Buongiorno Giuseppe, torno su una cosa che hai detto per farti /la/ domanda.
Giuseppe Attardi <atta...@di.unipi.it> writes: [...] > non sto proponendo di dare agli algoritmi la capacità di agire al > posto degli umani, ma di dare loro dei suggerimenti. Innanzi tutto grazie della precisazione, secondo me dovrebbe essere l'incipit di qualsiasi discorso (ricerca, articolo, convegno) degli "addetti ai lavori", così sgombereremmo il campo da un sacco di /equivoci/, che invece riempiono la piscina nella quale molti "addetti ai lavori" sguazzano allegramente, profumatamente finanziati. Ma molto più importante della _proposizione_, è _risposta_ a *La Domanda* /fondamentale/ (non è 42!): perché? Perché "gli algoritmi" - che in realtà andrebbero chiamati software [1], anche la c.d. "IA" [2] - non dovrebbero avere la capacità di agire al posto degli umani? In altre parole: da quali idee dovrebbe conseguire la pratica di evitare di "far agire" gli "algoritmi" al posto degli umani? Grazie, 380° [1] è la complicità che c'è tra lo yin e yang della conoscenza, l'idealismo e il pragmatismo (etimologicamente parlando), dove la /pragmatica/ (https://www.treccani.it/enciclopedia/pragmatica/) meriterebbe di essere adeguatamente (ri)valutata [2] quindi anche la General Artificial Intellicence, giusto?... che comunque non esiste -- 380° (Giovanni Biscuolo public alter ego) «Noi, incompetenti come siamo, non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché» Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice but very few check the facts. Ask me about <https://stallmansupport.org>.
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