessa/Liesa (Friuli Venezia Giulia), Lanzo/Lans (Piemonte), Siniscola/Thiniscole (Sardegna). In tal modo si rispondeva all'affermazione di fayor secondo il quale tali cartelli esistono solo in TAA/ST. Il cartello di Busto Arsizio rispetta il codice della strada ma non è un cartello di inizio centro abitato, bensì un cartello di inizio territorio comunale, dunque non mi riferivo a quello. Allo stesso modo il cartello di Soncino dal punto di vista strettamente regolamentare è irregolare, ma nella prassi è accettato; il toponimo locale è su sfondo marrone, dunque non è un cartello di inizio centro abitato, quindi, ancora, non mi riferivo a quello. Nel caso di S. Fratello trattasi di cartello che mi pare irregolare (ma sappiamo che lo statuto siciliano è abbastanza autonomo, dunque non metterei la firma sulla sua irregolarità). Ad ogni modo non fa parte dei "cartelli di inizio centro abitato che rispettano il codice", quindi...

ciao
Paolo M
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