On 11/11/21 11:25, Giuseppe Attardi
wrote:
Divya Siddarth ha presentato alla Stanford HAI 2021 Fall Conference la sua idea di Data Cooperatives, che operano come fiduciarie a cui i cittadini assegnano la cura, conservazione e utilizzo, anche economico, dei loro dati.Ciascuna cooperativa può determinare le modalità di eventuale concessione e utilizzo di dati dei cittadini a terzi, sulla base di diversi principio vincoli.Per esempio una cooperativa potrebbe consentire l’uso di dati sanitari per fini di ricercascientifica e chi aderisce conferisce i propri dati con questo vincolo.
Le cooperative fungono anche da intermediari con aziende e giverni che ne chiedano l’uso, fornendoli in modo rispettoso dei requisiti degli utenti.
L’idea delle Data Cooperatives è coerente con la mia proposta di Digital Utopias, a cui i cittadini aderiscono definendone principi e regole di partecipazione.Le Digital Utopia vanno oltre, perché consentino non solo di gestire i dati, ma anche agli utenti di svolgere attività, condividere risultati e frutti dei risultati, anziché lasciare ad aziende private di farlo.
In tuttii casi andrebbe realizzata una piattaforma tecnologica per gestire i servjzi, non lasciandola al MetVerse di Facebook o di altri.
Super-interessanti le cose che mandi, Beppe. Questa in particolare tocca un tema delicato: saranno in grado le comunità autonome di usare alcuni degli strumenti tecnologici che il capitalismo della sorveglianza ha prodotto (e/o rubato) per i propri porci comodi, reinterpretandoli come bene comune? E verso quali obiettivi, se ne esistono? Aggiungo qualche commento al testo
"[...] a few organizations with overwhelming economic and political power have taken ownership of our data and are profiting from it, challenging meaningful democratic participation and monopolizing what could otherwise be shared benefits."
E fin qui...
"creating data cooperatives that would function as intermediary fiduciaries who would negotiate with companies and other entities to establish guidelines around the use of our shared data;"
Non mi convince molto. I rapporti di forza sono troppo sbilanciati per aprire una negoziazione.
"cooperative data ownership is appropriate and beneficial."
Su questo concordo. Mi piace l'idea dei data commons, eventualmente allargata ai dati raccolti indirettamente. Ovviamente solo con il consenso delle comunità.
"We need reliable and secure ways to track the source of data as it is transferred and stored as well as privacy-preserving machine learning methods for pooling data and unlocking insights"
Molto difficile, se non fatto in proprio.
"if some data cooperatives hope to be compensated for data that companies now use for free, we will need to deal with pricing questions and establish ways for data intermediaries to obtain and distribute that compensation."
Dissento. Non entrerei in una negoziazione sul prezzo che inevitabilmente conduce alla mercificazione.
"We need a shared public infrastructure that will allow a much broader group of communities and organizations to build on top of the assets we have, and also allow many more people to have a voice in the tech ecosystem.”
Questo mi convince. Infrastrutture autonome.
Un commento generale: vogliamo chiamarlo un Gaia-x dal basso? Con i meriti e i limiti dell'approccio.
Davide
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