Buongiorno, Maria Chiara Pievatolo <mariachiara.pievat...@unipi.it> writes:
> Il 26/10/23 15:07, Giacomo Tesio ha scritto: >> Scusa 380° se sono pignolo ma... >> >> Il giorno Thu, 26 Oct 2023 12:05:22 +0200 380° ha scritto: >> >>> Tutta la c.d. AI non è nient'altro che un generatore automatico di >>> *opinioni*, la cui correttezza può essere stabilita solo in virtù >>> della scienza detenuta da _umani_. >> > > Per essere precisi, è un generatore automatico di output Fino a più o meno poco prima di ELIZA esistevano solo generatori "automatici" [1] umani di opinioni corrette (corrette secondo /loro/, giustificare in molti modi, alcuni decisamente pittoreschi come la freGnologia per esempio); dopo ELIZA hanno cominciato a fiorire generatori automatici di opinioni _corrette_, chiamati AI, che molti esperti di AI sostengono risultare _significativamente_ corrette giustificando in molti modi la significatività, fino a teorizzare comportamenti emergenti. Il fatto che i "generatori di opinioni corrette" siano umani o automatici non deve _distrarre_ dal meccanismo sofistico (sofisticatissimo nel caso della c.d. AI) che sta alla base della giustificazione della correttezza di tali opinioni. Tra l'altro, ci sono (stati) dei divertenti giochi da tavolo che combinando frasi fatte generano opinioni corrette; ELIZA è stato il primo gioco per computer che applicava regole (banali) di generazione di opinioni corrette /interattive/ simulando un ipotetico psicologo (che applicava una specifica _tecnica_ psicologica). Il fatto che le opinoni siano _corrette_ non /può/ significare che siano corrispondenti al vero nell'immediatezza della loro espressione: ci vuole una _analisi_ postuma (legare le statue di Dedalo) effettuata da chi "ha scienza" per farlo; il dialogo che ho citato dimostra chiaramente che già migliaia di anni fa questo è stato _logicamente_ dimostrato... e non c'era l'AI, c'erano i virtuosi sofisti. > che *altri* (gli esseri umani) *interpretano* come opinioni e ne > stabiliscono (o no) la correttezza. --8<---------------cut here---------------start------------->8--- E finché avrà una opinione corretta di ciò di cui altri ha scienza, non sarà una guida peggiore, credendo cose vere senza capirle (phronòn), di chi le capisce (phronountos). (97b) --8<---------------cut here---------------end--------------->8--- ( https://btfp.sp.unipi.it/dida/menone/ar01s19.xhtml ) L'opinione è /sempre/ corretta per caso, anche quando generata da umani invece che da AI, perché il "generatore di opinioni" non ha (bisogno di) scienza per giustificarne la correttezza, usa metodi /alieni/: è una /persona/ che crede alle cose senza capirle, ma ne giustifica la correttezza. Se l'opinionista fosse svelto a cambiare opinione quando chi ha scienza ne dimostra la NON correttezza, questo non sarebbe un grosso problema (non sarà una guida peggiore)... il problema è che il mondo è *amministrato* da opinionisti molto potenti che non sentono manco di striscio il bisogno di chiedere a chi ha scienza (che può essere solo libera, altrimenti non è) di /verificare/ la correttezza delle loro opinioni, cambiandole quando è il caso... anzi, la "scienza" (a servizio) se la inventano proprio di sana pianta solo al fine di giustificare le loro bizzarre opinioni. > Una volta fatta questa puntualizzazione, però, rimane interessante la > questione > > come mai indovini e poeti possano emettere qualcosa che altri > interpretano come opinioni corretta, se non sanno quello che dicono? Esatto, la questione di fondo rimane _invariata_. Possiamo girarla in questo modo: perché /altri/ formano le proprie opinioni corrette sulla base di quello che dicono indovini e poeti - che sono noti per non sapere quello che dicono - senza sapere quello che indovini e poeti dicono? > La risposta ironica del Menone è: per una theia moira > https://btfp.sp.unipi.it/dida/menone/ar01s20.xhtml > > Se prendessimo sul serio la theia moira, dovremmo credere a quanto > dicono indovini e poeti per fede. Esatto, però anche solo per definire la natura della fede dovremmo aprire un dibattito, perché per esempio la fede è definita come: 1. https://www.treccani.it/vocabolario/fede/ 1. a. Credenza piena e fiduciosa che procede da intima convinzione o si fonda sull’autorità altrui più che su prove positive 2. https://unaparolaalgiorno.it/significato/fede Adesione incondizionata, che non richiede prove, a un valore, a un concetto, a una verità; complesso di principi; fiducia; attestato; anello nuziale 3. https://it.wikipedia.org/wiki/Fede adesione a un messaggio o un annuncio fondata sull'accettazione di una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e viene quindi accolta come vera nonostante l'oscurità che l'avvolge.[1] La fede consiste pertanto nel «ritenere possibile» quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente.[2] Se prendessi per buona la definizione 3. allora io non posso che ammettere che credo alla teoria della relatività generale per fede, perché la realtà che descrive non mi è affatto immediatamente evidente ed è avvolta da oscurità, inoltre non mi è possibile sperimentarla personalmente. Cedo che la definizione 3. valga anche per la totalità degli scienziati e dei filosofi: è impossibile conoscere senza potersi _permettere_ un certo grado di fiducia _condizionata_. Anche qui, credo che ci sia una differenza /esistenziale/ tra la fede come adesione incondizionata e fondata sull'autorità altrui e la fede (nelle cose di questo mondo) fondata sul _giudizio_ (kantiano). > Se mettiamo i SALAMI al posto di poeti e indovini, dobbiamo cambiare la > struttura della domanda, o Platone vive ancora? Platone è eterno :-) Grazie, 380° [...] [1] i sofisti hanno da tempo spiegato come applicare le giuste tecniche per sparare a raffica cose "sensate" senza che fosse minimamente necessario comprenderle P.S.: per parlare di /opinioni/ di poeti, così come la musica (è una forma poetica, no?) NON è fatta di virtuosismi musicali (che aiutano ma non _risolvono_), altrettanto la scienza NON è fatta di virtuosismi tecnologici (che aiutano ma non _risolvono_). -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>.
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