2008/9/29 niubii <[EMAIL PROTECTED]>

> Quindi cade un po' la tua tesi.
> La definizione italiana "... strade che si pongono a meta' strada..."
> continene come minimo una tautologia.
> E' un'interpretazione che -concedimi- potrei scegliere di non condividere.


Ovviamente è concesso e mi scuso se si è capito il contrario :D


> Mi sembra un po' uno di quei casi cosiddetti "lost in translation". Si
> e' un po' perso il senso.
> Tantomeno si fa riferimento a tangenziali  e centro citta'.
> Semplicemente: strade importanti che non sono autostrade.
>
> Alla fine sono dettagli, pero' sarebbe bene chiarirli.


Infatti.


> Scusami ma ti contraddico. Nel tratto di Andria, per esempio, la SP231
> e' di fatto una tangenziale, ma no ha due carreggiate.
> Anche nel tratto di Corato e' una tangenziale, pero' li' ha due
> carreggiate separate.


Carreggiate separate o no, mi riferivo alla tangenziale non in senso
puramente geometrico, ma anche in senso pratico. Nel caso si Andria la sp231
non "si usa" come tangenziale perché la porzione di città interessata non è
"particolarmente urbanizzata" http://it.wikipedia.org/wiki/Tangenziale .

Ovviamente l'utilizzo o meno come tangenziale non può andar bene.


> Che criterio scegliamo?


Sono d'accordo con Diego/Elena circa l'uso delle ben più identificabili
Superstrade.

Per quanto riguarda le altre (primary, secondary, etc.) perché non basarsi
solo sul limite di velocità?

L'ente proprietario della strada impone il limite in base ad una valutazione
di diversi fattori. Se una strada ha limite di 70 vuol dire che non ha i
requisiti di una con limite di 90 (pur essendo entrambe della stessa
categoria amministrativa) e quindi è meno "importante" dal punto di vista
della viabilità e penso sia proprio questo quello che conta.

Vincenzo.
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