Salve Guido, Alberto e Nexa... buona domenica! Sarà perché sono solo un informatico, ma io la faccio più semplice.
On Sat, 18 Mar 2023 08:10:04 +0100 Guido Vetere wrote: > > Il segno non esiste come informazione astratta, ma fa parte di un > > /processo interpretativo/ che è prettamente _umano_. > > La caratterizzazione di questo "processo interpretativo" è il grande > mistero filosofico che prende il nome di "teoria del significato". > Dire che questo processo possa avvenire solo all'interno di organismi > umani consociati, in una teoria del significato, si può dire solo in > modo assiomatico. Un teorema che giunga a questa conclusione, in una > teoria semiotica comunemente accettata, nessuno ce l'ha, che io > sappia. La consistenza della conoscenza umana è indecidibile (per l'uomo). Cercare di dimostrare matematicamente che il processo interpretativo tipico della mente umana possa avvenire solo nella mente umana è futile, per una mente umana. Vedi teoremi di incompletezza di Gödel. Più semplicemente possiamo definire l'informazione come l'esperienza soggettiva di pensiero comunicabile che una mente umana (ciascuno di noi) può percepire in sé stessa, durante il proprio pensare. La mente è l'insieme delle informazioni acquisite, che determinano (insieme ad alcuni aspetti evolutivamente determinati) come ogni informazione viene elaborata. L'informazione è un fenomeno soggettivo con effetti oggettivi. L'informazione esiste esclusivamente in una mente umana, effetto collaterale del vantaggio evolutivo che il linguaggio ha fornito ad una specie fragile come la nostra. L'esigenza di una comunità (e dunque di comunicazione e comunione) nasce dal bisogno di regolare l'accesso, la produzione e la protezione di beni in comune, come la prole o le riserve di cibo. Così abbiamo dovuto sviluppare un linguaggio sufficientemente preciso da permetterci di comunicare efficientemente le esperienze soggettive che avvenivano nella nostra mente e abbiamo selezionato via via nel corso dei millenni, una specie capace di esperienze soggettive di pensiero comunicabile astratte rispetto alle esperienze quotidiane. Il numero, la retta, la legge, la termodinamica, la relatività come la meccanica quantistica e oggi l'informatica. Non possiamo sapere (e io mi sentirei di escludere) se ciascuno di noi condivide la stessa immagine mentale del punto, dello zero o del gatto. Tuttavia possiamo condividere definizioni ed esperienze tramite il linguaggio, costruendo una cultura condivisa che è la ragion d'essere della comunicazione stessa. Dunque non ci sarebbe comunicazione, linguaggio, informazione o significato se non ci fosse un "noi" a cui tutti abbiamo bisogno di fare riferimento per sopravvivere. E' fantastico quanto paradossale che una specie debole e fragile come la nostra abbia tratto un vantaggio evolutivo formidabile dall'affidare il 20% delle energie consumate dal proprio corpo ad un organo che ne costituisce meno del 4% del peso. Un organo che non fornisce alcun contributo sostanziale alla sopravvivenza di un individuo se non all'interno di una comunità. Rimane infatti inspiegabile finché che ci concentriamo sull'individuo. Ma nonappena alziamo gli occhi dall'IO e pensiamo a NOI, quel 20% di energie spese dal nostro cervello diventa assolutamente efficiente. Per quanto ce la conti la propaganda liberista, non siamo solo individui: l'essere umano è davvero un animale sociale. Grazie al linguaggio infatti, abbiamo imparato a costruire menti collettive molto più potenti di ogni singola mente umana, capaci di elaborare informazioni ed esperienze che riusciamo a SINCRONIZZARE fra le NOSTRE menti, sebbene non escano il alcun modo dalla testa di ciascuno di noi. Voi non state vedendo le informazioni nella mia mente: state leggendo rappresentazioni, dati, che interpreterete alla luce delle esperienze soggettive di pensiero comunicabile già parte della vostra mente. Eppure leggendo cosa ciascuno di NOI scrive in questa lista, costruiamo una cultura condivisa, sincronizzando alcune informazioni fra le nostre menti. Le rappresentazioni dell'informazione, fenomeno soggettivo, che comunemente chiamiamo "dati" perché possiamo darle a chi vogliamo, sono il sorgente utilizzato per programmare statisticamente LLM ed altre macchine virtuali, ma non costituiscono informazioni, perché non c'è una mente umana ad averne esperienza soggettiva. Non sarebbe informazione nemmeno se a questi software programmati statisticamente connettessimo sensori che gli permettano di recuperare informazioni localizzate nello spazio e nel tempo, Alberto. Le "AI" di Google sono costantemente connesse a decine di miliardi di sensori, molti dei quali ce li portiamo in tasca o aspettano in agguato su siti web (Google Analytics) o dietro caselle di posta apparentemente innocue (GMail quando usato per domini diversi da gmail.com). Questi sensori registrano terabyte di dati geolocalizzati e temporizzati ogni giorno su miliardi di cose, animali e persone. Eppure non sono (intrinsecamente) intelligenti. Dunque sostenere che le AI non siano intelligenti perché non dotate di corpo è ingenuo. Un corpo fragile e debole è certamente utilissimo a sviluppare una specie capace di intelligenza, ma non è la ragione per cui siamo intelligenti. Siamo intelligenti perché abbiamo bisogno di stare insieme. Siamo intelligenti perché abbiamo bisogno di mettere in comune risorse e regole per proteggerle durante il loro utilizzo. Siamo intelligenti perché (e fintanto che) siamo parte di comunità. Giacomo PS: Va però osservato anche che le "AI" di Google non sono che una parte del controllore dell'agente cibernetico Google. Oltre alle "AI", vi sono decine di migliaia di menti umane che lavorano per Google (esplicitamente o meno) e che governano Google (CdA etc..). Dunque sebbene le "AI" di Google non siano intelligenti, lo è certamente Google nel suo complesso, come agente cibernetico a sé stante. Ed in questo senso forse non dovremmo aspettare che un AGI super-intelligente cerchi di prendere il sopravvento sull'umanità. _______________________________________________ nexa mailing list nexa@server-nexa.polito.it https://server-nexa.polito.it/cgi-bin/mailman/listinfo/nexa