On Wed, 5 Apr 2023 08:35:23 +0200 Paolo Del Romano wrote:

> > Tutte le tecnologie hanno un padrone, tutti i padroni sono cattivi,
> > quindi tutte le tecnologie sono cattive, no?
> 
> Forse un approccio più laico e meno ideologico ci aiuterebbe a vedere
> questo fenomeno non come una minaccia da "fine del mondo" e prendere
> decisioni più equilibrate e forse più corrette.

Concordo.

Infatti non tutte le tecnologie hanno un padrone.

Alcune ne hanno molti. Altre, nessuno.


Il software che ciascuno può scrivere per sé, non è uno strumento di
oppressione ma di emancipazione.


Purtroppo, in un mondo in cui siamo in pochi a saper scrivere quel
software, quello che dovrebbe essere un esercizio di libertà diventa
esercizio del privilegio di pochi.


La soluzione però non è affidare a pochi, potentissimi, agenti
cibernetici come Google, Microsoft, Amazon etc.. il compito di
scrivere software "etico" o "rispettoso dei diritti umani".
Si tratterebbe infatti di una soluzione peggiore del problema.

La soluzione è progettare sistemi informatici più evoluti (e dunque più
semplici) tali per cui qualsiasi cittadino, al termine del percorso di
studi obbligatori, possa comprenderne pienamente il funzionamento.


Il software è un'elaborazione culturale collettiva.

E' dibattito pubblico eseguibile da macchine.


Nessuno deve essere escluso da tale dibattito.

Ed è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando _di fatto_ la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Giacomo
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