2017-07-11 19:01 GMT+02:00 Martin Koppenhoefer <dieterdre...@gmail.com>:
> > la domanda non è se la IODL è compatibile, ma se l'uso di OSM rispetti i > vincoli. > "Essere compatibile" e "rispettare i vincoli" sono sinonimi. > Anche la cc-by è compatibile con la ODbL, ma il nostro uso non lo è. In > pratica per un progetto come OSM è quasi impossibile dare attribuzione per > tutte le fonti insiema all'opera prodotta, e di aggiornare nel momento che > le fonti cambiano. Be, forse impossibile no, ma si cerca di evitarlo, forse > anche per motivi politici (per non apparire come collezione di geodata, ma > come sopratutto UGC). > Il problema non è citare tutte le fonti. Lo dobbiamo fare, altrimenti non rispettiamo le licenze dei proprietari dei dati. Il problema è che la OSM Foundation vuole una liberatoria per metterla al riparo da eventuali problemi sulle modalità di attribuzione (OSM la fa sulla pagina dei Contributors) e sul possibile uso della distribuzione parallela di DB DRM/NO DRM (che sembra non sia consentito dalla CC-BY 4.0). > > In più, dati con licenze ristrettive come IODL o ODbL non sopravivono un > potenziale cambio di licenza, perciò ci "legano" alla licenza attuale. > Premesso che la ODbL è la licenza di OSM, le richieste della IODL 2.0 sono talmente blande (principalmente l'attribuzione) che probabilmente saranno rispettate anche da versioni successive della ODbL (semmai queste verranno mai alla luce). Perdonami, ma dopo tante tue mail sull'argomento import, sia qui che sulla ML internazionale, continuo a non capire il tuo atteggiamento negativo verso gli import. Quando le pubbliche amministrazioni, sia italiane che straniere, mettono a disposizione i loro dati come open data, significa che si è capita l'importanza del modello "open" non solo come filosofia ma anche come spinta all'innovazione. Quando amministrazioni virtuose contattano OSM per l'importazione dei propri dati significa che credono nel nostro modello aperto e collaborativo e ne vedono i vantaggi. Per OSM attingere (con tutti i vincoli posti dalle import guidelines) ai dati messi a disposizione dalle PA significa poter integrare informazioni che spesso sono di buona se non di ottima qualità. Rifiutare gli import a priori, dire che "potevamo ottenere dei risultati migliori a mano", significa non aver capito che è anche grazie agli import che miglioriamo la nostra mappa. Per fare un'analogia sarebbe come dire che nel mondo del software libero non si vogliono i contributi di IBM, Red Hat, Google, Intel, ecc, perché i volontari possono comunque scrivere codice bene lo stesso. Magari è vero, però Linux è molto meglio di Hurd - ed hanno licenze GPL entrambi. Ciao, Andrea
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