Il 02 settembre 2010 12:35, Daniele Forsi <dfo...@gmail.com> ha scritto:
> stai cambiando discorso, o lo stavo cambiando io, io ho contraddetto
> la tua frase «Non penso abbia un vero e proprio "name"»

Beh, non proprio. Volevo dimostrarti che una mappa che mostra il
rettangolone del negozio con scritta la ragione sociale potrebbe
essere inutile o persino fuorviante. Una mappa vettoriale interattiva
può e deve proporre una ricerca sensata (non come quella di Nominatim,
che se cerco "Via Garibaldi" non trova "Via Giuseppe Garibaldi"), ma
una mappa stampata o comunque raster dovrebbe mostrare ciò che ti
aspetti di vedere - e di solito non è la ragione sociale.

> rimane la domanda: nel tag name ci mettiamo la ragione sociale o ci
> mettiamo quello che è scritto sull'insegna?
> Lo stesso vale per i distributori di carburante con in più la
> complicazione per quelli autostradali che la ragione sociale in genere
> sarà diversa dal nome dell'area di servizio.

Io direi ciò che c'è sull'insegna. In realtà, IMO i distributori
andrebbero taggati con il marchio (Agip, Shell, Q8...) come "brand",
con la ragione sociale come "operator", e in più il nome dell'area di
servizio come "name" (niente al di fuori delle aree di servizio, a
meno che non ci sia un'insegna più esplicita). In fondo, la Pippo Srl
fa da operatore, perché gestisce l'impianto; la Shell ci mette il
marchio (spesso non la benzina, che viene di solito dalla raffineria
più vicina); ma l'impianto che si trova comunemente in città non ha un
nome. Quando ne parlo dico ad esempio "la Shell in piazza Mazzini", in
modo generico. Tutt'al più, appunto, metterei il name sui distributori
delle aree di servizio, ma anche qui può essere discutibile.

> --
> Daniele Forsi

Ciao,

Simone

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