Quello che strema è dover sprecare parole su parole per spiegare cose talmente 
ovvie che le capirebbe pure un bambino.

I nomi dei luoghi sono tra le cose meno opinabili che esistano in una mappa, in 
quanto stabiliti con forme e procedimenti certi e verificabili. Il mappatore 
deve solo andare a verificare quale sia il provvedimento vigente e regolarsi di 
conseguenza.

A differenza delle altre mappe Osm permette di inserire tutte le possibili 
varianti di tali toponimi (nomi in disuso, nomi a rilievo locale, nomi in tutte 
le lingue in cui esistano e così via) in tag appositamente creati. Solo 
eccezionalmente tali variabili vanno nel tag name, e cioè quando vi è assoluta 
parità, stabilita a livello legale, tra i toponimi (situazione dell'Alto 
Adige), o quando parimenti non si può operare una scelta (è il caso ad esempio 
di fiumi di confine tra Stati, i quali avranno necessariamente due o più 
lingue).

Il caso sardo, ma la situazione è la stessa in tutte le altre aree in cui 
all'italiano si affianca la lingua locale, non è ancora a tale livello, checché 
ne dicano tutte le fuorvianti giustificazioni addotte a sostegno del contrario: 
dagli studi sulla diffusione delle lingue, alla presenza tutta da dimostrare di 
cartelli stradali col nome in sardo (da verificare posto per posto), dalla 
adozione dei toponimi sardi con delibere comunali (meno della metà dei 377 
comuni sardi hanno emanato tali delibere) fino alla ridicola storiella del 
turista disorientato.

Tra l'altro, visto che si citano i cartelli, l'unico che ha rilevanza è quello 
di inizio centro abitato (carattere nero su fondo bianco), che reca appunto il 
nome del place. In tutta Italia (Sardegna compresa) tali cartelli hanno il nome 
istituzionale di tale luogo, in Alto Adige recano la doppia denominazione. Se i 
toponimi sardi fossero davvero bilingui avremmo il nome sardo accanto a quello 
italiano all'ingresso di ogni abitato, piuttosto che in cartelli di varie forme 
e colori con scopi puramente culturale o nozionistici.



Poi sento dire che sulla questione non solo si dovrebbe votare (che già è 
assurdo) ma che la votazione dovrebbe essere limitata solo alla comunità sarda, 
e allora capisco che siamo arrivati proprio al limite!


Preciso poi comunque che nella prima discussione di fini 2013 non si era deciso 
alcunché, come ho anche recentemente sentito dire. L'utente ha fatto le sue 
modifiche solo con quel minimo di consenso iniziale poi venuto a mancare già 
nella stessa discussione e le ha mantenute nel tempo a suon di revert.




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Da: Francesco Pelullo <f.pelu...@gmail.com>
Inviato: lunedì 5 settembre 2016 12.59
A: openstreetmap list - italiano
Oggetto: Re: [Talk-it] Sardinian vs Italian names


Il 05 set 2016 12:23 PM, "Francesca Valentina" 
<coretodes...@gmail.com<mailto:coretodes...@gmail.com>> ha scritto:
>
> Scusate,
>
>
> Vi propongo che la comunità sarda decida da sé.
> Altrimenti cancelliamo *tutte* le comunità locali.
>

Francesca,

Questa discussione mi ha stremato.
La degna fine non poteva che essere un ultimatum!

:-)
:-(

Continuo a sostenere che la situazione sarda, non essendo prevista dalla norma 
nazionale come quella altoatesina, sia differente.

Per come la vedi io, OSM non è il NAS dell'eterno campanilismo italico e del 
malgoverno locale che predica al vento e mette cartelli senza fondamento.

Se volessimo seguire letteralmente la regola "on the ground", dovremmo 
trascrivere anche gli errori. Non faccio esempi perché ciascuno di noi ha la 
sua esperienza.

Se il tuo fine è quello di tutelare la lingua e via dicendo, rinnovo l'invito a 
fare un rendering personalizzato.

Ciao
/niubii/

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