Buongiorno Fabio,

Fabio Alemagna <falem...@gmail.com> writes:

[...]

> A me pare che si sia sviluppato un certo "credo" tra gli avventori di
> questa lista,

Tu di che "credo" sei?

> che si disinteressa completamente dello stato dell'arte e delle
> definizioni su cui c'è consenso, e finisce con il creare dogmi
> inscalfibili ai quali o si aderisce, o ci si becca papelli scritti con
> toni misti tra l'evangelizzazione e il perculamento.
>
> Se si vuole sostenere che il processo trasformativo attraverso il
> quale, partendo da dei testi o delle immagini, si finisce con il
> generare una serie di pesi all'interno di una rete neurale, è una
> forma di compressione, allora bisogna sostenere che lo stesso avviene
> durante l'apprendimento umano

Non vorrei suonare evangelizzatore e men che meno perculante, ma non
c'era bisogno di fare ulteriore confuZione con questo fuorviante
parallelo.

Che il processo di machine learning, in generale e non solo per le reti
neurali, sia una forma di compressione è descritto (anche) in questo
saggio:

«The Nooscope Manifested - AI as Instrument of Knowledge Extractivism»
By Vladan Joler and Matteo Pasquinelli
(2020)

--8<---------------cut here---------------start------------->8---

This is unsurprising, since machine learning algorithms are the most
powerful algorithms for information compression.

[...] The problem of bias has mostly originated from the fact that
machine learning algorithms are among the most efficient for information
compression, which engenders issues of information resolution,
diffraction and loss. [Footnote: Computer scientists argue that AI
belongs to a subfield of signal processing, that is data compression.]

--8<---------------cut here---------------end--------------->8---

Sottolineo «subfield of signal processing»

Tra l'altro, nel saggio in questione ci sono anche molti riferimenti a
ricerche di terzi.

Se questo è un "credo", ti sarei grato se mi indicassi qualche saggio
dello stesso livello attraverso il quale io possa avere la possibilità
di /ricredermi/.

Infine, nella tua foga di dimostrare che si tratti di un "credo", non ti
sei nemmeno accorto (anzi sì ma hai sorvolato, secondo me) che quello
che ha sommariamente descritto Antonio è _precisamente_ un algoritmo
di compressione dell'informazione.

[...]

> Pertanto, a me pare evidente che ogni tentativo si qui messo in atto
> da alcuni altri avventori della lista di "denigrare" l'apprendimento
> dei modelli di machine learning, fino a sostenere che non si tratta di
> "vero" apprendimento, in realtà finisce con l'inciampare sui suoi
> stessi antropocentrici piedi.

Invece, a me pare evidente che ogni tentativo di sostenere che il
processo di machine learning sia del tutto analogo al processo di
apprendimento umano - cioè che l'apprendimento umano è (anche) una forma
di *compressione* dell'informazione del tutto analoga a quella usata nel
machine learning, ovvero la riduzione dell'uomo a /automa/ - corrisponda
più o meno a perculare quello che in questa lista e _fuori_ da questa
lista molte persone informate sui fatti sostengono da molti anni; uno
tra i moltissimi, a caso: Joseph Weizenbaum.

Così è, a _me_ /pare/.

[...]

Cordiali saluti, 380°

-- 
380° (Giovanni Biscuolo public alter ego)

«Noi, incompetenti come siamo,
 non abbiamo alcun titolo per suggerire alcunché»

Disinformation flourishes because many people care deeply about injustice
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