Grazie Giacomo, sono d'accordo quasi su tutto.
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Date: Tue, 27 Dec 2022 03:26:02 +0100
From: Giacomo Tesio <giac...@tesio.it>
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Credo che il digitale vada paragonato alla parola, lettura e scrittura
seguirono dopo lungo tempo, forse varie decine di migliaia di anni, e varie
migliaia di anni sono stati necessari per diffondere lettura e scrittura.
La stessa parola non emerse dal vuoto, probabilmente fu conseguenza
dell’evoluzione del cervello originata dalla posizione eretta, ragionare
coi piedi potrebbe avere un fondamento -:) .
Oggi noi stiamo vivendo i primissimi passi di questa nuova era ma già
emergono intuizioni significative. Hai indicato bene opportunità e rischi,
scrivendo che il digitale:
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*è cultura: può essere uno strumento di potere sull'uomo o di emancipazione
dell'uomo. La scelta fra i due è morale, ma la può compiere solo chi la
comprende.*««
Dubito solo che la scelta sia morale e non invece utilitaristica. Scrivi
anche che
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*la programmazione statistica (aka "ML" o "AI") è molto incerta*
»»
In argomento non ho competenze adeguate per avere opinioni, continuo ad
essere scettico sulla non calcolabilità che, credo, è alla base di questa
tua ultima citazione. Vedo il digitale come un enorme accumulo di
esperienze e loro acceleratore e potenziatore.
Quanta esperienza c’è voluta, quanto tempo quanti errori perché la
posizione eretta generasse la parola, e poi per arrivare a scrittura
lettura grammatica sintassi eccetera? Esperienza è il risultato di
conoscenze individuali e sociali, il digitale innova la  parola, il resto
consegue come la potenza della comunicazione la grammatica la sintassi
derivarono dalla parola.
Quanta incertezza c'è nel nostro passato, nel nostro presente? L'incertezza
è umana,  quanta incertezza abbiamo eliminato e quanta sarebbe possibile
eliminare con l'aiuto dell'automa?
Quello che a mia convinzione è inaccettabile è l’espropriazione - quasi una
auto-espropriazione - del “sistema parola” che diventa proprietà di pochi.
Vincerà il capitale?
Se la parola è “bios”, il capitale la finanza la macchina sono
“materia”, lascio
spazio al mio egoismo, non ci sarò, finché ci sono faccio quel che posso
affinché il “bios” continui. E' ovvio che non intendo quel bios al quale
pensano molti di voi, anche qui è stimolante giocare con le parole e
domando: ChatGPT capirebbe l'ovvio? Non la prima volta ma poi ... noi
abbiamo imparato in modo tanto diverso?
Cordiali auguri di buon anno.
Duccio (Alessandro Marzocchi)
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