On Thu, Nov 12, 2009 at 1:27 AM, Marco Mariani <marco.mari...@prometeia.it> wrote: > luigi scarso wrote: > >>> luigi scarso wrote: >>> >>> Ma, forse perche' tutti usano virtualenv e tu no. Guarda che non morde :-o >>> >>> Ti assicuro che virtualenv ha fatto molta differenza, per me. >>> >> OK in che senso ? >> > > Nel senso che, ad esempio, sto sviluppando su Ubuntu 9.10 con Python > 2.5, OK -- 2.5.x cosa ? > per un server con la 7.04, che supporta ovviamente la stessa 2.5.x > uso le stesse librerie, stessa versione, > e non sono poche.
> > Questo e' il site-packages di quel virtualenv, e comprende solo le > librerie usate da quel progetto: > > AddOns-0.6-py2.5.egg : > xlwt-0.7.0-py2.5.egg chiarissimo -- un sacco di dipendenze ergo un sacco di problemi. > > > Quando aggiorno il mio laptop, ogni sei mesi, perchè ogni sei mesi ? >e devo aggiungere librerie > agli ambienti di sviluppo E produzione, il fatto che Ubuntu fornisca > Python 2.4 - 2.5 - 2.6 e i rispettivi pacchetti -dev permette di > installare o compilare gli egg necessari senza tanti problemi. si dovrebbe essere tutto ok certo...ma sono perplesso > O a volte mancano un paio di symlink per le librerie C. Ah > > > Poi ho un altro virtualenv con la 2.6 e posso lanciare i test con quello > e verificare che non avro' problemi se passero' l'ambiente di produzione > alla prossima versione LTS. La prossima LTS è 2013 giusto ? Che python userà ? Ora, io non voglio criticare il tuo metodo perchè se è condiviso , funziona per il tuo business allora funziona. io ne ho un'altro che nella sostanza è quello di Plone -- tutto lo stack "included under /opt ", mentre il server o laptop ha il suo python di sistema e la sua politica di aggiornamenti ed io non voglio nessuna <intersezione> a nessun livello tra il python di sistema ed python dei mie progetti. Io sono *sicuro* che con virtualenv ottieni proprio questo, per una strada che per te -- e per la maggioranza sicuramente i-- è comoda , ed io non escludo di usarla in futuro. Il mio "ma sono perplesso" di cui sopra indica una possibile <intersezione> che voglio evitare come forse > O a volte mancano un paio di symlink per le librerie C. sembra indicare. Questo perchè io vengo dal ConTeXt , per i quali i progetti sono caratterizzati dal cosiddetto minimals ovvero esattamente ciò di cui ha bisogno per il progetto. , interpreti, librerie programmi che si ottiene tramite rsync su una qualsiasi macchina Linux, Windows,MAc -- almeno l'impegno è questo, ma in realtà parliamo di macchine recenti. A me piace l'approccio "all stack" separato dal server -- ovvio, inutile ridondanze se non stai attento etc ma per la mia tipologia di lavoro è ok. Non è virtualenv o meno il mio fastidio . Se non ci fosse non sposterebbe di uno iota il problema di un linguaggio che cambia in modo compulsivo. e disorganizzato, considerata la sua età e la mole enorme di librerie . Correggimi se sbaglio : se il linguaggio fosse frozen non avresti bisogno di un virtualenv ma di una "local directory" per i tuoi egg -- e basta. Ne io del mio personal all stack. -- luigi _______________________________________________ Python mailing list Python@lists.python.it http://lists.python.it/mailman/listinfo/python