Buongiorno,

Maria Chiara Pievatolo <mariachiara.pievat...@unipi.it> writes:

> On 17/07/23 12:08, 380° wrote:
>> Maria Chiara Pievatolo <mariachiara.pievat...@unipi.it> writes:
>> 
>> [...]
>> 
>>> In questa prospettiva, la protezione dei consumatori non va ridotta a
>>> una questione di prezzo, ma va intesa in una senso strutturale:
>>>
>>> “The longterm interests of consumers include product quality, variety,
>>> and innovation - factors best promoted through both a robust competitive
>>> process and open markets” (p. 739)
>> 
>> magari mi perdo qualcosa, specialmente perché non ho letto i documenti
>> di diferimento,

la mia leggera disgrafia talvolta genera delle vere e proprie perle :-D

>> ma noto che nell'elenco sopra - e **anche** nell'opera
>> fattuale del FTC - manca completamente l'interesse cardine (cardinale)
>> che è quello dell'interoperabilità dei servizi
>
> Credo che questo aspetto sia una componente strutturale di un mercato 
> aperto.

che sarebbe meglio chiamare "libero mercato" [1], se mi posso permettere,
giusto per sottolineare che dell'"apertura" ce ne dovrebbe importare il
giusto

> E la consapevolezza teorica che la mancanza di interoperabilità 
> altera la struttura del mercato mi pare presente già nell'articolo del 
> 2017 (https://www.yalelawjournal.org/note/amazons-antitrust-paradox),

prometto di studiare per intero l'articolo, per ora mi limito
all'abstract e ai riferimenti citati:

> dove si considera il caso di Kindle, e si cita, fra l'altro, Cory 
> Doctorow  (pp. 760-761 del pdf, note 259 e 269).

Ok grazie.

1. https://www.yalelawjournal.org/note/amazons-antitrust-paradox#_ftnref259

Ah il DRM: qui siamo molto, ma molto, oltre l'interoparabilità (negata),
i DRM sono un vero e proprio mostro giuridico, ce poco altro da dire.  A
proposito: la FTC cosa dice dei DRM? :-O (lo ignoro, farò i miei compiti
a casa)

La nota 269 è a pag. 762 e non capisco bene quali riferimenti
all'interoparabilità ci sono tra pag. 760 e 761 (una citazione del HTML
potrebbe aiutare eventualmente, grazie!)

Noto tuttavia che le pagine citate insistono sul concetto - che credo
centrale nel discorso di Lina M. Khan - della "concorrenza":

--8<---------------cut here---------------start------------->8---

Abstract:

[...]

Elements of the firm’s structure and conduct pose anticompetitive
concerns—yet it has escaped antitrust scrutiny.

This Note argues that the current framework in antitrust—specifically
its pegging competition to “consumer welfare,” defined as short-term
price effects—is unequipped to capture the architecture of market power
in the modern economy. We cannot cognize the potential harms to
competition posed by Amazon’s dominance if we measure competition
primarily through price and output. Specifically, current doctrine
underappreciates the risk of predatory pricing and how integration
across distinct business lines may prove anticompetitive. 

[...]

This dual role also enables a platform to exploit information collected
on companies using its services to undermine them as competitors.

This Note maps out facets of Amazon’s dominance. Doing so enables us to
make sense of its business strategy, illuminates anticompetitive aspects
of Amazon’s structure and conduct, and underscores deficiencies in
current doctrine.

[...]

--8<---------------cut here---------------end--------------->8---

Da quello che capisco, quindi, anche l'interoperabilità (o l'assenza di
abberrazioni giuridiche come i DRM) verrebbe considerata come elemento
essenziale per perseguire la _competitività_ consentendo l'ingresso nel
mercato ad altri fornitori di prodotti interoperabili.

Io non credo affatto che possa essere la competitività a risolvere i
problemi di un mercato _non_ libero come quello nel quale ci ritroviamo
oggi, specialmente in campo hardware IT, anzi credo che ciò a cui
abbiamo assistito dal 1990 ad oggi dimostri che presentare la
competitività come condizione necessaria (e spesso sufficiente) per un
mercato libero sia fuorviante.

> Certo, la teoria non è ancora (o non sarà mai) la pratica, ma mi pare
> difficile negare che la teoria ci sia.  A presto, MCP

Sebbene io abbia delle perplessità anche sul piano del merito (teorico),
ammetto che la teoria dell'interoperabilità è ben nota a FTC, pre e post
Lina M. Khan, così come a molte altre istituzioni del settore: abbiamo
tonnellate di teoria.

Da osservatore di lunga data del settore, mi permetto di esprimere tutta
la mia /depressione/ nel constatare quanto la Praxis sia _costantemente_
così distante dalla Theoria.

Grazie, 380°


[1] per essere espliciti:

«nel libero mercato venditori e acquirenti non si forzano o ingannano a
vicenda, né sono forzati da una terza parte»
(https://it.wikipedia.org/wiki/Libero_mercato)

«Una caratteristica fondamentale dei mercati liberi è l'assenza di
transazioni o condizioni obbligatorie (forzate) sulle transazioni.»
(https://www.economia-italia.com/libero-mercato)


-- 
380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)

«Noi, incompetenti come siamo,
 non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»

Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice
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