Giacomo, contribuisco da analfabeta perchè mi pesa esserlo.
Da 50mila anni, forse 100mila, forse da più tempo conosciamo la parola, se
questa fosse nata anche solo 50mila anni fa è stato necessario molto tempo
per arrivare al giorno ad  una alfabetizzazione diffusa, l'abbiamo
raggiunta poche decine di anni fa, un battito di ciglio.
Non mi illudo che l'alfabetizzazione digitale arrivi all'istante. Hai
scritto che per progressi sostanziali ci vuole una bazzecola domando:
perchè finora non è avvenuto?
Coi fatti dimostra ad Enrico Nardelli che sbaglia a ritenere "" impossibile
per la scuola pubblica di fornire agli studenti una piena cittadinanza
cibernetica, ovvero una comprensione sufficiente a scrivere il proprio
sistema operativo entro la fine delle superiori "". Ovviamente non è una
sfida polemica. Altra domanda: riterrei adeguata la mia alfabetizzazione
digitale diventando capace di comprendere il sistema operativo, restando
incapace di scriverlo, e di usarlo al meglio, in breve: mi basta leggere
Dante, di comprendere il significato apparente delle sue parole anche
restando incapace di scrivere altrettanto e di comprendere i significati
profondi.
Giacomo ed i non pochi nexiani con competenze adeguate: facciamo un passo
avanti, diamo ad 1 (una sola) classe il sistema operativo insegnando ad
usarlo? ... niente di più di quanto è avvenuto coi primi passi
dell'alfabeto a... b... c... d...
Grazie e cari auguri.
Duccio (Alessandro Marzocchi)

Il giorno sab 16 set 2023 alle ore 00:42 Giacomo Tesio <giac...@tesio.it>
ha scritto:

> Salve Alessandro e Nexa,
> credo sia anzitutto importante ricordare che l'unico modo per vincere
> una guerra è convincere l'avversario che ha già perso, che non ha più
> senso continuare a combattere.
> Poco importa se questo sia vero o meno, ovviamente.
> ecc ecc ecc
>
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