2009/4/16 Giovanni Fasano <g...@gvf.ve.it>:
>>> ognuna ha i suoi vantaggi. Uno degli svantaggi della virtuale è che per
>>> raggiungere il server mi sa che serve un altro IP pubblico
>> Risposta semplice: sì.
>> Risposta complessa: il server virtuale (guest) viene nascosto dietro
>> NAT da parte dell'host (il server reale che lo ospita) e l'host si
>> occupa di fare Port Address Translation. In questo modo ad es. con
>> HTTP su porta 80 arrivi all'host, su porta 81 al guest ecc.  VMWare lo
>> può fare semplicemente; gli altri software di virtualizzazione non lo
>> so.
> Anche qui dovrei informarmi, avere porte non standard mi sembra male
> perl'accessibilità ai servizi, e non mi sono mai posto il problema di
> poterlo mascherare in qualche maniera (molto più semplice vedere di
> reperire un IP :-)

La "mascherabilità" viene fatta direttamente dal software di
virtualizzazione (vmware o virtualbox)
L'effetto netto è che ad es. per accedere al server web dell'host
userai x.y.z.t:80 (dove x.y.z.t è l'IP pubblico dell'host), per
accedere al server web del guest userai x.y.z.t:81 oppure 8080 o
qualsiasi altra cosa ti venga in mente.
Ovviamente se l'host non vuole usare la porta 80 la può lasciare
libera per il guest così almeno i servizi web vengono erogati su porta
standard.
Per quanto riguarda l'accesso via SSH (che ritengo imprescindibile)
penso che l'host si sia già rubato la porta 22, quindi per forza di
cosa il guest ne dovrà usare un'altra.

Stavo iniziando a preparare una VM con VirtualBox usando Ubuntu 8.0.4
in versione JeOS: per il momento l'ho configurata come NAT ma non è
troppo difficile cambiare le impostazioni di rete in modo da usare un
IP libero.

Ciao

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