Ciao Lorenzo sul tema potrei parlare per giornate intere visto che si tratta del mio lavoro affrontato a più livelli (es. l'istituzione per cui lavoro è nodo dell'Open Data Institute inglese - http://trento.theodi.org ) Cercando di sintetizzare vado per punti (riportando anche alcune cose che ho scritto)
- Reggio Emilia il tema mi interessa parecchio anche perchè faccio parte del comitato scientifico dell'agenda digitale dell'Emilia Romagna. Il primo consiglio è quello di investire molto nel dialogo con l'amministrazione regionale http://dati.emilia-romagna.it/ in particolare nel legame con il progetto ADER - Agenda Digitale Emilia Romagna - open data è prima di tutto processi aprire dati vuol dire impattare sui processi organizzativi, questo non va assolutamente dimenticato. L'apertura dei dati deve essere, prima di tutto, guidata dalla opportunità di offrire un vantaggio. Credo fortemente che le parole chiave siano: crescità, riuso e sostenibilità. crescita => si tratta di una operazione di miglioramento del processo di produzione riuso => il tema del riuso (inteso nei formati, nei vocabolari condivisi e nella metadatazione) deve essere cruciale sostenibilità => i processi che si creano devono essere guidati fortemente dalla sostenibilità nel tempo, altrimenti rimangono cattedrali nel deserto. Ne parlo qui http://www.forumpa.it/dati-riuso-sostenibilita-e-crescita-tre-parole-chiave-per-cogliere-lopportunita-degli-open-data e consiglio anche di dare una occhiata a questa formula http://de.straba.us/2015/02/18/un_calcolo_per_lopendata/ che aiuta a guidare una strategia di apertura Rimando infine a questo lavoro di Luca Corsato, Andrea Raimondi e Simone Cortesi https://medium.com/@lucacorsato/masterplan-aeb009ca8afd#.415zfh5xh che parla proprio del tema dei processi - piattaforma di pubblicazione dei dati l'argomento è molto delicato. Partiamo dalla piattaforma di pubblicazione dei dati. È importante usarne una che si colleghi a standard internazionali per quello che riguarda la metadatazione dei cataloghi. Il vocabolario di riferimento è DCAT. Al momento AgID ha aperto una consultazione su DCAT-AP, ovvero una estensione di DCAT http://www.dati.gov.it/consultazione/dcat-ap_it Avere una metadatazione dei cataloghi condivisa permette un bel salto di qualità. CKAN si o no? Io sono per CKAN, ,ma non sto qui a dilungare, quello che ritengo più importante in assoluto è avviare dei processi di sostenibilità nella pubblicazione in modo che i metadati del dataset siano allineati con il dataset stesso (in ckan si parla di harvesting). - formati e vocabolari siamo pieni di formati senza metadati e vocabolari e di formati in grado di unire queste caratteristiche. Più il formato è ricco, e meno è ampio il pubblico a cui ci si rivolge ma più facilmente è trasformabile in un formato che chiunque può usare. AgID nelle linee guida sul patrimonio informativo pubblico (che consiglio vivamente di leggere) http://www.agid.gov.it/sites/default/files/linee_guida/patrimoniopubblicolg2014_v0.7finale.pdf fa questa distinzione Qui una slide con lo schema http://www.slideshare.net/napo/opendata-suggerimenti-per-dati-di-qualit/19 Concordo sul fatto che sia importante offrire più formati Attenzione al kml (o kmz) è tanto bello quanto sfigato Sempre nelle linee guida AgID è scritto come dovrebbe essere distribuito (c'è una carenza sul fronte descrizione dei campi) Kml piace tanto ma o va distribuito bene o meglio accompagnarlo con altri formati Meglio ancora se questi geodati sono serviti da un webservice secondo standard ogc e si pubblicano i link di come ottenerli convertiti Se serve giro esempi Consiglio anche la lettura delle linee guida del Trentino http://www.provincia.tn.it/progetto_open_data/ - open data e impatto sociale L'apertura dei dati ottiene maggior effetto se si cerca di arricchirne il contesto (vd il capitolo 5 delle linee guida AgID) Rimando a questa lettura http://www.chefuturo.it/2012/12/wasted-datafood/ Se non erro la Regione Emilia Romagna sta partendo con dei progetti per la creazione di laboratori Potrebbe essere una buona idea proporli all'assessore ruotando poi su openstreemap come ottimo esempio - qualità la qualità dei dati dipende dai processi di creazione e dalla loro documentazione Consiglio di provare i certificati open data dell'ODI http://certificates.theodi.org Ciao
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